Gli Usa ampliano la base militare più grande al mondo a Camp Darby in Toscana
Regione Toscana (PD), Livorno (M5S) e Pisa (Lega) contribuiranno al megaprogetto

 
Entrano a pieno ritmo i lavori di ampliamento di Camp Darby, la base che ospita il più vasto arsenale militare Usa fuori dal suolo nazionale, situata in Toscana fra Livorno e Pisa. Il piano, stabilito dal Pentagono, ha lo scopo di trasferire il trasporto merci, principalmente armamenti, dalla strada alla rotaia. Trasporto che collega Camp Darby al porto di Livorno, da cui poi le armi raggiungono i teatri di guerra che vedono attualmente impegnato l'imperialismo statunitense.
Già il solo piano di ristrutturazione vede massicci interventi che sconvolgono l'ambiente circostante. Oltre 900 alberi verranno abbattuti in quella che teoricamente sarebbe un'area naturale protetta, il Parco regionale di San Rossore, per non parlare del nuovo tronco ferroviario di collegamento al terminal di carico e scarico, anch'esso nuovo; grazie al terminal, passeranno due convogli ferroviari al giorno, percorrendo le normali linee delle Ferrovie dello Stato.
Ci sono poi i gravissimi rischi che correranno le popolazioni locali con il transito costante sul territorio di così tanti ordigni esplosivi ad altissima potenza distruttiva. I danni di un possibile incidente potrebbe avere conseguenze incalcolabili. Ma oltre a questo, la base è oggettivamente un obiettivo militare che potrebbe attirare le ritorsioni dei nemici dell'imperialismo Usa. Un eventuale attacco contro la base, collocata in un'area densamente popolata, potrebbe avere conseguenze a dir poco catastrofiche.
Tutti questi rischi le amministrazioni locali nemmeno se li pongono. Anzi, il consenso è bipartisan. A favore Filippo Nogarin (M5S), sindaco di Livorno, che lo scorso ottobre è stato pure “onorato” della visita – evidentemente tutt'altro che di cortesia – del console americano a Firenze. A favore Michele Conti (Lega), sindaco di Pisa, visitato dal comandante della guarnigione Usa in Italia, il colonnello Berdy, per un incontro andato d'amore e d'accordo, così come quello con Eugenio Giani (PD), presidente del Consiglio regionale toscano. Per inciso, Berdy se ne è anche andato in giro a imbonire i quotidiani locali, fra cui “Il Tirreno” e “La Nazione”. Nessuna opposizione nemmeno dall'Ente Parco. Anzi, tutte le autorità locali hanno contribuito a fornire su un piatto d'argento all'esercito Usa gli adeguamenti infrastrutturali che venivano richiesti. Con l'avvallo anche del governo Salvini-Di Maio, che non ha sollevato alcuna obiezione.
Fuori le bombe dell'imperialismo Usa dal nostro Paese! Fuori l'Italia dalla Nato, fuori la Nato dall'Italia!

3 ottobre 2018