All'assemblea generale della Flai-Cgil di Parma ho ricordato il Bicentenario della nascita di Marx che ha insegnato alla classe operaia a essere una classe per sé e a operare di conseguenza

Il 19 dicembre si è tenuta l'Assemblea Generale della Flai-CGIL di Parma, presso la sede della Camera del lavoro. Un centinaio di persone, fra delegati e iscritti, hanno partecipato ai lavori. Presenti il segretario della CGIL di Parma, Massimo Bussandri e il segretario della Flai regionale Umberto Franciosi.
Tre gli ordini del giorno trattati: 1) elezione della nuova segreteria provinciale, 2) attualità politica sindacale con la relazione del neo segretario provinciale Antonio Gasparelli, e auguri di fine anno nell'imminenza delle festività.
Tra i candidati della nuova Segreteria, successivamente eletta a stragrande maggioranza, ero presente anch'io, come rappresentante del documento congressuale "Il sindacato è un'altra cosa", così come stabilito nell'assise congressuale di Ottobre.
Nella relazione, il Segretario ha analizzato la situazione sindacale e politica del momento e il lavoro della Flai per il nuovo anno, che vede la scadenza del Contratto Nazionale dell'industria alimentare e la preparazione della nuova piattaforma contrattuale, tenendo conto di tutte le insidie che una contrattazione di questo livello comporta. Un bilancio del nuovo contratto integrativo alla Barilla, firmato in ottobre, e delle elezioni delle RSU alla Barilla di Parma, dove la Flai ha ottenuto un buon risultato. Gli obiettivi della CGIL (carta dei diritti, piano per il lavoro, pensioni...) e la loro difficile realizzazione, per finire con i temi territoriali. Questi, in sintesi, i temi affrontati.
Questa assemblea ha segnato il mio rientro negli organismi direttivi della Flai di Parma, perciò ho iniziato subito partecipando al dibattito con un intervento significativo. Prendendo spunto dalla partecipazione di Maurizio Landini e Susanna Camusso alla commemorazione per i 200 anni della nascita di Karl Marx a Roma, organizzata dal Museo di arte contemporanea, ho introdotto il mio intervento sottolineando l'attualità di Marx e del suo pensiero, spiegando un paio di insegnamenti fondamentali che lui ci ha dato, che restano attuali e non superabili fintantoché esisterà il capitalismo e la divisione in classi della società.
La prima cosa che ho evidenziato è che Marx ci ha insegnato che, nella società capitalistica, il governo in carica e i governi che si alternano nella gestione del potere sono sempre espressione della classe dominante borghese. Quindi non possiamo aspettarci da questi governi che facciano delle riforme a favore della collettività. Essi non possono che tagliare la spesa sociale e disgregare i diritti conquistati dalle masse lavoratrici, lo Stato sociale (il Walfare) e la costituzione del 1948. Ho poi spiegato ai presenti che i lavoratori non possono conquistare nuovi diritti e avanzamenti se non con la lotta di classe e l'azione collettiva. E da qui sono passato a spiegare il secondo, grande, insegnamento di Marx. Egli ha scoperto la coscienza di classe e il bisogno per la classe operaia di abbandonare il concetto di essere una classe "in sé", per acquisire quello di essere ed agire come classe "per sé", a lottare quindi in massa per l'interesse collettivo di tutta la classe operaia e di tutte le classi lavoratrici in generale.
D'altronde la storia ha ampiamente dimostrato che i lavoratori hanno ottenuto diritti e avanzamenti collettivi solo quando hanno lottato in massa, uniti da una forte coscienza di classe e determinati nel raggiungere precisi obiettivi. Ho quindi approfondito lo stretto legame di quanto spiegato con l'attuale situazione sindacale, dove la mancanza di lotte, unite a una forte coscienza di classe, e la fiducia ai presunti governi amici, ha portato allo scardinamento dello Statuto dei lavoratori e del sistema pensionistico, non di certo compensato dalla proposta della cosiddetta "Carta dei diritti" che, tra l'altro, senza essere supportata da lotte adeguate, ha scarsa probabilità di essere convertita in legge. Ho poi finito l'intervento argomentando i vari temi citati nella relazione del segretario Gasparelli.
Dopo gli interventi dei delegati, che hanno preceduto e seguito il mio, ha preso la parola per le conclusioni il segretario regionale Umberto Franciosi. Egli ha fatto un bilancio generale della situazione, delle difficoltà e delle prospettive del momento in relazione all'imminenza del nuovo anno e del congresso nazionale della CGIL. Il tutto è finito con il rinfresco, come programmato, e con i saluti fra tutti i compagni e le compagne.
Sono stato contento di aver ripreso l'attività sindacale in CGIL, ma soprattutto contento di aver citato Marx in un momento importante e utile. Alcuni delegati, alla fine dei lavori, hanno condiviso quanto ho detto e apprezzato il mio rientro nell'Assemblea Generale e in Segreteria.
Considero questo mio intervento come il personale contributo commemorativo del grande Maestro del proletariato Marx, nel Bicentenario dalla nascita.
Alberto Signifredi, simpatizzante di Parma del PMLI

23 gennaio 2019