“Il documento del CC del PMLI sulla Terza Internazionale è una sintesi storica e politica di grande prestigio”
“Il tema del revisionismo è il cuore pulsante del paragrafo sulla futura internazionale marxista-leninista”

 
Ho letto e riletto molte volte il Documento del Comitato centrale del PMLI dedicato al centenario della fondazione della Terza Internazionale (1919-1943), pubblicato su “Il Bolscevico” n. 8 dello scorso 7 marzo, un'accurata rievocazione storica che inquadra tale organizzazione internazionale dei comunisti nel contesto di tutta la storia del movimento operaio, partendo dalla Prima Internazionale alla quale partecipò da protagonista Marx, proseguendo con la Seconda Internazionale nella quale operò attivamente Engels fino alla morte, per giungere agli sviluppi verificatisi negli anni e nei decenni successivi alla stessa Terza Internazionale (Cominform e quindi Rivoluzione Culturale Proletaria cinese), fino a giungere ai giorni nostri.
Si tratta di una sintesi storica e politica di grande pregio, tanto accurata nella ricostruzione dei singoli particolari storici quanto attenta a cogliere l'evoluzione complessiva della storia plurisecolare del movimento dei lavoratori che, nato in Europa, si estende poi a tutti i paesi del mondo.
Eppure sarebbe sbagliato pensare che tale movimento si internazionalizza a poco a poco, in quanto già nell'invito “Proletari di tutti i Paesi unitevi”, contenuto alla fine del Manifesto del 1848, esso è già nel suo atto di nascita potenzialmente e pienamente internazionale, in quanto si rivolge a ogni lavoratore e a ogni lavoratrice del mondo, e nello stesso tempo pienamente inclusivo e universale, in quanto si rivolge indistintamente sia a uomini sia a donne appartenenti alla classe sociale proletaria, indipendentemente dalla razza di appartenenza, dalla cultura manifestata, dalla religione professata e dalla lingua parlata e, diciamo oggi noi marxisti-leninisti contemporanei, dall'orientamento sessuale.
Questa universalità, che in passato ha permesso - tra gli altri - a Stati di dimensioni continentali (URSS di Lenin e Stalin e Repubblica Popolare Cinese di Mao) di divenire pienamente socialisti e che ora è potenzialmente capace di includere nella lotta per il socialismo miliardi di oppressi in tutti il mondo, è la vera forza motrice del socialismo scientifico, che ha vissuto la sua fase ascendente certamente fino alla morte di Mao, ma che con la trasformazione capitalista della Cina da parte del revisionista Deng e il crollo dell'Unione Sovietica revisionista, divenuta anche essa gradualmente dopo la morte di Stalin compiutamente capitalista, sta attualmente pagando colpe non sue. Le responsabilità del crollo dell'URSS e dei regimi falsamente socialisti dell'Europa orientale da una parte e dell'abbandono del socialismo in Cina dall'altra, tutti fatti che hanno fatto pensare alle masse proletarie del mondo che il socialismo aveva fallito, sono ascrivibili esclusivamente alla corrente revisionista presente all'interno degli stessi partiti comunisti, e tale deleterio approccio revisionista si è rivelato per il socialismo stesso un fattore addirittura più destabilizzante rispetto all'ideologia borghese stessa.
Il tema del revisionismo (che ebbe il suo tragico battesimo, sul piano pratico, nel 1914, quando il criminale cedimento della maggior parte dei dirigenti dei partiti socialisti europei alle ragioni nazionali della guerra portò al massacro di milioni di operai e di contadini nella prima guerra mondiale) è certamente presente sia nell'introduzione sia nei primi cinque paragrafi del Documento del CC dedicato alla gloriosa Terza Internazionale (Perché è stata costituita, La storia, Il ruolo di Lenin e Stalin, Linea e contraddizioni nei temi trattati, Il PCD’I e l’Internazionale), ma esso costituisce il cuore pulsante dell'ultimo paragrafo (La futura Internazionale marxista-leninista), che prende in considerazione il periodo storico successivo allo scioglimento della Terza Internazionale, e che tratta del momento storico contemporaneo, quello nel quale noi marxisti-leninisti del XXI secolo siamo chiamati ad agire per costruire nuovamente il socialismo nel mondo, iniziando dall'Italia.
È appunto nell'ultimo paragrafo (La futura Internazionale marxista-leninista) che si ricorda che già nel 1982 il compagno Segretario generale Scuderi, nell'ambito del secondo Congresso nazionale del nostro Partito, dopo avere invitato i militanti a consolidare il PMLI seguendo la via rivoluzionaria indicata nell'Ottobre, invitava a “suscitare a livello internazionale un grande movimento di sostegno e aiuto reciproco tra tutti gli autentici Partiti marxisti-leninisti ”, affinché esso “sulla base di un bilancio sistematico dell’esperienza della III Internazionale e delle successive esperienze organizzative, getti le fondamenta, e ne stabilisca la linea, della nuova unione dei Partiti autenticamente marxisti-leninisti “.
