Grande successo del Convegno di Parma
Gli antifascisti fanno chiarezza sulle foibe
Nel pomeriggio un corteo per tenere alta la bandiera dell'antifascismo e far rivivere le gesta degli “Arditi del popolo”

di Alberto Signifredi - Parma
Domenica 10 febbraio, in perfetta concomitanza con la cosiddetta "Giornata del ricordo", si è tenuta a Parma la quattordicesima edizione della contromanifestazione "Foibe e Fascismo", manifestazione organizzata per la prima volta a Parma nel 2006 dall'allora neocostituito "Comitato Antifascista per la memoria storica", promosso da Giovanni Caggiati.
L'iniziativa, organizzata da ANPI, ANPPIA e dal sopracitato "Comitato Antifascista Antimperialista e per la memoria storica" di Parma, si è svolta presso il cinema Astra a partire dalle ore 10:30 del mattino con un ampio repertorio culturale proposto ad un pubblico numeroso che ha partecipato attentamente alle varie fasi dell'evento.
Dal palco del cinema ha aperto i lavori Paolo Novari con un'introduzione particolarmente efficace nel delineare l'attualità politica di oggi, con un ministro dell'Interno che veste con il giubbotto della Polizia e con una destra neofascista che, a partire dal ministro e la Lega, Fratelli d'Italia e Casa Pound fanno della "Giornata del ricordo" una battaglia di revanscismo storico che ha portato all'istuzionalizzazione di una ricorrenza che fa diventare martiri i fascisti e criminalizza chi è stato perseguitato dalla guerra "voluta" dai fascisti, con l'occupazione della Jugoslavia e l'italianizzazione forzata dei suoi territori. Novari ha poi lasciato spazio ai relatori previsti. Ha preso quindi la parola il presidente dell'ANPI provinciale Aldo Montermini, denunciando le pressioni subite per non partecipare a questa manifestazione. Innanzitutto da parte del consigliere regionale della Lega Nord Fabio Rainieri, che ha minacciato di revocare i finanziamenti regionali per l'ANPI. Al che Montermini ha risposto che questi finanziamenti l'ANPI di Parma non li ha mai presi e che l'organizzazione si autofinanzia completamente tramite gli iscritti.
Per quanto riguarda le polemiche fra la sezione di Parma e l'Anpi nazionale, Montermini non ha voluto entrare nel merito, rimandando il confronto internamente all'organizzazione. Sui contenuti e le motivazioni dell'adesione si è espresso in piena sintonia con le motivazioni dell'iniziativa, evidenziando le ragioni e i fatti, minuziosamente ricostruiti da una ricca ricerca storica, con tanti libri, opuscoli e saggi, disponibili in parte anche in una bancarella all'ingresso del cinema. A preso poi la parola Sandi Volk, storico della Sezione storia della Biblioteca nazionale slovena e degli studi di Trieste, con una breve ma incisiva relazione sui morti delle foibe effettivamente riconosciuti dalla legge, che sono 354, quasi tutti delle forze armate dell'Italia fascista. Una verità che rispecchia la realtà storica del periodo, dove la brutalità dell'invasione nazifascista in Jugoslavia ha scatenato la normale reazione dei popoli residenti, soggiogati dagli eserciti che avevano scatenato la Seconda guerra mondiale.
A testimonianza delle nefandezze degli occupanti fascisti è seguita una lettura di brani delle memorie di un ufficiale dell'esercito italiano che operava in Jugoslavia. Ufficiale che poi passerà con la Resistenza e che verrà anche fatto prigioniero e internato in un campo, ma che sopravvivrà, lasciandoci questi scritti, dove sono narrate le persecuzioni degli italiani sui popoli slavi, come se essi interpretassero alla lettera le parole di Mussolini del 1920 riguardanti la “razza slava”, ritenuta inferiore e da dominare.
Sono poi seguite altre letture di testimonianze di antifascisti e partigiani e anche due video su argomenti particolari inerenti le foibe. Il primo, a cura di Alessandra Kersevan, ricercatrice, sul "falso storico" della foiba di Basovizza, foiba ritenuta quella di maggior impatto mediatico per via del numero dei presunti infoibati, in realtà non verificato storicamente. Cosi come nel secondo video, a cura di Claudia Cernigoi, la vicenda di Norma Cossetto, italiana, figlia di un pezzo grosso del fascismo, perita in circostanze misteriose e inserita dagli storici neofascisti nell'elenco dei massacri dei partigiani Jugoslavi. In realtà, come ci spiega la Cernigoi, il caso è tutt'altro che chiaro e le varie versioni discordanti; così come sono deboli tutte le ricostruzioni della storiografia neofascista e revisionista su tutta la "questione foibe", basate fondamentalmente sull'occultamento della guerra di occupazione nazifascista alla Jugoslavia, sulle responsabilità degli italiani "brava gente" e corroborate dai "semi velenosi" del vecchio irredentismo italiano.
La manifestazione è stata un grande successo ed ha attirato un gran numero di antifascisti, i posti a sedere del cinema Astra erano quasi tutti occupati e molti erano anche in piedi.
Inoltre, nel pomeriggio si è svolta una manifestazione antifascista con corteo, con concentramento davanti alla sede dell'ANPI, in zona barriera Bixio, come risposta ad analoghe iniziative dei neofascisti. Per tenere alta la bandiera dell'antifascismo e far rivivere le gesta degli "Arditi del popolo" che negli anni 20 del secolo scorso impedirono ai fascisti di prendere Parma.

13 febbraio 2019