Roma, oltre duecento migranti gettati in mezzo alla strada
La ruspa razzista Lega-M5S sgombera il Baobab
Salvini: “Basta zone franche, pronti altri 27 sgomberi

 
Nella mattinata dello scorso 13 novembre un imponente schieramento delle forze dell'ordine ha prima circondato e poi sgomberato, alle spalle della stazione Tiburtina a Roma, la tendopoli del centro Baobab, nella quale avevano trovato rifugio oltre duecento migranti, soprattutto eritrei, somali ed etiopi, tra i quali molte donne.
I migranti sono stati sorpresi mentre ancora dormivano, molti sono fuggiti immediatamente all'arrivo della polizia, mentre tutti gli altri, circa 140, sono stati fatti uscire con la forza dalle loro tende, sono stati tutti portati negli uffici della polizia per essere identificati, infine è stato loro consentito di prendere gli effetti personali. Poi le ruspe hanno rimosso tutte le tende caricandole in camion della spazzatura, che sono partiti verso la discarica.
Forte preoccupazione per la sorte dei migranti è stata espressa da Andrea Costa, coordinatore di Baobab Experience, che ha tenuto una conferenza stampa due giorni dopo al Centro Congressi Frentani a Roma, dando voce al disagio dei migranti, i quali manifestano espressamente “la preoccupazione e lo sgomento di chi non ha più nulla neanche più tenda e sacco a pelo in cui dormire” , come si legge in un successivo comunicato dell'associazione. Amnesty International, a sua volta, ha manifestato in una sua nota il timore “per le numerose persone prive di assistenza, di protezione e di un alloggio alternativo” .
Alla metà di novembre oltre 50 dei migranti sgomberati, molti dei quali già riconosciuti titolari del diritto di asilo politico, erano ancora costretti a dormire per strada, mentre gli altri nel frattempo hanno trovato alloggi di fortuna come case diroccate, edifici occupati, e alcuni dormono nelle sale di aspetto del pronto soccorso degli ospedali.
La prova di forza razzista di Salvini, perpetrata con il beneplacito della giunta capitolina M5S presieduta dalla Raggi, ha, tra l'altro, impedito al personale del Baobab di portare a termine il censimento e il ricollocamento di tutte le persone che volevano un posto alternativo alla tenda.
Nel frattempo la politica della ruspa e del manganello portata avanti dal ducetto fascio-leghista va avanti: Salvini aveva infatti annunciato già all'indomani della tragica morte di Desiree Mariottini di voler procedere a tappe forzate con gli sgomberi dei migranti a Roma, e dopo lo sgombero del Baobab ha ribadito in conferenza stampa di dire “basta alle zone franche senza legalità” , associando in modo truffaldino e demagogico la condizione di chi è costretto a trovare un rifugio per disperazione con il fenomeno dell'illegalità.
Per Salvini sono “pronti altri 27 sgomberi” nel territorio della capitale, e probabilmente, come ha fatto intendere lo stesso caporione fascio-leghista, la prossima volta manganelli e ruspe entreranno in azione nell'ex fabbrica di penicillina di San Basilio, occupata da circa 400 persone, principalmente arabi.
 
 

28 novembre 2018