Intervento dell'Alto rappresentante e vicepresidente dell'Unione europea imperialista
Mogherini: “L'Ue è una superpotenza. Abbiamo costruito finalmente la Difesa europea”
La guerrafondaia falsa pacifista di Bruxelles sottolinea che è stata rafforzata la cooperazione con la Nato “come non mai”

 
La questione del rapporto tra la necessità di una organizzazione militare autonoma dell'imperialismo europeo e la partecipazione all'alleanza militare imperialista a guida Usa della Nato si è sviluppata negli anni di pari passo con la costruzione dell'Unione europea ed era presentata a Bruxelles come la costruzione del pilastro europeo all'interno dell'Alleanza atlantica per non turbare i sonni delle varie amministrazioni avvicendatesi alla Casa Bianca. Se l'unità politica e economica dei 27 paesi europei viaggia quantomeno a velocità ridotta, tra la Brexit, l'uscita della Gran Bretagna e le spinte nazionaliste e fasciste dei partiti cosiddetti sovranisti appoggiati dagli Usa di Trump, è andato invece avanti il processo di sviluppo di una politica militare autonoma e di una industria militare autonoma sotto la sigla della Pesco, la cooperazione strutturata permanente, che, ci ha ricordato di recente l'Alto rappresentante dell'Unione per gli Affari esteri e la politica di sicurezza e vicepresidente della Commissione europea, l'italiana Federica Mogherini, “era prevista dal trattato di Lisbona già più di 10 anni fa ma mai utilizzata prima”.
Proprio la guerrafondaia falsa pacifista di Bruxelles Mogherini, in vista del termine del suo mandato europeo il prossimo 1 novembre, ha spiegato chiaro e tondo nei suoi recenti interventi del 14 febbraio all'incontro dei ministri della Difesa Nato, del 15 febbraio alla Conferenza sulla sicurezza 2019 a Monaco e il 19 febbraio all'assemblea parlamentare della Nato che “l'Ue è una superpotenza. Abbiamo costruito finalmente la Difesa europea”. Era parimenti chiaro che il tema della costruzione del braccio armato della superpotenza imperialista europea per difendere i suoi interessi nella contesa per la spartizione del mondo, sotto la falsa denominazione di politica di sicurezza e di difesa, ha ribaltato i termini della questione: la Ue non si riarma per rafforzare il pilastro europeo dentro la Nato ma si riarma per le proprie esigenze imperialiste e consolida la sua collaborazione con la Nato, da pari a pari. E la Mogherini apriva il suo intervento alla conferenza di Monaco ricordando proprio che il giorno precedente “è stato un piacere per me essere presente alla riunione dei ministri della Difesa della Nato ieri a Bruxelles, perché abbiamo aumentato la cooperazione e il partenariato Ue-Nato come non è mai stato fatto prima”.
Tralasciamo il fatto che l'Alto rappresentante Ue parlava di “minacce alla sicurezza” completamente diverse da quelle del passato e dell'esistenza di conflitti in Libia, nell'est dell'Ucraina, in Siria, nello Yemen come se nascessero per caso e non fossero invece generati proprio dagli interventi militari diretti o appoggiati dall'esterno degli stessi paesi imperialisti rappresentati nell'assise di Monaco, impegnati in aggressioni e ingerenze verso paesi sovrani in collaborazione o in concorrenza tra loro. Che poi dovrebbero essere loro a “impegnarsi nella ricostruzione e di trasformare un'economia di guerra e una società di guerra in un'economia di pace e una società pacifista”, come se esistesse l'imperialismo “pacifista”, sostiene la Mogherini e questo sarebbe un pezzo di quella che lei chiama la difesa europea.
“Nessuna delle sfide alla sicurezza che il nostro mondo deve affrontare oggi può essere affrontata efficacemente con un approccio puramente militare”, l'approccio militare non è sbagliato a prescindere ma solo perché potrebbe non essere efficace, diceva la Mogherini che successivamente tornava sul punto: “l'Europa sa che i mezzi militari sono talvolta necessari e non c'è alcuna ambiguità in merito, lo sappiamo, abbiamo vissuto quel tempo. Sappiamo anche che i mezzi militari non sono mai sufficienti da soli. Ed è per questo che in questi ultimi due anni abbiamo costruito - finalmente - la difesa europea. Un sogno che i nostri padri e madri fondatori hanno sempre sognato, ma mai riuscito a realizzare. Ora è fatta”.
