Nuovo patto di libero scambio tra Usa, Canada e Messico
Trump impone la nuova dottrina “bilaterale”

 
Il rappresentante per il Commercio americano Robert Lighthizer e il ministro degli Esteri canadese Chrystia Freeland annunciavano lo scorso 1 ottobre di aver raggiunto un accordo che associava il Canada al patto di libero scambio già stipulato dagli Usa col Messico; il nuovo accordo denominato United States-Mexico-Canada Agreement (Usmca) prende il posto del North American Free Trade Agreement (Nafta), il trattato di libero scambio che inaugurò il mercato unico nordamericano nel 1994. Un cambio di nome che comporta una modifica nelle regole e nelle tariffe degli scambi commerciali tra i tre paesi spostandoli in favore degli Usa, di quanto non trova concordi vari commentatori, forse di poco. Ma di quel tanto che basta a Trump per portare a casa una modifica a favore degli Usa dei dati ancora negativi della bilancia commerciale americana, come da suo programma elettorale. Quel che conta è soprattutto il segno politico dell'intesa che sostituisce un patto multilaterale con uno con gli stessi paesi ma negoziato bilateralmente dal paese imperialista più forte, gli Usa. In altre parole Trump impone la nuova dottrina “bilaterale”.
La morte del Nafta porta la data dello scorso 27 agosto quando l'accordo era di fatto stracciato dagli Usa che definivano una nuova intesa bilaterale col Messico. Il Canada era stato tagliato fuori da Washington e costretto a chiedere un supplemento di negoziati, con sulla testa la spada di Damocle di una possibile rottura dagli esiti più pesanti sulla più debole economia canadese. Trump puntava la pistola del ricatto alla testa del premier canadese Justin Trudeau, si dichiarava disponibile a “chiudere un accordo anche con il Canada, ma di essere pronto ad andare avanti anche solo con il Messico”. Trudeau rispondeva per le rime sostenendo che “è meglio non raggiungere alcun accordo che accordarsi per una cattiva intesa. Il Canada ha bisogno di un trattato giusto e lo firmerà solo se buono per il Paese”; non erano le avvisaglie di un possibile scontro economico fra i due paesi nordamericani, solo uno sbandieramento di vessili nazionalisti per preparare le condizioni della nuova intesa Tanto che è bastato un mesetto di trattative supplementari per chiudere il negoziato.
L'Usmca per entrare in vigore deve essere discusso, approvato e trasformato in legge nei tre paesi mentre una buona parte delle principali disposizioni che sono state modificate si stima che saranno operative non prima del 2020, salvo diverso esito dei negoziati di applicazione dell'intesa.
Negli scambi commerciali col Messico gli Usa hanno ottenuto, fra le altre, la modifica della norma che stabilisce l'esenzione dai dazi di auto e camion prodotti in territorio messicano dal 2020 col 75% dei componenti fabbricati negli Stati uniti, contro il precedente limite del 62,5%. L'obiettivo di Washington sarebbe quello di spingere le società automobilistiche americane a produrre di più negli Usa sempre che non riescano a massimizzare i loro profitti con qualche pezzo di ricambio o altri componenti in più spediti oltreconfine per beneficiare delle tariffe azzerate e continuare a produrre nelle loro società in Messico dove pagano salari di fame.
Un meccanismo simile per modificare a favore della bilancia commerciale americana il traffico di componenti e mezzi finiti attraverso la frontiera canadese sarà oggetto, su richiesta del Canada, di negoziati separati. Il governo di Ottawa ha invece dovuto accettare di aprire una parte del suo mercato del latte alle società alimentari americane, mantenendo comunque per una serie di prodotti caseari gli elevati dazi che proteggono le aziende nazionali. I negoziatori americani portano a casa intanto il risultato di aver comunque modificato lo schema tariffario protezionistico canadese per i prodotti caseari.
 
 
 
 
 
 

24 ottobre 2018