In vista delle prossime amministrative a Firenze
Nardella cerca voti tra i massoni

Redazione di Firenze
I piddini e i renziani in particolare non sono nuovi ai rapporti con la massoneria sdoganata già nel 2010 dalla commissione di garanzia del PD, presieduta da Luigi Berlinguer, che ha deciso di aprire le porte del partito ai massoni in maniera esplicita, giustificando così la decisione: la “massoneria non sia più una società segreta”. In fretta hanno dimenticato che il famigerato Grande Oriente d'Italia, forte in Toscana del maggior numero di iscritti, è in realtà nota per aver affiliato la loggia massonica segreta P2 e per l'iscrizione tra i suoi affiliati di esponenti della criminalità organizzata.
E così “forse” lo ha dimenticato anche il neopodestà Nardella che, in qualità di sindaco in corsa per le prossime elezioni amministrative di primavera, ha partecipato alla festa del solstizio d'inverno del Goi (Grande Oriente d'Italia) presso il Palazzo dei congressi di Firenze alla presenza del “gran maestro” Stefano Bisi, del presidente della circoscrizione toscana Francesco Borgognoni e di Oscar de Alfonso Ortega, segretario della conferenza mondiale della Gran Logge.
Nardella è intervenuto portando i saluti dell'amministrazione comunale con un discorso di stampo qualunquista, atto a far capire che se alle prossime elezioni sarà nuovamente sindaco di Firenze, un posto nel suo “cuore” sarà anche per i massoni. “Parlo a voi soprattutto in qualità di cittadini, professionisti, lavoratori presenti ciascuno nelle vostre comunità, nei vostri contesti professionali e sociali. Possiate con forza, con la vostra testimonianza, ma anche, con le vostre idee, parlare, dialogare, convincere, donne e uomini, invitandoli a stare un po’ meno davanti a un computer e un po’ più davanti a un tavolino a ragionare, a parlare, ad ascoltare, a confrontarsi... Abbiamo bisogno di recuperare questo gusto del rapporto umano, dello stare insieme, della riflessione, la curiosità di conoscere. Dobbiamo tutti combattere la vacuità e l’apatia con cui si vogliono fare ammalare i nostri concittadini. Non possiamo permettercelo. Ho voluto partecipare a questo evento per condividere con voi questi pochi pensieri alla vigilia di una festa che ci accomuna tutti. Ed è con questo messaggio di augurio e di sollecitazione che vi saluto”. Applausi e sorrisi dai partecipanti.
Contro chi l'accusava di essere andato a caccia di voti massoni il sindaco si è subito difeso: “pur di portare le mie idee io mi confronto anche con soggetti che mi invitano in contesti pubblici, trasparenti. Quindi non accetto alcun tipo di insinuazione o di attacco politico gratuito. Faccio il sindaco, parlo con tutti, mi confronto con tutti, dialogo con tutti, perché questo credo che sia importante per portare avanti le proprie idee.”
Evidentemente Nardella ha imparato bene da Matteo Renzi, anche lui in odore di massoneria.
 

9 gennaio 2019