Contrari i gruppi della Lega e di Forza Italia
L'europarlamento chiede la messa al bando dei gruppi neofascisti e xenofobi

 
L'europarlmento di Strasburgo, “preoccupato per la crescente normalizzazione di fascismo, razzismo e xenofobia”, chiede ai Paesi della Ue la messa al bando dei gruppi neofascisti e neonazisti, come CasaPound, e denuncia che la mancanza di azioni efficaci contro tali gruppi ha permesso l’attuale ondata xenofoba in Europa. La risoluzione “sull'aumento della violenza neofascista in Europa”, approvata lo scorso 25 ottobre con 355 voti favorevoli, 90 contrari (fra i quali quelli di Forza Italia e Lega) e 39 astensioni, era stata presentata congiuntamente dai principali gruppi parlamentari, esclusi quelli di destra, in seguito a una richiesta dell’eurodeputata Eleonora Forenza (Gue/Ngl) aggredita da una squadra fascista di CasaPound il 21 settembre a Bari. Una risoluzione importante, tali e tanti sono gli atti dei gruppi neofascisti e xenofobi ai quali, pur con ritardo, l'europarlamento chiede di mettere fine.
L'aggressione all'eurodeputata italiana era al momento soltanto l'ultima di una serie ricordata nella risoluzione che parte dall’assassinio di 77 persone in Norvegia nel 2011 fino all’assassinio della deputata britannica Jo Cox nel 2016. Dell'elenco fa parte anche l'episodio del “cittadino italiano (il fascio leghista Luca Traini, ndr) condannato a 12 anni di carcere per avere sparato a sei migranti africani, ferendoli, in un attacco a sfondo razziale nella città di Macerata, nell’Italia centrale” e altri episodi di violenza fascista in Polonia, Francia, Spagna, Germania, Grecia e nei paesi scandinavi. Episodi che in molti casi restano impuniti.
Denuncia infatti la risoluzione che “l’impunità con la quale agiscono i gruppi neofascisti e neonazisti in alcuni Stati membri (…) è una delle ragioni che spiegano l’allarmante aumento delle azioni violente” di questi gruppi; una “violenza neofascista che colpisce la società nel suo insieme ed è rivolta a particolari minoranze come neri europei/persone di origine africana, ebrei, musulmani, rom, cittadini di paesi terzi, persone LGBTI e disabili”. L'europarlamento condanna anche le “collusioni tra leader politici, partiti e forze dell'ordine con neofascisti e neonazisti in alcuni Stati membri” e “invita i Paesi Ue a “condannare e punire con fermezza i crimini generati dall'odio, la retorica dell'odio e la ricerca di capri espiatori da parte di politici e funzionari pubblici a tutti i livelli e su tutti i tipi di media, in quanto normalizzano e rafforzano direttamente l'odio e la violenza nella società”. Gli europarlamentari infine indicano ai governi di contrastare la diffusione del razzismo, del fascismo e della xenofobia su Internet, in collaborazione con le aziende di social media. Le federazioni sportive e le società calcistiche in particolare sono direttamente chiamate in causa perché contrastino il razzismo, e la xenofobia negli stadi e nella cultura sportiva, punendo i responsabili. Invece di stare a guardare complici.
La presidente nazionale dell’Anpi, Carla Nespolo, così commentava la rosuluzione dell'europarlamento: “abbiamo appreso con immensa soddisfazione dell’approvazione da parte del Parlamento Europeo di una risoluzione che chiede a tutti i Governi di mettere al bando le organizzazioni che si richiamano al fascismo e al nazismo. Uno stimolo forte anche per il nostro Paese dove realtà come CasaPound (citata nel testo della risoluzione) possono, nelle piazze e nei social, incitare all’odio ed esaltare il 'padre della Patria' Benito Mussolini senza una forte ed efficace azione di contrasto da parte delle Istituzioni competenti e in presenza, addirittura, della connivenza di alcuni ministri. L’Anpi con questo ulteriore strumento di lotta continuerà a battersi affinché fascismo e razzismo non abbiano più cittadinanza in Italia, in Europa e nel mondo”.

7 novembre 2018