A Milano “per un Paese senza discriminazioni, muri e barriere”
250 mila antirazzisti in piazza
Tra gli aderenti e partecipanti Cgil, Cisl, Uil, Anpi, Arci, associazioni cattoliche e PMLI che ha ricordato la Terza internazionale
Per Grillo “Il razzismo non esiste”

Redazione di Milano
Sabato 2 marzo oltre 250mila antirazzisti sono scesi in piazza, tra via Palestro e corso Venezia, per partecipare a “People–prima le persone“, la manifestazione nazionale antirazzista e contro le discriminazioni. Un fiume di manifestanti che ha sfilato per le vie del centro fino a Piazza Duomo, a ritmo di musica, con balli e carri colorati.
Tante le organizzazioni e le associazioni presenti, da quelle per i diritti dei migranti a quelle delle comunità della varie nazionalità di immigrati, da quelle cattoliche a quelle per i diritti delle donne, delle persone LGBTQIA, delle famiglie di fatto e arcobaleno, dei disabili fino alle sigle più conosciute come Cgil, Cisl, Uil, Anpi, Arci, Emergency, Amnesty International, Medici Senza Frontiere, Libera e i Sentinelli. Tra i partiti con la bandiera rossa e la falce e martello, che hanno aderito ufficialmente ed erano presenti, c’erano il PMLI, il PCI e il PRC. Pur senza portare le sue bandiere, il PD ha fortemente strumentalizzato la manifestazione in vista delle prossime elezioni europee e delle sue “primarie” previste il giorno seguente. I vari leader piddini, con alla testa Martina e Zingaretti, hanno fatto passerella assieme al sindaco milanese Giuseppe Sala e al suo assessore Pierfrancesco Majorino che si sono ancora ipocritamente presentati come fautori della “Milano dell’accoglienza” mascherando così una realtà di “inclusione” fatta di sfruttamento della forza-lavoro a basso costo dei migranti sotto il regime di ricatto stabilito da quelle leggi come la Bossi-Fini e il “pacchetto sicurezza” che il PD, al governo, ha mantenuto e sviluppato con la Minniti-Orlando, alla quale oggi si pone in continuità la legge Salvini su “immigrazione e sicurezza”.
Militanti della Cellula “Mao” di Milano e delle Organizzazioni di Biella e di Castronno (Varese) del PMLI, hanno partecipato alla manifestazione antirazzista portando ben alti due cartelli con i manifesti del Partito contro il governo nero fascista e razzista Salvini-Di Maio, l’uno raffigurante il ducetto Salvini e il suo balilla Di Maio, l’altro riportante gli slogan “Con i migranti porti e frontiere aperti”, “Contro l’imperialismo che genera l’emigrazione”, “Cancellare il decreto su migranti e sicurezza e la legge Bossi-Fini”, “Buttiamo giù il governo nero fascista e razzista Salvini-Di Maio”, e in più il manifesto del Partito “Viva la Terza Internazionale”; quale migliore occasione infatti per commemorarne in piazza il Centenario? La riproduzione degli stessi manifesti era indossata nei rossi “corpetti” dei nostri compagni che hanno diffuso centinaia di volantini riportanti il testo del messaggio di adesione alla manifestazione del Comitato Lombardo del PMLI e sul retro la riproduzione del manifesto commemorativo della fondazione del Comintern. Il volantino, letteralmente andato a ruba, è stato letto con interesse diventando anche stimolo di discussione coi nostri compagni. I cartelli sono stati superfotografati sia dai reporter che dai manifestanti non foss’altro perché era l’unico a chiamare in causa in modo esplicito ed inequivocabile l’attuale esecutivo e i suoi ducetti qualificandoli apertamente come fascisti e razzisti.
Durante il corteo i marxisti-leninisti hanno ripetutamente lanciato slogan come “Di Salvini e Di Maio, non ne possiamo più, tutti uniti buttiamoli giù”, “I nazifascisti e chi li protegge, non vanno tollerati, ma messi fuorilegge”, “Lega razzista, partito neonazista”, “Lavoro, casa, diritto sociali, non vogliamo le leggi razziali”, “Migranti e italiani, uniti nella lotta, sarà imbattibile la loro forza!”, “I migranti non sono clandestini, abrogare la legge Bossi-Fini”, “Decreto migranti, verbo di Salvini, va cancellato, come la Bossi-Fini”, “Via, via, via, fascismo e razzismo, spazziamoli via”, e cantato con largo seguito “Bella Ciao”, “Fischia il Vento”, “Bandiera Rossa” e, per l’occasione e più volte, “L’Internazionale”.
“Inclusione, pari opportunità e una democrazia reale per un Paese senza discriminazioni, senza muri, senza barriere” è stato affermato dagli organizzatori dalle casse montate sui camion “perché pensiamo che le differenze, legate al genere, all’etnia, alla condizione sociale, alla religione, all’orientamento sessuale, alla nazione di provenienza e persino alla salute, non debbano mai diventare un’occasione per creare nuove persone da segregare, nemici da perseguire e ghettizzare o individui da emarginare”.
In particolare il razzismo e la xenofobia anti-migranti serve oggi per celare che i mali della crisi in corso dipendono interamente dal capitalismo e che la responsabilità delle migrazioni di massa deriva dall'imperialismo, compreso quello italiano, che sfrutta, affama e fomenta guerre nei Paesi poveri per depredarne le ricchezze e tenerli sottomessi; per far cessare questo fenomeno sociale occorre lottare contro l'imperialismo a cominciare dall'imperialismo italiano i cui affari attualmente sono curati dal governo fascista e razzista Salvini-Di Maio, governo che deve essere buttato giù tramite un vasto fronte unito antifascista che deve emergere da occasioni come quella più volta creatasi a Milano con grandi manifestazioni di massa come questa.
Vergognoso l'attacco di Beppe Grillo alla manifestazione secondo cui “il razzismo non esiste”, che richiama tristemente alla memoria l'analoga frase tanto cara ai boss mafiosi “la mafia non esiste”.

6 marzo 2019