Foto su Facebook nel giorno di Pasqua
Salvini imbraccia il mitra
Morisi: “Si vuol fermare il capitano. Ma noi siamo armati e dotati di elmetto”

Propaganda fascista allo stato puro per il ducetto Salvini: il giorno di Pasqua ha postato sui social network una sua foto con un mitra mentre è circondato da poliziotti.
La didascalia che accompagna la foto fascista, opera del suo responsabile della comunicazione, Luca Morisi, è la seguente: ''Vi siete accorti che fanno di tutto per gettare fango sulla Lega? Si avvicinano le Europee e se ne inventeranno di ogni tipo per fermare il capitano. Ma noi siamo armati e dotati di elmetto”.
Un esplicito messaggio intimidatorio rivolto agli oppositori del nero governo fascista e razzista Salvini-Di Maio e allo stesso tempo la rivendicazione brutale della continuità storica, politica e propagandistica con il ventennio mussoliniano, tanto nell'interventismo all'estero, quanto nella brutale repressione del dissenso all'interno del Paese, facendo felice in un sol colpo i fascisti e i razzisti vecchi e nuovi e la potente lobby dei produttori di armi, che sente odore di profitti stellari nella possibilità di vendere più armi agli italiani sul modello Usa del fascista Trump, specie se si pensa alla legge sulla cosiddetta ''legittima difesa'', appena promulgata da Mattarella.
Lo stesso Morisi nei giorni seguenti ha provato a sminuire la vicenda per placare le proteste, parlando solo di ''ironia'' da parte di Salvini e cercando di derubricare il tutto a una goliardata.
Si tratta invece di apologia del fascismo, intimidazione degli oppositori e esaltazione del cameratismo e della violenza delle infami camicie nere, rispetto alle quali evidentemente ''il capitano'' si sente in perfetta continuità storica.
Tant'è vero che il 25 Aprile ha disertato le celebrazioni ufficiali della Liberazione dal nazifascismo ed è andato in Sicilia a fare campagna elettorale, segno che è pronto anche ufficialmente a utilizzare i simboli e gli atteggiamenti violenti e bellicisti del fascismo e tentare di riuscire dove i suoi predecessori Craxi, Berlusconi, Renzi non sono riusciti: rimuovere ogni riferimento anche solo formale e simbolico con la gloriosa Resistenza e con l'antifascismo, per cancellare la memoria storica dei crimini dei fascisti specie dalla mente delle giovani generazioni, a tutto vantaggio della classe dominante borghese e della UE imperialista. Cosa che lo pone, in quanto capo del Viminale, fuori dalla Costituzione antifascista del 1948 (ormai ridotta a carta straccia), sulla quale pure ha prestato giuramento formale e quindi fuori dalla stessa legalità borghese.
Salvini ha però fatto i conti senza l'oste, ossia le centinaia di migliaia di persone in piazza per il 25 Aprile e le contestazioni degli antifascisti puntuali e encomiabili a ogni suo comizio in ogni parte d'Italia (come è successo a Mazara del Vallo dove una parte della piazza lo ha accolto urlandogli “vergogna” e intonando “Bella Ciao”), segno che l'antifascismo non si può cancellare dalla memoria storica del nostro popolo. Con buona pace dei servi del regime neofascista, a cominciare dal TG2, che lo difendono a spada tratta sulla vicenda in maniera vergognosa.
Siamo di fronte all'ennesima prova provata che il governo Lega-M5S è un governo nero e occorre buttarlo giù dalla piazza, prima che possa fare ulteriori danni al nostro martoriato popolo come il PMLI denuncia fin dal suo insediamento.
 
 

30 aprile 2019