“Con i migranti contro la barbarie”
Grande successo della mobilitazione nazionale antirazzista
Migliaia di antifascisti in piazza in tutta Italia per protestare contro il decreto Salvini e la politica xenofoba e razzista del governo

tà si sono svolte decine di manifestazioni, presidi, assemblee e iniziative antirazziste in adesione al manifesto lanciato da numerose associazioni antifasciste, Anpi, “Non una di meno”, Arci, Clap, Cgil e centri sociali con lo slogan “Con i migranti contro la barbarie” per protestare contro il decreto Salvini su migranti e sicurezza e la politica repressiva, xenofoba e razzista perseguita dal governo.
Da Roma a Torino, Bologna, Treviso, Catanzaro, Reggio Calabria, Cosenza e Taranto, passando per Ravenna, Firenze, Massa Carrara e Faenza, migliaia di lavoratori, studenti e antifascisti sono scesi in piazza contro le nuove leggi razziali varate dal governo.
Alla giornata di lotta antirazzista ha aderito ufficialmente anche il PMLI.
A Roma la mobilitazione si è concentrata nel quartiere di San Lorenzo, scosso dal turpe omicidio della sedicenne Desirée Mariottini, ed è iniziata il 24 ottobre con la clamorosa contestazione dei residenti al ministro degli Interni Salvini: “lo sciacallo che specula sulle tragedie per fare propaganda eletorale”.
Al canto di “Bella Ciao” Migliaia di antifascisti, ex partigiani, lavoratori, studenti e intere famiglie con bambini al seguito si sono radunati nel cuore del popolare quartiere, in piazza dell’Immacolata, per rispondere alla provocatoria contromanifestazione indetta nelle stesse ore dai fascisti di Forza Nuova che “volevano marciare sul quartiere”.
Giorgio Bisegna, presidente dell’Anpi San Lorenzo ha ricordato che “Forza Nuova voleva marciare nel nostro quartiere: i fascisti non ci riuscirono nel 1919, furono cacciati a pallettoni, ci entrarono nel 1922, ma solo perché c’era la Guardia Regia, e oggi era necessario ristabilire le regole democratiche. Perché è bene che sia chiaro a tutti: c’è una forza governativa che tenta di mettere paura al Paese. Non lo permetteremo”.
La piazza è completamente gremita e punteggiata da cartelli con su scritto “Lo stupro non ha nazionalità”; “Le strade sicure le fanno le donne che le attraversano e non è che una forza di polizia sia una garanzia”. Ma la cosa terribile aggiunge Francesco Raparelli di Clap “è che invece un colore glielo si attribuisce e lo si usa per parlare di ruspe con cui asfaltare, per esempio, i centri sociali: ma non servono le ruspe servono welfare, cultura, integrazione, investimenti. Serve tenere aperti i centri antiviolenza, non chiuderli”.
Stefano Zarlenga, uno degli occupanti del Cinema Palazzo di piazza dei Sanniti, rispondere a chi vorrebbe strumentalizzare la tragica morte di Desirée per sgomberare le occupazioni romane con le ruspe: “Non vogliamo essere confusi con quelli che spacciano l’eroina. Se il palazzo in via del Lucani fosse stato occupato invece di essere abbandonato, Desirée non sarebbe stata uccisa e questa tragedia non sarebbe avvenuta... Dal 2005 il quartiere aveva elaborato un piano di trasformazione di quello spazio, ma nessuno, da allora a oggi, lo ha ascoltato”.
A Torino la manifestazione antirazzista si è svolta in piazza Castello: “Siamo qui per non girare la testa di fronte alle leggi discriminatorie che sta portando avanti il governo... Ci opponiamo all’idea di società dove gli italiani debbano venire prima a scapito degli ultimi e dei più marginali. Non è così che si risolvono i problemi d’Italia, che hanno a che fare con l’evasione fiscale, la malavita, la mancanza di politiche serie sul lavoro”.
Centinaia di manifestanti sono scesi in corteo anche per le vie di Cosenza.
Molto partecipata, nel pomeriggio, la fiaccolata organizzata a Taranto.
Mentre un migliaio di antifascisti hanno protestato a Lecce dove un migrante dal palco ha denunciato: “Venite in Africa, portate le vostre politiche neocoloniali e quando siamo noi a venire nel vostro continente, obbligati da guerre, povertà e crisi, ci rimandate indietro perché non siamo entrati legalmente. E come si fa a entrare legalmente?”.
Mentre gli organizzatori hanno spiegato che “Va eliminata l’equazione posta dal governo tra immigrazione e insicurezza sociale. L’integrazione è l’unica via per debellare il caporalato e lo sfruttamento”.
A Catanzaro insieme ai manifestanti sono sfilati anche il sindaco di riace Mimmo Lucano e don Massimo Biancalani (il parroco di Vicofaro (Pistoia) che ha allestito nella sua chiesa un centro di accoglienza, messo sotto indagine dalla polizia.
A Faenza i manifestanti si sono riuniti in piazza del Popolo, sotto alla torre civica.
A Scandicci (Firenze) si è svolto un presidio antirazzista dal titolo “Il colore del rispetto” organizzato tra gli altri dall’ ANPI provinciale, Arci di Firenze, Caritas, Artemisia, Associazione dei Senegalesi Firenze, Prato, Pontedera e Poggibonsi, Associazione Antropologiche a cui hanno aderito varie associazioni, tra cui il Comitato antifascista di Scandicci e partiti e sindacati tra i quali il Comitato provinciale di Firenze del PMLI (vedi articolo a parte).
Altre manifestazioni e iniziative di protesta si sono svolte ad Avellino, Bologna, Brescia, Caserta, Foggia, Massa Carrara, Messina, Modena, Ravenna, Reggio Calabria e Treviso.

31 ottobre 2018