Il “cambiamento” vantato dal M5S all'insegna della privatizzazione
È un boss della sanità privata vaticana il capo gabinetto della ministra Grillo

 
Lo scorso 18 ottobre la ministra della Salute Giulia Grillo, a seguito delle dimissioni di Alfonso Celotto che aveva abbandonato polemicamente la carica a settembre, ha nominato Guido Carpani nuovo Capo di Gabinetto del ministero.
La polemica di Celotto con il ministro Grillo si era sviluppata sul tema dell'insufficiente sostegno finanziario da parte del governo alla sanità pubblica - che il Movimento 5 Stelle, di cui la Grillo è esponente, si era impegnato a parole a rafforzare prima delle scorse elezioni politiche – che è stata fortemente penalizzata dalla legge di bilancio 2019.
È quindi chiaro che il “cambiamento ” del M5S, in spregio plateale rispetto alle proprie promesse elettorali, va decisamente nel segno della privatizzazione nel campo della sanità, quantomeno favorendo interessi sanitari privati a scapito di quelli pubblici, e in quest'ottica deve segnalarsi la sostituzione di Alfonso Celotto con Guido Carpani, uomo dai consolidati rapporti nel “centro-destra” (in passato all'UDC, in ottimi rapporti sia con Silvio Berlusconi sia con Gianni Letta), da sempre strenuo sostenitore della sanità privata e dei suoi interessi speculativi sulla pelle dei cittadini a scapito della sanità pubblica.
Rappresentante degli interessi della sanità privata, in particolare quella vaticana, Carpani fino a qualche giorno prima dell'assunzione dell'incarico al ministero era consigliere di amministrazione della Mater Olbia, la società per azioni controllata dal fondo sovrano del Qatar attraverso una fiduciaria con sede in Lussemburgo, che gestisce una clinica esclusiva da 200 posti letto in Sardegna, la quale attende il finanziamento di 60 milioni di euro all'anno da quella regione.
Mater Olbia nacque da un progetto del Centro San Raffaele di Milano - allora diretto dal chiacchierato don Luigi Verzé, uomo di punta della sanità vaticana in Lombardia - quando era a capo del governo Silvio Berlusconi. Crollato il progetto nel 2011 per la caduta del governo Berlusconi e la morte di don Verzè, restava del progetto iniziale soltanto lo scheletro dell'ospedale mai completato, e il governo Renzi coinvolse l’emiro del Qatar per ultimare l’opera. Di seguito anche il Vaticano - tramite l'Ospedale Pediatrico Bambin Gesù, il Policlinico Gemelli e l'Istituto Dermopatico dell'Immacolata - è entrato nell'impresa in società con l'emiro del Qatar.
Guido Carpani inoltre è vicepresidente del famoso Istituto Toniolo - che è un ente fondatore e garante dell’Università Cattolica che, a sua volta, prepara i medici destinati al servizio presso il Policlinico Gemelli – ed è consigliere di amministrazione dell'Università Cattolica.
È chiaro che Carpani è il portatore in prima persona non soltanto di interessi privati riguardanti la sanità (nello specifico egli è legato ad enti ecclesiastici) ma addirittura di interessi di uno Stato straniero (l'Istituto Toniolo e l'Università Cattolica dipendono infatti dallo Stato della Città del Vaticano), e contemporaneamente egli riveste l'incarico di Capo di Gabinetto del ministero della Salute del governo italiano: è questa una situazione non soltanto in palese contrasto giuridico con le norme dell'ordinamento italiano, ma anche in palese contrasto politico con il programma elettorale del Movimento 5 Stelle, che aveva promesso un rafforzamento della sanità pubblica in Italia, mentre invece la svende alle mire della sanità privata, e soprattutto di quella parte di sanità privata (quella cattolica) che è direttamente controllata da uno Stato estero.

9 gennaio 2019