Poiché la superiorità militare dell'America “è stata erosa in misura pericolosa”
La Commissione bi-partisan del Congresso Usa chiede più investimenti sulle forze armate
Secondo la Commissione gli Stati Uniti “potrebbero essere sconfitti nei conflitti su Taiwan e negli Stati baltici”

 
Presentato in prima persona da Donald Trump il 18 dicembre 2017 a Washington, il documento sulla “Strategia della sicurezza nazionale degli Stati Uniti”, sottolineava che “ricostruiremo la nostra forza militare in modo che rimanga preminente, scoraggi i nostri avversari e, se necessario, sia in grado di combattere e vincere”. A un anno di distanza i propositi bellicisti di Trump sono stati fatti propri da un gruppo bi-partisan creato dal Congresso nel 2017 col compito di rivedere le strategie esistenti e fornire valutazioni, raccomandazioni o proposte alternative. E che chiede più investimenti sulle forze armate nel rapporto inviato recentemente al Congresso e al Pentagono dalla Commissione per la strategia di difesa nazionale degli Stati Uniti (NDSC, nella sigla inglese, ndr)
La Commissione ha studiato la versione classificata della Strategia nazionale di difesa degli Stati Uniti, una sintesi della quale è stata pubblicata nel gennaio 2018 e da noi commentata sul numero 7/2018 de “Il Bolscevico”, e altri documenti quali la Strategia di sicurezza nazionale e la Revisione dello stato nucleare che ha portato Trump a annunciare la produzione e l’inserimento nell’arsenale militare USA delle atomiche “leggere”. La conclusione dei lavori della Commissione era che sono necessari più investimenti sulle forze armate per ripristinare la superiorità militare degli Stati Uniti.
Senza addentrarci in aspetti più volte denunciati della politica bellicista dell'amministrazione Trump, volta a recuperare il ruolo indiscusso di leader imperialista nel mondo, evidenziamo che nel ponderoso rapporto di 98 pagine della Commissione si sottolinea il rapido progresso nella modernizzazione degli arsenali nucleari e missilistici, delle crescenti capacità nel cyberspazio e nei vari sistemi d'arma della Cina e della Russia tanto che la spina dorsale della potenza e della superiorità dell'America è stata erosa in misura pericolosa. Nel valutare i possibili scenari di guerra tra Usa e Cina, Russia, Iran o Corea del Nord la commissione evidenziava i vantaggi militari della Cina nel Mar Cinese Meridionale e della Russia nella regione del Baltico tanto che gli Stati Uniti potrebbero essere sconfitti nei conflitti su Taiwan e negli Stati baltici.
La questione con la Corea del Nord è stata risolta da Trump, la Commissione se ce ne fosse bisogno ricorda di non essere troppo ottimista per quanto riguarda la denuclearizzazione del paese; si dichiara contraria alla riduzione della presenza militare americana in Medio Oriente, una presenza necessaria per contrastare i pericoli di un aumento del numero di islamisti “radicali” e dell'influenza dell'Iran; ritiene non sufficientemente chiari e precisi i piani nucleari degli Stati Uniti in caso fosse necessario mobilitare tali armi nello sviluppo di crisi regionali.
Dalle analisi belliciste e guerrafondaie non possono scaturire che conseguenti raccomandazioni, 32 per la precisione, che per la Commissione partono da quella sulla necessità di sviluppare nuovi piani operativi in Asia e Europa per preservare o riguadagnare vantaggi militari rispetto ai concorrenti imperialisti. Altri progetti a breve e lungo termine sono sollecitati per la modernizzazione dell'apparato militare degli Usa e dei loro alleati. Nello specifico l'esercito americano ha bisogno di aumentare i mezzi a disposizione e di aggiungere nuove attrezzature, alla Marina servono nuovi sottomarini d'attacco, all'Aviazione più aerei multiruolo e bombardieri stealth (invisibili). Fra i progetti di riarmo a lungo termine, a più di cinque anni, la commissione raccomanda il ripristino di una divisione pesante in Europa da affiancare alle due Brigate Combat Teams esistenti. Chiede di aumentare le scorte di munizioni "intelligenti" e di aggiungere unità di difesa aerea e corazzate a corto raggio americane nei paesi europei della Nato, che devono fare i loro sforzi per modernizzare le loro forze. Raccomanda infine al Congresso di introdurre accordi quinquennali tra i partiti politici, accordi bipartisan che garantiscano un bilancio stabile e a lungo termine per il Pentagono, possibili come dimostra il lavoro della stessa Commissione per la evidente sintonia nel settore tra repubblicani e democratici.

19 dicembre 2018