Rixi, Siri e Garavaglia
Malfattori leghisti nel governo Salvini-Di Maio

Il governo Conte ha accolto come sottosegretari, a dispetto dell'onestà strombazzata ai quattro venti dal Movimento 5 Stelle e della scopa imbracciata a suo tempo dal predecessore di Salvini alla segreteria federale della Lega, tre autentici malfattori leghisti, dei quali uno è già stato condannato e gli altri due hanno processi in corso per gravissimi reati.
Cominciamo da Edoardo Rixi, già assessore leghista alla Regione Liguria, imputato a Genova dal 2016 per lo scandalo delle spese pazze alla Regione Liguria, per essersi fatto rimborsare ingenti spese private con soldi pubblici dal 2010 al 2012.
Tuttavia questo non ha impedito al nuovo ministro pentasetllato alle Infrastrutture e Trasporti, Danilo Toninelli, di accogliere a braccia aperte Rixi come sottosegretario del suo dicastero.
Anche il leghista Armando Siri, politicamente legato a Salvini nonché sostenitore della flat tax che è stata uno dei cavalli di battaglia politici di quest'ultimo, ha avuto grossi guai con la giustizia, avendo patteggiato nel 2014 una condanna a un anno e otto mesi per bancarotta fraudolenta a seguito del dissesto di Mediaitalia, una società di cui era amministratore e socio di maggioranza, indebitata per oltre 1 milione di euro e con 162.000 euro accertati di elusione fiscale.
Nelle motivazioni della sentenza di patteggiamento il tribunale scrive chiaramente che, prima del dissesto, Siri e i suoi soci hanno svuotato l’azienda trasferendo il patrimonio a un’altra impresa la cui sede legale era stata poco dopo spostata nel Delaware, divenendo così intangibile per le autorità italiane.
Eppure, nonostante tale curriculum giudiziario, anche Siri è stato accolto con entusiasmo da Danilo Toninelli al ministero delle Infrastrutture e Trasporti in qualità di sottosegretario.
Infine Massimo Garavaglia, senatore leghista fedelissimo di Salvini nonché ex assessore alla Regione Lombardia della giunta Maroni, è stato nominato sottosegretario al ministero dell'Economia del governo Conte, nonostante sia imputato dinanzi al tribunale di Milano dal 2015 per il reato di turbativa d’asta e risulti sotto indagine presso la procura della stessa città per il reato di falsa testimonianza.
La vicenda della turbativa d'asta riguarda una gara da 11 milioni di euro indetta dalla Regione Lombardia, della quale Garavaglia era assessore al Bilancio, per il trasporto degli ammalati dializzati, mentre l'indagine relativa al reato di falsa testimonianza si riferisce alle dichiarazioni testimoniali rese nel processo, svoltosi a Milano, sui rapporti tra la politica lombarda e la 'ndrangheta, che portò alla condanna a 13 anni e 6 mesi di carcere dell’ex assessore della giunta Formigoni, Domenico Zambetti, per voto di scambio con la mafia.

20 giugno 2018