Roma, Acca Larentia
Neofascisti aggrediscono due giornalisti de “L'Espresso”
Condanna dell'Anpi e dell'Ordine dei giornalisti
Avanguardia nazionale e Forza nuova vanno sciolte

 
Nel pomeriggio dello scorso 7 gennaio il giornalista de l'Espresso Federico Marconi e il fotografo Paolo Marchetti sono stati aggrediti a calci, hanno subito pesanti minacce e si sono visti sequestrare materiale filmato e cartaceo da una squadraccia di neofascisti.
L'aggressione è avvenuta al cimitero romano del Verano dove i due giornalisti si erano recati per documentare l'adunata che alcuni gruppi neofascisti - tra cui Avanguardia nazionale, Forza nuova e Fiamme nere - avevano indetto per commemorare i tre militanti del Fronte della gioventù uccisi il 7 gennaio 1978 a Roma in via Acca Larentia.
I due, ha poi raccontato Marchetti, stavano discretamente documentando e filmando a debita distanza l'adunata fascista quando alcuni esponenti di Avanguardia nazionale e di Forza nuova si sono avvicinati al fotografo spintonandolo e minacciandolo, intimandogli di consegnare loro la scheda di memoria della macchina fotografica. L'operatore gliela consegnava, e subito dopo i neofascisti gli chiedevano un documento per identificarlo.
Altri esponenti di estrema destra poi accerchiavano Marconi gridando “l’Espresso è peggio delle guardie” , e uno dei capi di Forza nuova di Roma, il sorvegliato speciale Giuliano Castellino, lo prendeva per il collo mentre altri neofascisti tiravano al giornalista calci sulle gambe e schiaffi in faccia.
Poi Castellino, insieme a un militante di Avanguardia nazionale, perquisiva il giornalista prelevandogli il cellulare e il portafoglio per identificarlo, cancellando dal cellulare tutte le foto e tutti i video della manifestazione.
La polizia, raccontano i due operatori dell'informazione, era presente alla manifestazione nostalgica ma è intervenuta soltanto quando l'aggressione era ormai finita.
Giuliano Castellino una figura ben conosciuta negli ambienti neofascisti è approdato a Forza nuova dopo varie esperienze politiche: nel 2013 era dirigente de La Destra a sostegno di Alemanno; è stato di Base Autonoma fondata da Maurizio Boccacci, incubatrice del Movimento politico occidentale (sciolto per tentata ricostituzione del disciolto partito fascista). Castellino è proprio in questo migrare da un gruppo neofascista all'altro che si è avvicinato a Stefano Delle Chiaie (già fondatore con Pino Rauti di “Ordine nuovo”, braccio armato della strategia golpista negli anni Sessanta) e a Vincenzo Nardulli esponenti della vecchia e nuova Avanguardia Nazionale. Castellino è da tempo un sorvegliato speciale anche per detenzione di stupefacenti e bombe carta nonché indagato lo scorso anno in un'indagine dei carabinieri del Nas e della procura di Roma per una truffa alle Asl sui rimborsi spese per i prodotti alimentari destinati ai celiaci. Come si legge nell'articolata inchiesta de “L'Espresso” n. 3 del 13 gennaio, gli esponenti di Forza Nuova e di Avanguardia nazionale sono da tempo nel mirino degli investigatori ma nonostante questo “sono liberi di riunirsi in un luogo pubblico qual è il cimitero del Verano. Liberi di manifestare e di intimidire”. Non è un caso che tra gli estimatori del neofascista Delle Chiaie vi è Mario Borghezio, storico esponente della Lega Nord, tenuto in grande considerazione dal ministro dell'Interno Salvini...
Nel frattempo la procura di Roma ha aperto le indagini nei confronti di alcuni militanti di estrema destra autori dell'aggressione.
La redazione dell’”Espresso”, dal canto suo, ha sottolineato che “non si lascerà certo intimidire da queste azioni fasciste, vili e vergognose ”, e ha immediatamente ricevuto la piena solidarietà da parte, tra l'altro, della Federazione nazionale della stampa italiana, dell'Ordine nazionale dei giornalisti e dell'Anpi.
In una nota il comitato provinciale dell’Anpi di Roma ha dichiarato che oltre “ai responsabili materiali dell’aggressione ci sono responsabilità diffuse che non sono tollerabili. Chiediamo l’applicazione rigorosa delle leggi e della Costituzione: siano sciolte le organizzazioni fasciste e i responsabili di aggressioni e pestaggi siano messi in condizione di non poter più nuocere alla società ”.
Il PMLI, tramite il suo organo “Il Bolscevico”, esprime piena solidarietà ai due operatori dell'informazione Federico Marconi e Paolo Marchetti, e si stringe intorno ai giornalisti antifascisti nel fronte unito per respingere ogni intimidazione squadrista e al pari dell'Anpi chiede a gran voce una legge che preveda lo scioglimento di Avanguardia nazionale, Forza nuova e di tutti i gruppi neofascisti comunque denominati, perché altro non sono che organizzazioni criminali che seminano odio, razzismo e intolleranza, tutti valori diametralmente opposti a quelli sui quali si fonda la stessa Costituzione borghese.
Sabato 13 gennaio si è tenuta al Nuovo cinema Sacher di Roma una manifestazione di solidarietà ai due cronisti de “L'Espresso” . In quattrocento hanno partecipato all'iniziativa, “La parola antifascista”, dove numerosi intervenuti hanno rilanciato l'allarme antifascista soprattutto oggi che i fascisti storici e i neofascisti possono contare su un governo nero, come questo, e un ministro dell'Interno Salvini che li protegge e ne condivide politiche e attività.

16 gennaio 2019