Truffa del gruppo “L'Espresso” all'Inps
Anticipate le pensioni per milioni di euro a dirigenti privi di diritti

 
I vertici della Gedi Gruppo Editoriale spa - la società che fa capo a Carlo De Benedetti e che controlla, tra gli altri, i quotidiani Repubblica e la Stampa nonché il settimanale “L'Espresso” - ossia l'amministratore delegato Monica Mondardini, il direttore delle Risorse umane Roberto Moro e il capo della Divisione Stampa Nazionale Corrado Corradi, sono stati iscritti nel registro degli indagati dalla procura della Repubblica di Roma con l'ipotesi di reato di truffa ai danni dell’Inps.
Lo scorso 21 marzo infatti, su disposizione della procura della Repubblica di Roma,
sono state perquisite le sedi della Gedi e della Manzoni spa, la concessionaria di pubblicità del gruppo editoriale, per acquisire documentazione relativa al prepensionamento concesso ad alcuni dirigenti di nove società del gruppo.
I magistrati romani sospettano che per far ottenere il prepensionamento ad alcuni dirigenti, che non avrebbero avuto in tale qualità diritto al beneficio, la società avrebbe utilizzato dal 2012 al 2015 alcuni trucchi come il demansionamento fittizio a quadri o il trasferimento ad altra sede.
Il risultato è una truffa di almeno trenta milioni di euro ai danni dell'INPS, e l'indagine è nata da un'informativa dell’Ispettorato del lavoro che aveva evidenziato numerose anomalie nell’inquadramento di tali dirigenti e nel conseguente ottenimento dei benefici dei prepensionamenti, cui hanno fatto seguito una serie di ispezioni della Direzione Vigilanza dell’INPS, da cui si sono avviate le indagini della procura di Roma.
Sulla base delle indagini risulta che in occasione di due operazioni di ristrutturazione aziendale – la prima che si è conclusa nel 2012 e la seconda nel 2015 – la società Manzoni spa avrebbe chiesto 117 esuberi, ma poco prima della proclamazione dello stato di crisi aziendale la stessa azienda aveva assunto altro personale, proveniente da società appartenenti al medesimo gruppo e in qualche caso anche dall’esterno.
Tra i 117 esuberi sono stati segnalati all’INPS 7 nominativi di dirigenti, trasformati artificiosamente in quadri per poter essere così prepensionati.
Peraltro la procura di Roma vuole vederci chiaro anche sulla richiesta di cassa integrazione straordinaria richiesta per i 117 dipendenti, poiché dalle indagini è emerso che l'impresa ha assunto, nei 4 mesi precedenti la dichiarazione di esubero e la conseguente messa in cassa integrazione straordinaria dei dipendenti, ben 248 dipendenti, un fatto incompatibile con una situazione di crisi aziendale tale da chiedere gli esuberi.
Tra il 2011 e il 2015 infatti sono stati concessi per decreto ministeriale a Gedi Gruppo Editoriale spa e alla Manzoni spa un totale di 187 prepensionamenti di poligrafici e 69 di giornalisti, mentre per altri 554 lavoratori sono stati attivati contratti di solidarietà, tutti fatti sui quali i magistrati vogliono vederci chiaro.
 
 
 

26 settembre 2018