Un articolo del ddl Bonafede blinda Casaleggio
Il ddl riconosce l'associazione privata Rousseau come soggetto politico e le dà il diritto di governare il M5S

 
Il disegno di legge governativo n. 1189, presentato alla Camera lo scorso 24 settembre dal ministro della Giustizia Bonafede, che reca “Misure per il contrasto dei reati contro la pubblica amministrazione e in materia di trasparenza dei partiti e movimenti politici ”, è stato presentato dal governo come una normativa anticorruzione, ma all'interno del testo c'è una norma che consente il riconoscimento dell'associazione privata Rousseau (che non è un partito politico e nemmeno un movimento politico, ma che di fatto controlla l'attività del Movimento 5 Stelle a livello nazionale e locale) come soggetto politico, dandole di fatto carta bianca per poter governare il Movimento 5 Stelle.
Infatti il primo comma dell’articolo 9 del disegno di legge citato stabilisce che “sono equiparate ai partiti e movimenti politici le fondazioni, le associazioni e i comitati la composizione dei cui organi direttivi sia determinata in tutto o in parte da deliberazioni di partiti o movimenti politici ovvero che abbiano come scopo sociale l’elaborazione di politiche pubbliche ”, e l'Associazione Rousseau, controllata da Davide Casaleggio, si propone effettivamente all'articolo 4 del suo statuto “di promuovere lo sviluppo della democrazia digitale nonché di coadiuvare il 'MoVimento 5 Stelle' ed i suoi esponenti nell'organizzazione, promozione e coordinamento delle attività e dei servizi necessari ed utili per l'esercizio dell'azione politica e culturale ed il perseguimento dei suoi obbiettivi ”.
Formalmente quindi l'associazione in questione rientra nella previsione di cui all'articolo 9 del disegno di legge citato, in quanto essa, come si è visto dalla citata disposizione del suo atto costitutivo, si propone chiari obiettivi di natura politica in ambito pubblico.
Nel diritto italiano una associazione - che può essere riconosciuta o non riconosciuta - è, e deve necessariamente essere in base alle norme contenute nel primo libro del codice civile (articoli 14-38), un ente creato da un gruppo di persone (almeno due) che si prefiggono uno scopo comune che non può essere lucrativo e non può ovviamente essere contrario alla legge. Anche i partiti politici hanno sempre avuto e continuano ad avere la forma dell'associazione non riconosciuta, come spiegato chiaramente nella Parte II dell'articolo intitolato intitolato “Il disegno di legge del PD sulla attuazione dell'art. 49 della Costituzione rilancia la proposta dei costituenti democristiani e liberali”, reperibile su http://www.pmli.it/articolo49costituzione.htm.
L'Associazione Rousseau però, contrariamente ai partiti politici e anche allo stesso Movimento 5 Stelle, manca proprio dell'elemento fondamentale che deve esistere nelle associazioni, ossia manca delle persone associate, in quanto tale organizzazione fu costituita l'8 aprile 2016, pochi giorni prima della morte di Gianroberto Casaleggio, tra quest'ultimo e il figlio Davide, con gli articoli 6 e 13 dello statuto che riservavano ai due fondatori i ruoli e le funzioni più importanti in seno all'associazione. Con la morte di Gianroberto Casaleggio, al figlio Davide vengono pertanto riservate, finché durerà l'Associazione Rousseau, tutti i poteri, anche se in seguito, e soltanto per fare numero, verranno fatti entrare nell'associazione Max Bugani (consigliere comunale M5S a Bologna) e David Borrelli (europarlamentare dello stesso movimento), i quali sono privi di ogni potere.
È chiaro quindi che l'Associazione Rousseau è un'associazione fittizia, in quanto le manca di fatto l'elemento della pluralità di persone fisiche o giuridiche che deve contraddistinguere – ai sensi della normativa vigente – le associazioni rispetto ad altri tipi di enti privati, e ciò che è peggio è che l'Associazione Rousseau stabilisce le candidature all'interno del Movimento 5 Stelle e detta le relative regole interne, con la conseguenza che quest'ultima organizzazione politica - che agisce a livello locale, nazionale ed europeo – è di fatto subordinata a un'associazione nella quale il solo Davide Casaleggio domina incontrastato.
È chiaro quindi che con il citato articolo 9 del disegno di legge presentato dal ministro M5S Bonafede si vuole di fatto autorizzare la completa subordinazione di un'associazione politica di massa (il Movimento 5 Stelle) a un'oscura associazione egemonizzata da una sola persona (Davide Casaleggio).
E non è finita qui: infatti il secondo comma dell'articolo 9 del disegno di legge citato stabilisce che “un partito o movimento politico può essere collegato ad una sola fondazione o ad una associazione o ad un comitato ”, vietando quindi al Movimento 5 Stelle di essere collegato con qualsiasi altra associazione, fondazione o comitato che non sia la già esistente Associazione Rousseau, per cui sarà la legge ad impedire che chiunque, all’interno del M5S, possa creare nuove associazioni alternative a quella di Davide Casaleggio, confermando quindi l'egemonia assoluta di una associazione privata - l'Associazione Rousseau, la quale conta tre associati, due dei quali sono (e rimarranno, come prescrive lo statuto) privi di alcun potere - su un movimento politico di massa (il Movimento 5 Stelle).
 

14 novembre 2018