L’appello della prima Assemblea delle Assemblee dei Gilet gialli Lanciato a Commercy
Lavoriamo per costruire uno sciopero di massa a tempo indeterminato

Dopo oltre due mesi di mobilitazione sulle rotonde e undici manifestazioni del sabato i delegati di una sessantina di assemblee dei gilet gialli si sono riuniti il 26 e 27 gennaio a Commercy, nel dipartimento della Mosa nel nord est della Francia, per la loro prima assemblea nazionale. Erano rappresentati i distretti di Pirenei, Bretagna, Normandia, Cevennes, Alpi, Alsazia, Lorena e delle grandi città da Parigi a Grenoble, da Nantes a Poitiers che hanno discusso in particolare dell'organizzazione della loro protesta e approvato il testo dell'appello che di seguito pubblichiamo.
Una nuova assemblea dovrebbe essere convocata fra due mesi a Saint-Nazaire, nel dipartimento Loire-Atlantique.
 
Noi Gilets Jaunes delle rotonde, dei parcheggi, delle piazze, delle assemblee, delle manifestazioni, ci siamo riuniti il 26 e 27 gennaio 2019 nell’assemblea delle assemblee, che riunisce un centinaio di delegazioni, rispondendo all’appello dei Gilets Jaunes di Commercy.
Dal 17 novembre, dal più piccolo villaggio del mondo rurale alla più grande città, ci siamo sollevati contro questa società profondamente violenta, ingiusta e insopportabile; noi non lasceremo più mano libera a nessuno!
Ci ribelliamo contro il carovita, la precarietà e la miseria. Noi vogliamo per le persone a noi vicine, le nostre famiglie e i nostri bambini una vita dignitosa. Ventisei miliardari posseggono quanto la metà dell’umanità, è inaccettabile.
Spartiamo la ricchezza e non la miseria!
Finiamola con diseguaglianze sociali!
Esigiamo l’aumento immediato dei salari, del reddito minimo sociale, dei sussidi e delle pensioni, il diritto incondizionato alla casa e alla sanità, all’istruzione, dei servizi pubblici gratuiti e per tutte/i.
E’ per tutti questi diritti che noi occupiamo ogni giorno le rotonde, che organizziamo delle azioni e delle manifestazioni, che discutiamo ovunque.
Con i nostri gilets gialli noi riprendiamo quel diritto alla parola che non abbiamo mai.
E qual è la risposta del governo?
La repressione, il disprezzo, la denigrazione.
Dei morti e migliaia di feriti, l’utilizzo massiccio di armi ad altezza uomo, che mutilano, accecano, feriscono e traumatizzano.
Più di mille persone sono state arbitrariamente condannate ed imprigionate.
E oggi la cosiddetta legge “anti-casseur” mira semplicemente a impedirci di manifestare.
Noi condanniamo tutte le violenze contro i manifestanti, che vengano dalle forze dell’ordine o da gruppuscoli violenti. Nulla di ciò ci arresterà!
Manifestare è un diritto fondamentale.
Fine dell’impunità per le forze dell’ordine!
Amnistia per tutte le vittime della repressione!
E che inganno è questo grande dibattito nazionale che è nei fatti una campagna di propaganda del governo che strumentalizza le nostre volontà di discutere e decidere!
La vera democrazia noi la pratichiamo nelle nostre assemblee, nelle rotonde, non è sugli schermi della televisione né nelle pseudo tavole rotonde organizzate da Macron.
Dopo averci insultato e trattati da meno che niente, ecco che ci presenta come una folla rabbiosa, fascistizzante e xenofoba.
Ma noi siamo il contrario: né razzisti, né sessisti, né omofobi, noi siamo fieri di essere insieme con le nostre differenze per costruire una società solidale.
Noi siamo forti della diversità delle nostre discussioni, in questo stesso momento centinaia di assemblee elaborano e propongono le proprie rivendicazioni.
Esse riguardano la democrazia reale, la giustizia sociale e fiscale, le condizioni di lavoro, la giustizia economica e climatica, la fine delle discriminazioni.
Fra le rivendicazioni e le proposte strategiche più discusse troviamo: lo sradicamento della miseria in tutte le sue forme, la trasformazione delle istituzioni (RIC -Referendum d’Initiative Citoyen, un’assemblea costituente, la fine dei privilegi degli eletti…) la transizione ecologica (precarietà energetica, inquinamento industriale..) l’eguaglianza e il sostegno a tutte e tutti qualsiasi sia la loro nazionalità (persone in situazioni di handicap, eguaglianza uomo – donna, fine dell’abbandono dei quartieri popolari, del mondo rurale e dei territori d’oltremare..).
Noi, Gilets Jaunes, invitiamo ciascuno con i propri mezzi e le proprie possibilità a unirsi a noi.
Noi invitiamo a proseguire con le iniziative (Iniziativa 12, contro le violenze poliziesche davanti ai commissariati, le iniziative 13, 14…), a continuare le occupazioni delle rotonde e il blocco dell’economia, a costruire uno sciopero di massa a tempo indeterminato a partire dal 5 febbraio.
Chiamiamo a formare dei comitati sui luoghi di lavoro, di studio e ovunque, perché questo sciopero possa essere costruito alla base dagli stessi scioperanti.
Prendiamo in mano il nostro destino!
Non restate soli, unitevi a noi!
Organizziamoci in forma democratica, autonoma e indipendente!
Questa assemblea delle assemblee è una tappa importante che ci permette di discutere delle nostre rivendicazioni e dei nostri mezzi d’azione.
Federiamoci per trasformare la società!
Proponiamo a tutti i Gilets Jaunes di far circolare quest’appello.
Se come gruppo Gilets Jaunes siete d’accordo, inviate la vostra firma a Commercy.
Non esitate a discutere e formulare delle proposte per le prossime assemblee delle assemblee che noi prepariamo sin da ora.
Macron Démission!
Viva il potere al popolo, per il popolo, da parte del popolo!

13 febbraio 2019