Manifestazioni in 200 città
Pieno successo dello sciopero generale in Francia
Sindacati e Gilet gialli uniti nella lotta contro il governo Macron

Lo sciopero generale di 24ore proclamato da CGT e Solidaires il 5 febbraio su tutto il territorio francese per chiedere un aumento dei salari e giustizia fiscale è stato coronato da un grande successo.
In un comunicato diffuso a fine giornata la CGT afferma che cortei e manifestazioni si sono svolte in circa 200 città e sono almeno 300 mila i manifestanti scesi in piazza.
Allo sciopero hanno aderito in massa anche i Gilet gialli, spesso insieme a studenti delle medie superiori e universitari, che hanno bloccato i loro istituti e le facoltà. Una unità d'azione che secondo la CGT segna un primo passo importante di convergenza su tutto il territorio nazionale tra “la marea gialla” ed il mondo sindacale. Finalmente il più grande sindacato francese si è mobilitato in piazza contro il governo Macron allargando il fronte unito al movimento dei Gilet gialli che ormai occupa le piazze da svariati mesi, e al movimento degli studenti medi e universitari.
“Questa giornata – si legge tra l'altro nel comunicato diffuso dalla CGT - ha permesso, attraverso gli scioperi nel pubblico e nel privato, di rinforzare e di rendere comuni le lotte sociali. In diversi dipartimenti; la CGT è attiva nella preparazione di riunioni intersindacali con il fine di prolungare la mobilitazione. Già da ora, la CGT è il vettore propositivo attraverso l’organizzazione dei martedì di 'emergenza sociale', i quaderni di espressione popolare, i dibattiti pubblici e l’8 marzo”.
A Parigi oltre 30.000 manifestanti hanno partecipato allo sciopero e sono sfilati in corteo con alla testa i lavoratori, studenti e Gilet gialli. Al termine della manifestazione in Place de la Concorde la polizia ha lanciato una fitta pioggia di lacrimogeni e ha caricato i manifestanti.
La mobilitazione è partita alla mezzanotte con un’azione congiunta di militanti della CGT e dei GJ che hanno bloccato le quattro entrate e uscite del più grande hub logistico agro-alimentare del continente a Rungis, a sud-est di Parigi. Questa iniziativa, insieme al blocco dell’aeroporto a Nantes, al pedaggio autostradale a Tolosa e al sottopasso all’altezza della Joliette a Marsiglia, sono state alcune delle azioni più impattanti – a parte ovviamente i picchetti di scioperanti di fronte alle fabbriche bloccate. Numerose università sono state bloccate all’alba (scienze politiche a Tolosa, Bordeaux 3 Montaigne, Paris 8, Saint-Charles a Marsiglia, il campus di Grenoble). Migliaia di manifestati sono sfilati a Limoges e a La Souterraine (simbolo dell’abbandono dei servizi pubblici, con 6 uffici postali su 12 che dovrebbero chiudere a marzo di quest’anno).
A la Pallice CGT, FO e GJ hanno compiuto una “operazione lumaca” al porto e poi hanno bloccato il deposito di carburante vicino alla Rochelle.
A Nizza, in Costa Azzurra, un partecipato corteo ha visto sfilare insieme CGT, GJ e studenti. A Marsiglia i GJ hanno raggiunto il corteo della CGT e di FO. A Bastia, in corsica, CGT e GJ hanno manifestato insieme dietro lo striscione “uniti contro il caro carovita”. A Pau migliaia di manifestanti hanno sfilato sotto la pioggia. A Saint Nazaire in migliaia hanno aderito alla manifestazione indetta da CGT, FO, Solidaires e FSU, che ha visto sfilare il corteo lungo le imprese della zona portuale, entrando prima all’Arcelor Mittal, poi a Idea.
Cortei e manifestazioni di protesta si sono svolti anche a Guingamp, Lisieux e Gap dove i manifestanti hanno bloccato il traffico cittadino e poi in corteo hanno raggiunto la prefettura.
Ad Alès, Objectifgard circa 1.500 le persone che hanno partecipato al corteo nel centro cittadino.
Altre migliaia di manifestanti sono scesi in piazza a Reims, Troyes, Roanne, nella Loira, Nizza e Bordeaux.
Mentre a Tolosa, uno degli epicentri della mobilitazioni, oltre 12.000 manifestanti secondo la CGT, hanno dato vita a un lugno e combattivo corteo cui hanno preso parte anche insegnanti, studenti delle medie-superiori ed universitari.
Altri cortei si sono svolti ad Albi, Tarn-et-Garonne, Tarbes, Pamiers, Agen, Caen, Fort-De-France, in Martinica, Digione, Lille, Montpellier e Nimes.

13 febbraio 2019