Firmato da Merkel e Macron ad Aquisgrana
Il trattato franco-tedesco rafforza i legami tra i due Stati e la loro egemonia sull'Ue
I due Stati si impegnano a cooperare in materia di politica estera, difesa, sicurezza esterna e interna, sviluppo e di azione autonoma dell'Europa
L'obiettivo è una “Unione europea unita, efficace, sovrana e forte”

 
Il presidente della Repubblica francese, Emmanuel Macron, e la cancelliera della Repubblica federale di Germania, Angela Merkel, hanno firmato un nuovo trattato di cooperazione e integrazione tra Francia e Germania che rafforza i legami tra i due Stati e la loro egemonia sulla Ue. La cerimonia della firma si è svolta nel municipio della città tedesca di Aquisgrana, in francese Aix-la-Chapelle, il 22 gennaio al termine di un lavoro diplomatico che aveva lo scopo di dare un nuovo impulso al patto stretto il 22 gennaio 1963 dall'allora presidente francese Charles De Gaulle e dal cancelliere Konrad Adenauer quale base della riconciliazione post-bellica tra i due paesi confinanti.
Il documento firmato nella storica città di Carlo Magno che fa parte della Renania Settentrionale-Vestfalia non è un semplice aggiornamento del vecchio patto, è lo sviluppo dei rapporti “ad un ulteriore livello” fra i due paesi imperialisti per “affrontare le sfide che attendono i due Paesi e l’Europa nel XXI secolo”. Senza la Gran Bretagna, sulla via della Brexit, e l'Italia che guarda a Trump e a Putin, Macron e Merkel serrano le fila, preparano assieme la campagna per le elezioni europee contro le spinte nazionaliste, o “sovraniste” come passa oggi il termine, ma guardano anche oltre, a una “Unione europea unita, efficace, sovrana e forte”, una potenza imperialista sotto la loro guida, che proverà a competere con le rivali. Altrimenti “l'Europa non sopravviverà, morirà”, avvertiva il presidente francese nel discorso tenuto a Aquisgrana, “la nuova responsabilità franco-tedesca per l'Europa è qui. Dargli gli strumenti della sua sovranità in termini di difesa, sicurezza o accesso allo spazio”. Intanto in termini di sicurezza, leggi riarmo e costruzione di un esercito europeo già avviato sotto l'egida dei due paesi e che caratterizza le parti importanti dell'intesa a partire dal capitolo dove si evidenzia che i due paesi si impegnano a “prestare aiuto e assistenza reciproca con tutti i mezzi a loro disposizione, compresa le forze armate, in caso di aggressione contro il loro territorio”, al di là di quanto già previsto dall’appartenenza all’Alleanza Atlantica.
Come ci spiegava chiaramente Macron nel suo intervento “è oggi con questo trattato di Aix-la-Chapelle tra Germania e Francia si apre un nuovo capitolo. In un momento in cui la nostra Europa è minacciata dai nazionalismi che si stanno sviluppando al suo interno, dove la nostra Europa è scossa da una dolorosa Brexit, dove la nostra Europa è preoccupata dei grandi cambiamenti internazionali, che vanno ben oltre le dimensioni delle nazioni, il clima, il digitale, terrorismo, immigrazione, shock che spesso colpiscono il modello europeo e mettono in discussione la nostra identità, in questo mondo e in questa Europa, Germania e Francia devono assumersi le proprie responsabilità e mostrare la strada”. Il nuovo autoproclamato padre della patria europea, la “nostra Europa” si preoccupa per il futuro dell'Europa, ovviamente quella imperialista, e si investe di “questa nuova responsabilità franco-tedesca per l'Europa”, quella di respingere la minaccia che “viene da fuori Europa e dalle nostre società, se non siamo in grado di rispondere alla rabbia furiosa”. Con strumenti che anzitutto sono militari. Questo “non è un nuovo impero. È un progetto democratico di respiro nuovo” si premurava di specificare il presidente francese perché è chiaro che il progetto si basa sull'asse franco tedesco “che rimane indispensabile per un'Europa spaccata, come oggi, e per ampliare la nostra azione a tutti i nostri partner nell'Unione”. Gli imperialisti francesi e tedeschi sono la guida, gli altri imperialisti europei si accodino.
“I due Stati si consultano regolarmente a tutti i livelli prima delle principali scadenze europee, cercando di stabilire posizioni comuni”, come del resto già fanno, sottolineava il documento firmato a Aquisgrana che, riguardo alla strada da seguire l'uno sotto il braccio dell'altro, evidenziava che o due paesi promuovono una politica estera e di sicurezza comune efficace e forte e rafforzano e approfondiscono l'Unione economica e monetaria; puntano a rafforzare la capacità di azione autonoma in Europa in materia di politica estera, la difesa, la sicurezza interna ed esterna; continuano a sviluppare l'efficienza, la coerenza e la credibilità dell'Europa nel campo militare e si impegnano a rafforzare ulteriormente la cooperazione tra le loro forze armate al fine di stabilire una cultura comune e schieramenti congiunti, aperti alla partecipazione dei partner europei; istituiscono il Consiglio franco-tedesco di difesa e sicurezza come organo politico per gestire questi reciproci impegni e estenderanno la cooperazione tra i ministeri degli affari esteri, incluse le loro missioni diplomatiche e consolari, con scambi di personale.
Suggellano l'intesa l'impegno che “l'ammissione della Repubblica Federale di Germania come membro permanente del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite è una priorità della diplomazia franco-tedesca”, col che l'imperialismo francese conserva il seggio permanente con diritto di veto in Consiglio Onu e sostiene pari diritto per la Germania. E la definizione della regola che “un membro del governo di uno dei due Stati partecipa, almeno una volta al trimestre, al Consiglio dei ministri dell'altro Stato”.
L'intesa viaggia anche attraverso la realizzazione di 15 progetti prioritari, sotto il controllo del Consiglio dei ministri franco-tedesco. Il primo progetto è di carattere politico e attiene la maggiore cooperazione nell'ambito del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite durante il mandato biennale della Germania, altri riguardano specifici progetti di collaborazione economici, culturali, lo sviluppo nuove tecnologie, programmi spaziali, i collegamenti ferroviari transfrontalieri. Ricordiamo che il Consiglio dei ministri franco-tedesco è un organo che riunisce due volte all'anno i membri dei due governi ed è stato istituito il 22 gennaio 2003 con una dichiarazione comune del presidente Chirac e del cancelliere Schröder.

30 gennaio 2019