Il governatore della Sicilia Musumeci licenzia il presidente del parco dei Nebrodi Antoci, vittima due anni fa di un agguato mafioso

 
Partiamo dallo “spoils system”. Che cos’è? Lo spoils system è una pratica politica secondo la quale gli alti dirigenti della pubblica amministrazione di un determinato ente o Stato, vengono rimossi e sostituiti al momento del cambio di governo. In Italia esso è regolato dalla legge 15 luglio 2002, n.145 e dalla successiva legge 24 novembre 2006 n. 286, che prevede la cessazione automatica degli incarichi di alta e media dirigenza nella pubblica amministrazione, passati 90 giorni dalla fiducia al nuovo esecutivo; tuttavia la sostituzione effettiva è facoltativa e non obbligatoria poiché nulla vieta la riconferma del titolare. È a questo “Spoils System” che si appella Nello Musumeci, attuale governatore della Sicilia in odore di mafia, che ha fatto tabula rasa di tutte le cariche volute dal precedente governo Crocetta. Francamente la cosa di per sé non ci stupisce più di tanto poiché è chiaro a tutti che l’avvicendamento avviene solitamente per ragioni di tipo clientelare o strettamente di partito, più che di merito effettivo. Stavolta però il pesce puzza un po’ più del solito poiché Musumeci non ha esitato a far saltare anche la testa di Antoci, presidente del Parco dei Nebrodi, e vittima due anni fa di un agguato mafioso.
Crocetta lo chiamò in carica nel 2013 per guidare l'area protetta – Parco dei Nebrodi - che tocca le province di Messina, Enna e Catania; negli anni è diventato un simbolo della lotta alla mafia, a causa dell’adozione di un protocollo di legalità al quale era necessario attenersi per procedere all’affitto dei terreni del parco. Quasi due anni fa i killer spararono contro l’auto blindata sulla quale viaggiava Antoci all’interno del Parco. Il commando fuggì dopo che i poliziotti, che erano su una volante poco distante, risposero al fuoco. Per quell’agguato 14 persone sono indagate ed è cosa certa il coinvolgimento della mafia dei pascoli con il business dei terreni agricoli e dei fondi Ue. Da allora Antoci, già sotto protezione per minacce, vive costantemente sotto scorta; lo Stato prima gli ha riconosciuto il merito della sua battaglia antimafia conferendogli i premi Paolo Borsellino e Giorgio Ambrosoli, ed ora un apparato dello stesso Stato lo silura all’improvviso. Il suo mandato sarebbe scaduto a ottobre, e Antoci stesso aveva annunciato che non avrebbe proseguito. Ma perchè scaricarlo proprio adesso? Ventisette sindaci siciliani hanno scritto al governatore contestando la rimozione, e solidarietà è stata espressa anche dall’associazionismo ambientalista a da quello anti mafia. Musumeci riduce tutto a polemica elettorale affermando come il governo abbia esercitato “senza alcuna eccezione” per tutti gli enti regionali il diritto allo spoils system, applicando una legge del governo Crocetta, e quindi voluta proprio dal partito di Antoci. Il governatore ad attacco risponde con altro attacco: “Se il PD avesse voluto, avrebbe potuto valorizzare un proprio dirigente regionale come Antoci, impegnato in tutte le campagne elettorali recenti, proponendolo per il Parlamento. Ma il PD l’ha lasciato fuori.”
La realtà è che la poltrona di presidente del parco dei Nebrodi, dopo una transizione commissariata dal comandante del nucleo operativo del Corpo forestale di Catania di qualche mese, dovrebbe andare nelle mani dell'area messinese di Forza Italia con l'ex deputato regionale Nino Germanà.  Dalle parole di Giuseppe Antoci, si legge invece ben altro di una così evidente esemplificazione: ”In questi anni non ho mai ricevuto una sola telefonata di solidarietà da parte di Musumeci, mai sentita la sua voce, mai una visita al parco né prima né dopo l’attentato”. Antoci nel suo comunicato stampa parla addirittura di “atteggiamento ostile, confermato dal fatto che nelle audizioni effettuate in commissione Antimafia, quando Musumeci ne era il presidente, sono stati ascoltati alcuni sindaci del parco e non invece la mia persona”.
 

25 luglio 2018