43 i miliardi destinati alle spese militari
Riarmo bellicista della Germania

 
Lo scorso 18 novembre la ministro della Difesa tedesco Ursula von der Leyen inaugurava la nuova base militare della Bundeswehr nella capitale del Niger, Niamey, dove è acquartierato il contingente tedesco che opera nell'ambito dell'intervento dell'imperialismo europeo nell'area del Sahel, guidato dall'ex potenza coloniale francese. Un esempio delle ambizioni militari dell'imperialismo tedesco sviluppate dalla cancelliera Angela Merkel, d'intesa con la Francia di Macron, in un'area dell'Africa dove è già presente l'imperialismo americano e dove ha fato salti mortali per essere presente pure l'imperialismo italiano che ha coronato i suoi sforzi grazie al governo dei ducetti Salvini-Di Maio. Le ambizioni di Berlino non si fermano alle mosse concordate con gli alleati imperialisti, puntano a conquistarsi una leadership anche militare nella Ue come conferma il riarmo bellicista e le argomentazioni presentate dal governo a sostengo degli aumenti al bilancio militare dei prossimi due anni.
Il 23 novembre al Bundestag, il parlamento federale, la Grande coalizione di governo tra democristiani e socialdemocratici incassava il via libera alla legge di bilancio per il 2019 che prevede un aumento record della spesa pari a 356,4 miliardi di euro, 13 miliardi in più rispetto a quanto stanziato nel 2018. Aumenti che l'esecutivo della Merkel impiega in particolare nelle spese per il riarmo dell’esercito col ministero della Difesa che se ne prende una bella fetta, oltre 43 miliardi. E per spendere più soldi per l'acquisto di carri armati, navi e aerei il governo tedesco ne destinerà pochi agli investimenti sulle energie rinnovabili e taglierà tra gli altri il fondo di garanzia a favore delle politiche sui migranti.
La Merkel si è presa l'impegno in sede Nato di raggiungere l’obiettivo di destinare almeno il 2% del pil, il prodotto interno lordo, alle forze armate entro sei anni, come chiesto e più volte sollecitato da Trump. Nel bilancio del 2019 il rapporto è ancora all’1,3% e a breve dovrebbe salire almeno all'1,5%, come si era impegnata la cancelliera al vertice Nato del luglio scorso a Bruxelles.
A quanto rivelato dalla Süddeutsche Zeitung nello scorso giugno la ministra Ursula von der Leyen ha firmato con gli Usa un documento politico riservato che conteneva gli impegni dell'aumento della spesa militare tedesca dando “priorità alla sicurezza nazionale”, leggi riarmo, che asseconda le richieste americane ma serve anche per fare in modo che la partecipazione alle missioni Onu e Nato di Berlino non sia di contorno o parziale ma espressione della politica imperialista “sovrana e paritaria” per affrontare le nuove crisi internazionali in maniera anche autonoma, magari cominciando col guidare operazioni militari coi partner europei.
 
 

12 dicembre 2018