Convocati dalla rete dei centri antiviolenza D.I.re
In oltre 100 piazze per il ritiro del ddl Pillon
La petizione on line ha già superato le 110 mila firme. Molto attivo il movimento Nonunadimeno. A Firenze le studentesse in prima fila. Presente il PMLI alle manifestazioni di Milano e Catania
Tutti a Roma il 24 novembre

No al ddl Pillon! Questo il grido che è risuonato in oltre 100 piazze del nostro Paese sabato 10 novembre, giornata di mobilitazione nazionale indetta dalla rete dei centri antiviolenza D.I.Re contro il disegno di legge del ministro leghista Simone Pillon.
Dal Nord al Sud a migliaia e migliaia le donne, e non solo, sono state protagoniste attive e determinate nei cortei, nei sit-in e nelle manifestazioni pubbliche per respingere la controriforma sul divorzio dell'“affido condiviso” di Pillon, che se passerà andrà a ledere pesantemente il diritto al divorzio discriminando soprattutto le donne. D.I.Re oltre a organizzare la mobilitazione del 10 novembre ha lanciato una petizione on-line su change.org, al momento che scriviamo sono oltre 110 mila le firme ottenute e il dato aumenta ogni minuto che passa. Nel testo di sostegno alla petizione D.I.Re afferma: “Il dispositivo proposto appare una presa di posizione consapevole e di parte che alimenta il senso di frustrazione e di rivalsa dei padri separati, rischia di sostenere gli interessi della parte peggiore di ordini professionali, oltre che supportare una cultura patriarcale e fascista che, fingendo di mettere al centro la famiglia come istituto astratto e borghese, tenta di schiacciare la soggettività e la libertà delle donne ancorché dei minori”, invitando alla mobilitazione per il 10 novembre “donne e uomini della società civile, del mondo dell’associazionismo e del terzo settore, gli ordini professionali e i sindacati e trasversalmente chi ritiene urgente in questa complessa fase politica ripristinare la piena agibilità democratica e contrastare la crescente negazione dei diritti e delle libertà a partire dalla libertà delle donne”.
L'appello di D.I.Re non è caduto nel vuoto lo testimoniano gli svariati cortei che hanno attraversato tutta Italia, impossibile una stima precisa poiché le iniziative e manifestazioni sono state davvero tante e hanno coinvolto grandi città come piccoli centri. Tra i più partecipati il corteo di Milano, in cui fra le forze politiche presenti c'era il PMLI con compagne e compagni della Cellula “Mao” di Milano che hanno tenuto alta la bandiera del partito e portato in piazza per la prima volta il significativo e bel cartello, tra l'altro apprezzatissimo dalle manifestanti, “contro la violenza sulle donne e di genere, sulle soggettività Lgbtqia+, sui corpi, i territori e gli animali. Respingere il ddl Pillon su separazioni e affido, e il decreto fascista e razzista su sicurezza e migranti, per aborto libero, sicuro e gratuito. Contro il capitalismo che genera il maschilismo, la famiglia borghese e patriarcale, il femminicidio, gli stupri, la violenza sulle donne e di genere, sulle soggettività Lgbtqia+, sui corpi, i territori e gli animali sciogliere i gruppi neofascisti e neonazisti. Buttiamo giù il governo nero fascista e razzista Salvini-Di Maio” (vedi articolo della redazione locale). Il PMLI è stato presente anche a Catania dove il compagno Sesto Schembri ha diffuso il volantino del PMLI che riportava la parola d'ordine del cartello contro la violenza sulle donne e di genere (vedi articolo del corrispondente locale). Alla manifestazione di Pisa presente anche il compagno Emanuele Sala insieme alla compagna Tiziana.
Una mobilitazione rilanciata e sostenuta anche dal movimento Nonunadimeno che ha avuto un ruolo attivo e determinante per la sua organizzazione mettendola come appuntamento dello “stato di agitazione permanente” approvato da NUDM all'assemblea nazionale del 6-7 ottobre a Bologna.
Donne di ogni età, tantissime le studentesse e le ragazze a cui si sono uniti uomini e di genere non binario hanno animato i combattivi cortei di Bologna, Roma, Alessandria, Bari, Bergamo, Brescia, Brindisi, Cagliari, Catania, Crema, Ferrara, Firenze, Genova, Livorno, Lucca, Macerata, Mantova, Massa, Napoli, Padova, Pavia, Perugia, Pescara, Pisa, Pistoia, Ponente Ligure, Ravenna, Reggio Calabria, Reggio Emilia, Rimini, Siena, Sud Pontino, Terni, Torino, Trento, Trieste, Venezia, Verona, Vicenza. Molte le associazioni, comitati cittadini, collettivi femministi e collettivi studenteschi, organizzazioni per l'infanzia, sigle sindacali che hanno aderito alla giornata No Pillon.
In tutte le manifestazioni spiccavano i cartelli contro l'oscurantista e antifemminile ddl Pillon: “Questa è la legge dei preti e dei padroni ti tolgono i figli e difendono gli embrioni”, “Sulle nostre vite nessuna mediazione, ora e sempre agitazione”, ma anche tanti a favore dell'aborto libero e gratuito, e contro il decreto fascista e razzista contro gli immigrati di Salvini. In molti cortei sono risuonate le note di “Bella ciao” e la canzone delle mondine: “Sebben che siamo donne, paura non abbiamo”. A Massa sotto la cattedrale le manifestanti salite sulla scalinata hanno srotolato uno striscione: “Ci volete ancelle, ci avrete ribelli”.
Alla vigilia delle manifestazioni Di Maio, cercando di pararsi il sedere, ha dichiarato “il ddl Pillon così non va” fingendo di far intravedere una possibile rettifica, cosa smentita quasi in contemporanea da Salvini che in soccorso al suo ministro leghista Pillon ha detto: “tutto è migliorabile, ma la riforma dell'affido condiviso e del diritto di famiglia è una priorità”. Quindi il ddl Pillon andrà avanti come tutta la politica antifemminile oscurantista e bigotta che anima il governo nero fascista e razzista Salvini, che come e più degli altri governi che lo hanno preceduto vuole le donne sottomesse, senza diritti sociali e civili, degli “angeli del focolare”.
Questo governo è da buttare giù al più presto se non si vuole che diritti conquistati con dure lotte e battaglie da parte delle masse popolari e femminili come il divorzio e l'aborto siano cancellati. Per questo ci uniamo alla risposta che le donne hanno dato in piazza ai due ducetti e saremo a fianco di esse alla manifestazione nazionale di NUDM: “Pillon, Salvini, torniamo in piazza il 24 novembre e saremo una marea”.

14 novembre 2018