Il Comune di Nettuno chiama un neofascista filo nazista a celebrare lo sbarco alleato

Ha suscitato molte polemiche la decisione del Comune di Nettuno, retto dal commissario prefettizio Bruno Strati (e quindi dipendente dal governo in carica e in particolare da Salvini), di affidare parte del programma di commemorazione ufficiale del 75° anniversario dello sbarco degli Alleati ad Anzio e Nettuno, che portò alla Liberazione di Roma dal nazifascismo, allo storico Pietro Cappellari, di dichiarata fede neofascista e filo nazista.
Cappellari, già responsabile culturale nel 2012 del Comitato pro 90° anniversario della marcia su Roma e nel 2014 del Comitato pro 70° anniversario della RSI (“Repubblica Sociale Italiana”) in Provincia di Rieti, collabora stabilmente con l'istituto storico Fondazione RSI ed è autore, tra gli altri, dei testi intitolati "I Legionari di Nettunia. I caduti della 'Repubblica Sociale Italiana' di Anzio e Nettuno” (2009), “La Guardia della Rivoluzione. La Milizia fascista nel 1943” (2013) e “Il fascismo ad Anzio e Nettuno” (2015) nonché curatore del volume “Marciare su Roma. Atti del Convegno di Studi Storici del Comitato Pro 90° Anniversario della Marcia su Roma” (2013).
Le posizioni costantemente espresse nei suoi testi e nei suoi interventi pubblici sono state sempre all'insegna dell'esaltazione del fascismo, in particolar modo nella sua componente repubblichina e filonazista, fino al punto di minimizzare il ruolo repressivo della “Repubblica Sociale Italiana” nei confronti di antifascisti ed ebrei.
È chiaro che un simile figuro deve essere categoricamente escluso dalle celebrazioni di un evento bellico, lo sbarco degli angloamericani ad Anzio e nettuno, che portò alla liberazione di Roma dalla morsa nazifascista che tanto piace a Cappellari: anzi, la sola presenza di Cappellari, a qualsiasi titolo, a tali celebrazioni deve essere considerata un insulto ai tanti giovani militari alleati che diedero la propria vita, combattendo nello stesso fronte nel quale combattevano i partigiani, per spazzare via i regimi nazifascisti che attanagliarono l'Italia, gran parte dell'Europa e anche di altri continenti, provocando decine di milioni di morti innocenti.
Contro tale decisione presa dal commissario prefettizio Bruno Strati è insorta l’Anpi, e il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti, che finanzia l’iniziativa assieme al ministero della Difesa, ha scritto al commissario prefettizio al fine di ricordargli che “le istituzioni devono porre un argine a chi intende riscrivere la storia al solo scopo di diffondere idee e valori contrari a quelli della Costituzione” .
 

6 febbraio 2019