9 arresti per mafia in Val d'Aosta
L'intreccio tra la n'drangheta e le istituzioni porta in carcere il consigliere regionale Sorbara e quello di Aosta Prettico, entrambi dell'Union Valdôtaine

 
Sono 9 nel solo territorio della Valle d'Aosta e in totale 17 in tutta Italia le persone arrestate nella notte del 23 gennaio scorso nell’ambito di una inchiesta della Direzione distrettuale antimafia di Torino che ha messo in luce l'infiltrazione della 'ndrangheta calabrese in quella regione.
I nomi più importanti tra gli arrestati in Valle d’Aosta sono quelli del consigliere regionale Marco Sorbara, già assessore alle Politiche sociali del Comune di Aosta, e del consigliere comunale di Aosta Nicola Prettico, entrambi dell'Union Valdôtaine.
Tra gli altri arresti figurano Monica Carcea, assessore alla Programmazione, Finanze e Patrimonio del comune di Saint-Pierre (eletta come indipendente nelle liste di Union Valdôtaine e di Stella Alpina), l'avvocato torinese Carlo Maria Romeo, gli imprenditori Antonio Raso, Marco Fabrizio Di Donato, Roberto Alex Di Donato, il dipendente del Casinò Alessandro Giachino e alcuni noti esponenti della 'ndrangheta, alcuni arrestati in Valle d'Aosta e altri in Piemonte e in Calabria.
Per gli arrestati l'accusa è, a vario titolo, di associazione di tipo mafioso, concorso esterno in associazione mafiosa, tentata estorsione e tentato scambio elettorale politico-mafioso.
In una conferenza stampa tenuta il giorno successivo a Torino il magistrato Anna Maria Loreto della Direzione distrettuale antimafia ha detto, con espresso riferimento ai tre politici arrestati, che “l’obiettivo dell’organizzazione è quello di controllare ampi settori della vita politica ed economica della Valle d’Aosta. Dalle indagini emerge l’affidamento stabile del politico al sodalizio che ha contribuito alle sua elezione. In cambio c’è la disponibilità del politico stesso a fungere da referente all’interno dell’amministrazione. I politici forniscono informazioni riservate dell’attività amministrativa in modo di consentire al locale di influire anche sul processo decisionale. Questo dà al locale un controllo sul territorio decisamente incisivo” .
Decisivo per l'organizzazione - secondo i magistrati torinesi - era anche il ruolo dell'avvocato arrestato il quale, bene informato di numerose inchieste in corso contro la 'ndrangheta, negli ultimi mesi prima dell'arresto aveva avvisato l'organizzazione del rischio derivante dalle dichiarazioni rese da un collaboratore di giustizia, delle quali egli era venuto a conoscenza.
Nell'ordinanza del Giudice per le indagini preliminari di Torino, che ha firmato i provvedimenti di arresto, si legge poi che Sorbara, Prettico e la Carcea informavano costantemente e dettagliatamente gli esponenti della 'ndrangheta Antonio Raso e Marco Fabrizio Di Donato di tutto ciò che avveniva all'interno della Regione e dei due Comuni nei quali essi ricoprivano le rispettive cariche, e in cambio essi ricevevano dalla'ndrangheta appoggio elettorale e numerosi vantaggi.
Le indagini hanno addirittura accertato che il consigliere comunale di Aosta Nicola Prettico si recò più volte in Calabria per prendere contatti con capi della cosca della 'ndrangheta della quale fanno parte Raso e Di Donato.
 

6 febbraio 2019