Appalti pilotati per circa 7,5 milioni di euro in provincia di Cosenza
Arrestato sindaco di Fuscaldo per corruzione e tentata concussione
Arrestate 14 persone per “un collaudato sistema corruttivo e di collusioni nella gestione della cosa pubblica”

Lunedì 5 novenbre all'alba è scattata l'operazione ''Merlino'' della Procura della repubblica di Paola (Cosenza), guidata dal procuratore Pierpaolo Bruni e dai sostituti Antonio Lepre e Teresa Grieco. Gli inquirenti hanno arrestato 14 persone su 20 indagate per reati quali corruzione, tentata concussione, induzione indebita, peculato, falso ideologico, turbativa di gare pubbliche e dei procedimenti di scelta dei contraenti della pubblica amministrazione. Al centro dell'inchiesta il giro d'affari, circa 7,5 milioni di euro, ruotanti intorno ad appalti pilotati principalmente nella città di Fuscaldo e nel capoluogo Cosenza.
Imprese private, con la complicità degli arrestati ben ricompensati, facevano il bello e il cattivo tempo a Fuscaldo nell'ambito della gestione dei rifiuti, per il rifacimento (peraltro sbagliato) del lungomare eroso dal mare, nella gestione dell'impianto di depurazione, nella manutenzione dell'impianto stradale, mentre a Cosenza hanno gestito il rifacimento del sagrato della Chiesa di San Domenico e l'efficientamento del sistema energetico del Teatro Rendano.
La figura chiave dell'inchiesta è Michele Fernandez, funzionario pubblico del comune di Cosenza a tempo pieno e part-time di quello di Fuscaldo, in quanto anello di collegamento fra le imprese Edil Perri e E-log (interdette dai rapporti con le amministrazioni) e i politicanti borghesi, i quali, in cambio di ''regalini'' quali “incarichi professionali, assunzioni di lavoratori ed utilizzo gratuito di struttura alberghiere” hanno concesso al cartello di aziende incriminate (fra le quali la Imec spa che gestisce il depuratore di Fuscaldo) persino di spostare funzionari pubblici a proprio piacimento per gestire meglio gli ''affari'', attraverso appalti truccati e affidamenti diretti alle medesime, in barba alle leggi vigenti e sulle spalle della popolazione.
Fra gli arrestati il sindaco di Fuscaldo, Gianfranco Ramundo (lista civica, oggi area ''centro-sinistra''), il suo vice Paolo Cavaliere, il suo assessore comunale Ercole Fuscaldo, l'imprenditore rendese Gianfranco Mirabelli, il già citato Michele Fernandez, gli imprenditori e liberi professionisti Sergio Gioia, Salvatore Fidotti, Robertino Perri, Massimiliano De Santo, Luigi De Simone, Francesco e Antonietta Caputo, Giovanni Risuleo, Salvatore Montanino.
Al centro del ''sistema Fuscaldo'' il sindaco e consigliere provinciale Gianfranco Ramundo, vecchio arnese trasformista della politica calabrese, oggi a ''sinistra'', sostenuto dal filomafioso governatore regionale del Pd Mario ''palla-palla'' Oliverio e dal suo consigliere regionale Orlandino Greco (ex sindaco di Castrolibero in odor di 'ndrangheta), leader de ''L'Italia del Meridione'', cresciuto a pane e Msi-An prima e ''centro-sinistra'' poi.
Politicamente responsabile delle vicende, vista la sua vicinanza a Fernandez, è anche l'attuale sindaco di Cosenza Mario Occhiuto di Forza Italia, in lotta per la candidatura a governatore per il ''centro-destra'' alle regionali del prossimo autunno in alternativa (si fa per dire) ad Oliverio, con altri schifosi personaggi del suo partito e coalizione da Tajani a Cannizzaro, al sindaco di Catanzaro Abramo (neoeletto in ''secondo grado'' presidente della provincia), fino ai noti fascistissimi e mafiosissimi uomini del ducetto Salvini (fra i quali il carcerato ex governatore Scopelliti), determinati a contendere la leadership della coalizione regionale da destra al partito del delinquente di Arcore.
Per l'ennesima volta in Calabria, come da sempre denunciato dal PMLI e da ''Il Bolscevico'' non si capisce più dove inizia lo Stato borghese e finisce la 'ndrangheta (e viceversa). Lo dicono gli stessi magistrati in una nota stampa sulla vicenda parlando di “un collaudato sistema corruttivo e di collusioni nella gestione della osa pubblica” e ''dellaa commistione fra gli interessi pubblici e gli interessi privati che ha determinato la creazione di una vera e propria ‘confusione fra ruoli’ tra il pubblico ufficiale, l’imprenditore e viceversa”.

14 novembre 2018