La Lega della Campania si giustifica: “si era avvicinato a noi da poco”
Arrestato esponente leghista per detenzione e spaccio di stupefacenti

Redazione di Napoli
Era già successo un anno prima per il consigliere leghista di Trento, Maurizio Agostini, trovato con 330 grammi di cocaina nell’auto. Ora è toccato a Bartolomeo Falco, 53 anni, ex consigliere comunale di Comiziano, recentemente avvicinatosi alla Lega e in predicato per assumere un incarico di coordinamento nei ranghi locali del Carroccio, a finire arrestato per un maxiblitz antidroga. Falco, accusato di detenzione ai fini di spaccio di ingenti quantitativi di cocaina, è finito in manette nell'ambito dell'operazione “White stone” contro il traffico di sostanze stupefacenti tra le province di Napoli e Caserta.
Il nome di Falco era stato sottovalutato all’inizio dagli organi di informazione del regime neofascista, atteso che già da tempo lo stesso era indicato come referente del partito di Salvini nell'area nolana. Un fatto gravissimo che addirittura vedeva la sezione della Campania della Lega fascista e razzista fare un comunicato il 17 ottobre con il quale prendeva le distanze da Falco: “Non risulta avere alcuna nomina dal partito. L'ex consigliere comunale, ed esponente dell'Udc per lungo corso, si era da pochi mesi avvicinato alla Lega di Salvini. All'epoca dei fatti incensurato, era stato individuato dalla segreteria provinciale e annunciato a mezzo stampa come possibile referente sul territorio, ma mai alcuna nomina gli è stata affidata. La Lega era e resterà sempre dalla parte della legalità. Il Coordinamento regionale si riserva di adire le vie legali contro chiunque strumentalizzi questa vicenda per fini politici e con l'intento di screditare l'ottimo lavoro svolto in questi anni in Campania”.
Dalla “smentita” emergeva il chiaro contatto di Falco con la Lega e addirittura la possibilità di diventare referente nel territorio di Nola, in provincia di Napoli, da parte della segretaria provinciale del partito del ducetto ministro dell’Interno. Troppo facile prendere le distanze, e con ritardo, nonostante poi si ammetteva un interessamento dei fascisti e razzisti in camicia verde dell’ex UDC Falco, addirittura per un posto come dirigente nell’area nolana; il che dà la misura di quale sia la “selezione” che fa la Lega in Campania dei suoi dirigenti, pescandoli direttamente dalle fogne degli spacciatori di professione.

14 novembre 2018