D'altra parte (e qui Scuderi affronta la vera e propria pietra di inciampo del revisionismo) non avrebbe alcun senso, come insegna l'esperienza drammatica della Seconda Internazionale, riunire sotto lo stesso tetto partiti marxisti-leninisti (i quali si richiamano a tutta l'esperienza scientifica, storica e politica di centosettanta anni di storia del socialismo scientifico, che culmina nella Rivoluzione di Ottobre) e partiti revisionisti che non si preparino alla Rivoluzione socialista e che non sferrino una adeguata critica alla struttura del capitalismo e alle sovrastrutture istituzionali, politiche e culturali dello Stato borghese e della sua società: “il mondo - dichiara Scuderi il 14 gennaio 2018 alla sesta Sessione plenaria del quinto CC, in un discorso citato nel Documento commemorativo dell'Internazionale - è popolato di tanti partiti che si pregiano del titolo di comunista. Ma quanti lo meritano veramente? Secondo noi non lo meritano affatto i partiti che sono al potere nei paesi sedicenti socialisti. E gli altri? Un grosso punto interrogativo, che non riguarda certo il PC(ML) di Panama con il quale abbiamo affinità ideologica e politica, un rapporto fraterno e una piena cooperazione di classe, rivoluzionaria, marxista-leninista e internazionalista proletaria. Siamo comunque aperti e disponibili verso qualsiasi partito straniero che voglia confrontarsi col PMLI. Con quelli italiani con la bandiera rossa e la falce e martello, salvo eccezioni, siamo pronti all’unità di azione per le questioni di comune interesse “.
Il compagno Scuderi non poteva che dare questa risposta a proposito della prospettiva politica di Internazionale marxista-leninista, e la dà alla luce di ciò che era stato ben spiegato nella ricostruzione storica degli eventi della Terza Internazionale, ovvero programma di unità di azione per le questioni pratiche con tutti i partiti che si richiamano al socialismo (come i Fronti Popolari degli anni Trenta) ma al contempo massima cautela per ciò che riguarda l'ideologia, perché il pensiero borghese è costantemente dietro l'angolo di ogni partito comunista a fare da diavoletto tentatore al fine di smantellare il patrimonio scientifico del materialismo dialettico e del materialismo storico.
La lotta contro il revisionismo non può e non deve essere confusa con il dogmatismo: la lotta dei marxisti-leninisti contro il revisionismo deve fondarsi sul fatto che la visione scientifica marxista-leninista è una visione del mondo inconciliabile con quella borghese sotto tutti i punti di vista. Per fare un esempio storico, è come se nel XVII secolo uno scienziato avesse utilizzato il metodo sperimentale di Galileo Galilei temperandolo con proposizioni metafisiche, come il principio di autorità che prescinde dalla sperimentazione ma che il più delle volte falsa il risultato e addirittura prescinde dalla stessa osservazione e analisi del mondo.
La scienza marxista-leninista, proprio in quanto scienza di tipo galileiano (anche se con una particolarità, in quanto noi non siamo, come lo sono i fisici, spettatori neutrali degli eventi naturali, ma siamo contemporaneamente soggetti e oggetti dell'esperimento storico che stiamo compiendo) non può essere contaminata dalla metafisica contenuta nella deleteria ideologia borghese, che non ha nulla di scientifico e che è una costruzione intellettuale stratificata nei secoli, e nei secoli artificiosamente elaborata, con il solo scopo di puntellare il potere di una classe dominante e conseguentemente di raggirare il proletariato né più né meno come facevano quei quattro buontemponi di Simone, Bruno, Buffalmacco e Nello con lo sprovveduto Calandrino, truffato e raggirato in ogni modo in molte giornate del Decamerone di Giovanni Boccaccio.
Insomma, direbbe Galileo nel suo Dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo, la razionalità scientifica e l'acume intellettuale di Salviati non si possono e non si devono far fuorviare dal tradizionalismo metafisico di Simplicio nell'analisi del mondo, perché qualora lo facesse l'umanità farebbe un passo indietro di secoli, e noi marxisti leninisti dobbiamo essere proprio come Salviati, portatori di un metodo scientifico di analisi della realtà e nello stesso tempo costruttori di un movimento rivoluzionario al fine di abbattere la struttura del capitalismo e tutte le sue sovrastrutture, denunciandone quotidianamente il carattere truffaldino per i lavoratori e le masse popolari di ogni continente, a cominciare dall'Italia.
È chiaro quindi che l'unità, internazionale e internazionalista, dei partiti marxisti-leninisti del mondo deve passare attraverso la chiarezza, dando l'ostracismo a quelle vere e proprie monete false, da un punto di vista ideologico, che sono le tesi revisioniste presenti all'interno del movimento dei lavoratori, che tanti problemi crearono ai compagni che le confutarono durante i centosettanta anni di storia del movimento operaio: anche nella Terza Internazionale, di cui si è appena commemorato il centenario e che deve essere considerata una delle pietre più solide nella costruzione del socialismo, ci fu una lotta senza quartiere contro quei falsari ideologici del socialismo scientifico che sono i revisionisti, che allora come ora tentano, rifugiandosi dietro le bandiere rosse e le effigi di qualche Maestro del socialismo, di far apparire comunista ciò che non lo è, proprio come il falsario tenta di mettere in circolazione denaro apparentemente autentico, che in realtà è contraffatto e appositamente costruito per uno scopo illecito.
Dopo il gigantesco esempio offerto da quella formidabile pietra che, nell'edificazione del socialismo nel mondo, è stata la Terza Internazionale, altre pietre verranno poste per ricominciare daccapo, e senza alcuna esitazione, l'opera di edificazione del socialismo nel mondo, e il Partito marxista-leninista italiano è stato sempre e sempre sarà in prima fila in quest'opera.
Lavoratori di tutti i Paesi, unitevi!
Gior - Roma

27 marzo 2019