In riferimento allo scontro navale nello stretto di Kerch
L'Onu si schiera con l'Ucraina e contro la Russia
Condannata la glorificazione del nazismo in Ucraina

 
Lo scontro navale nello stretto di Kerch tra navi militari di Ucraina e Russia dello scorso 26 novembre, una provocazione del governo fascista di Kiev colta dal nuovo zar del Cremlino Vladimir Putin per una esibizione di forza nel Mar Nero, è passata al giudizio dell'assemblea generale dell'Onu che lo scorso 18 dicembre ha approvato una risoluzione di condanna di Mosca. Di condanna per l'episodio di Kerch e per l'annessione della penisola di Crimea.
La risoluzione sposa le tesi dei reazionari di Kiev e esprime preoccupazione per “le azioni in corso da parte della marina russa nel Mar Nero di Crimea e nel Mare di Azov che minano la stabilità della regione”. Ma nel mirino Onu finisce anche “la presenza di truppe russe in Crimea, contraria alla sovranità nazionale, all’indipendenza politica e all'integrità territoriale dell’Ucraina e mina la sicurezza e la stabilità dei paesi vicini e della regione europea”.
Hanno votato a favore della risoluzione tutti i paesi della Nato, compresi l'Italia e la Grecia di Tsipras, si sono astenuti in 73 tra i quali India, Cina e quasi tutti i paesi latino-americani.
La “vendetta” di Putin contro l'asse Usa-Ucraina si materializzava poco dopo in assemblea con la presentazione del testo di una risoluzione che chiedeva la condanna della glorificazione del nazismo e dell’intolleranza. Il documento esprimeva “preoccupazione per la glorificazione, in qualsiasi forma, del movimento nazista e degli ex membri dell’organizzazione Waffen Ss, anche erigendo monumenti e memoriali”. Palese il riferimento alle manifestazioni di esaltazione del nazionalismo fascista di Stepan Bandera, delle violenze contro i rom in Ucraina. Palese l'isolamento in questo caso di Washington e Kiev, gli unici voti contrari alla risoluzione di condanna che passava a larga maggioranza con 129 voti a favore.

 

16 gennaio 2019