Dossier delle Associazioni femministe
Il 31,5% delle donne ha subito violenze

Lo scorso 26 maggio, durante una conferenza svoltasi presso la Sala della Stampa Estera a Roma, 25 Associazioni femministe raggruppate nel Di.Re. (Donne in Rete contro la violenza) ha pubblicato il Rapporto Ombra sul tema della violenza contro le donne, che prende in considerazione sia i dati dell'Istat sul fenomeno sia l'applicazione sul territorio italiano della Convenzione di Istambul, ossia del trattato internazionale più completo sul tema della prevenzione e repressione di questo genere di violenza, ratificata anche dall'Italia.
Durante la conferenza è stato annunciato che dall'11 al 21 marzo sarà in visita nel nostro Paese il Gruppo di Esperte sulla Violenza contro le Donne (GREVIO) del Consiglio d'Europa proprio per valutare i passi concreti fatti dalle autorità italiane per l'applicazione sul territorio delle disposizioni dettate dalla convenzione internazionale.
Il Rapporto Ombra è assai critico contro il governo italiano, lamentando soprattutto una grave carenza, nei percorsi didattici degli istituti scolastici, di informazioni e di indicazioni di buone prassi per gli studenti al fine di prevenire discriminazioni e violenze contro le donne, così come viene lamentata la cronica carenza di fondi pubblici per i centri antiviolenza e le case rifugio e varie problematicità per ciò che riguarda un efficace accesso alla giustizia e intervento nel processo penale per le donne vittime di violenza, anche alla luce della gravità del fenomeno.
Infatti nel Rapporto Ombra, che cita recenti dati dell'Istat, si mette chiaramente in evidenza il fatto che sono ben 6 milioni e 788 mila le donne che in Italia hanno subìto nel corso della vita una qualche forma di violenza fisica o sessuale, il 31,5% tra i 16 e i 70 anni: nel 20,2% dei casi si è trattato di violenza fisica, nel 21% di violenza sessuale, nel 5,4% di stupri e tentati stupri, per un totale di 652.000 donne violentate e 746.000 vittime di tentati stupri.
Eppure, mette in evidenza il dossier, quella fisica è soltanto la parte più evidente della violenza, perché molto più diffuse sono la violenza psicologica (che consiste in continue umiliazioni volte a prostrare la donna dal punto di vista psicologico), quella economica (che consiste in continui e costanti ricatti volti a condizionare la donna, quasi sempre la parte economicamente debole all'interno della famiglia) e la violenza assistita (ossia quella che i figli e le figlie sono costretti a vedere quotidianamente in famiglia, che condiziona pesantemente, e negativamente, sia lo sviluppo psichico sia quello culturale dei minori di entrambi i sessi, offrendo loro sempre e soltanto esempi negativi.

13 marzo 2019