Siccome l'Unione europea è una delle principali potenze mondiali del mondo odierno, proseguiva l'Alto rappresentante Ue, ha il secondo budget della difesa nel mondo, e “insieme siamo definitivamente una superpotenza, economicamente e anche in termini di sicurezza. Unire le forze è un interesse strategico di tutti gli Stati europei, nessuno escluso”.
Quanto alla cooperazione con la Nato la Mogherini sostiene che per la Ue è: “la scelta naturale. La Nato è il pilastro della difesa collettiva dell'Europa; è persino menzionato nei trattati dell'Unione europea. (…) Ecco perché costruire l'Europa della difesa è anche un modo per rafforzare la Nato. Nessuna duplicazione, nessuna concorrenza” ma una “autonomia strategica”; “Per noi europei, l'autonomia strategica e la cooperazione con i nostri partner sono due facce della stessa medaglia. (prima l'autonomia poi la cooperazione, ndr) Abbiamo scelto il percorso dell'autonomia cooperativa. Cooperazione con la Nato, ma non solo”, anche con l'Onu e con gli altri paesi imperialisti, i “nostri partner”.
“Stiamo dimostrando come europei che siamo pronti ad assumerci la responsabilità della nostra sicurezza comune e della pace a livello globale”, “l'Europa della difesa è ora una realtà con basi solide” e sostiene “il nostro impegno per un nuovo ordine mondiale più cooperativo e multilaterale” chiudeva l'intervento la Mogherini con un occhio alla competizione mondiale imperialista nella quale la Ue non è spettatrice.
Alcuni giorni dopo, il 19 febbraio a Bruxelles alla riunione dell'Assemblea parlamentare della Nato, la Mogherini ripeteva che nel corso dei cinque anni del suo mandato “noi, nell'Unione europea, abbiamo fatto due cose parallele e complementari che ritengo possano essere interessanti per voi. Da un lato, negli ultimi due anni, abbiamo costruito le basi per la difesa dell'Unione europea che è stato il sogno dei padri fondatori e delle madri sin dall'inizio, dai Trattati di Roma”. Non per un effetto della Brexit, perché, precisava, “tutte le decisioni che abbiamo preso sulla difesa dell'Unione europea sono ancora prese all'unanimità dai 28 Stati membri”, e neanche per le pressioni degli Usa che con Trump hanno chiesto un maggiore contributo di soldi e forze agli alleati Nato ma perché “come europei ci siamo resi conto che dobbiamo assumerci maggiori responsabilità nel campo della difesa e che possiamo anche investire in difesa all'interno dell'Unione europea e abbiamo la responsabilità di farlo”. La seconda cosa è il rafforzamento della cooperazione Ue-Nato come non è mai stata fatta prima” “fino a un livello mai esistito prima nella nostra storia, finalmente, direi. Penso che questo sia irreversibile”.
Se non fosse stato ancora chiaro la Mogherini a Bruxelles ripeteva in maniera quasi scolastica le ragioni della posizione della Ue: “prima di tutto, credo e spero di aver detto abbastanza per cancellare dalla vostra mente ogni dubbio, ogni sospetto sul fatto che costruire o investire nella difesa dell'Unione europea potrebbe duplicare o indebolire l'Alleanza. È piuttosto il contrario. Ecco perché anche se e quando parliamo di iniziare a sviluppare un'autonomia strategica per l'Unione europea, ci riferiamo sempre in modo cooperativo. Potremmo pensare all'autonomia, ma è costruita sulla base della cooperazione con i nostri partner e il primo partner in materia di sicurezza è la Nato”, “rafforzare e costruire la difesa europea non significa cercare di sostituire o indebolire la Nato. Al contrario, significa contribuire di più a una prospettiva europea al rafforzamento dell'Alleanza, iniziando a prendere la nostra parte del peso, la nostra parte di responsabilità”. E a ragionare e agire anche in modo autonomo, in base alle esigenze dell'imperialismo europeo.
 
 
 
 
 

3 aprile 2019