Alle elezioni legislative
In Afghanistan ai seggi soltanto una minoranza
Le elezioni sabotate dai Talebani

 
Il presidente afghano Ashraf Ghani ha definito un successo le elezioni legislative, che si tengono con tre anni di ritardo, in programma il 20 ottobre, con i seggi tenuti aperti anche il 21. Sono circa 4 milioni gli afghani che hanno votato secondo la Commissione elettorale indipendente, certamente di meno per diversi osservatori a Kabul che hanno sottolineato come anche se il numero fosse corretto sarebbe meno della metà degli 8.5 milioni di afghani registrati nelle liste elettorali e quasi un quarto degli afghani con diritto di voto. Ha votato comunque una minoranza per il rinnovo dei due rami del parlamento, la Camera Alta (Mesherano Jirga) che prevede 102 eletti e la Camera Bassa (Wolesi Jirga) con 250 seggi, di cui 68 riservati alle donne.
I seggi saranno assegnati dalla Commissione elettorale indipendente, una volta che la Commissione per i reclami avrà verificato le migliaia di segnalazioni di irregolarità ricevute, in via provvisoria a partire dal 10 novembre, definitivi entro il 22 dicembre.
Un dato di fatto è già la sfiducia palese verso il regime del fantoccio degli imperialisti occupanti Ghani e il suo governo corrotto che controllano non più del 60% del paese. La parte restante è in mano alla resistenza dei talebani che hanno boicottato il voto e determinato la chiusura di un terzo dei seggi e il presidio degli altri di almeno 20 mila soldati governativi. Uno schiermento di forze che non è riuscito a impedire gli attacchi della resistenza fin nel cuore della capitale Kabul e in altre importanti città del paese. Nella provincia di Kandahar le elezioni sono state rinviate di una settimana per ragioni di sicurezza dopo l'attacco dei talebani nella città a un edificio governativo fortificato e l'uccisione del capo della polizia; nell'edificio era presente anche il generale Scott Miller, comandante delle forze Nato e statunitensi in Afghanistan, uscito illeso e probabilmente il bersaglio principale dell'attacco.

31 ottobre 2018