Presentazione del film “Il giovane Karl Marx”
Chiavacci: “Non si può celebrare il 1° Maggio senza onorare Marx”

La nascita del 1° Maggio, come Giornata Internazionale dei Lavoratori, è legata a doppio filo alla lotta per l'introduzione per legge della giornata lavorativa di otto ore. Siamo nella seconda metà del 1800, agli albori del movimento organizzato dei lavoratori. Allora i capitalisti imponevano, anche ai fanciulli, di lavorare per un misero salario dalle 12 alle 16 ore al giorno pena il licenziamento.
Nel 1886 negli Stati Uniti (pensate) per la prima volta fu avanzata questa importantissima rivendicazione e, nel settembre dello stesso anno, a Ginevra, la Prima Internazionale dei partiti operai guidata da Marx ed Engels assunse tale rivendicazione: "Dichiariamo - si leggeva nel testo di una risoluzione - che la limitazione della giornata lavorativa è una condizione preliminare, senza la quale non possono non fallire tutti gli altri sforzi di emancipazione (...) Proponiamo otto ore di lavoro come limite legale della giornata lavorativa".
Sempre nel 1886 il sindacato americano organizzò per il 1° Maggio a Chicago una grande manifestazione cui presero parte 50 mila operai che fu repressa nel sangue dalla polizia; morti e feriti si contarono a decine e centinaia furono gli arrestati, fra i quali gli organizzatori e i leader del movimento che furono processati sommariamente ed impiccati.
Tre anni dopo, il 14 luglio 1889, si tenne a Parigi il Congresso di fondazione della Seconda Internazionale che istituì la Giornata Internazionale dei Lavoratori, in ricordo dell'eccidio degli operai di Chicago. Alla base, vi era sempre la richiesta di ridurre la giornata lavorativa a otto ore.
Fu così che il 1° Maggio del 1890 si tennero grandi manifestazioni di lavoratori nelle più importanti città degli Usa e dell'Europa, che sfidarono in parecchie circostanze le cariche e gli arresti della polizia, oltre alle serrate padronali e ai licenziamenti.
Per la prima volta nella storia, nello stesso momento, in tutti i Paesi dell'Occidente, la classe operaia organizzata manifestava per la propria emancipazione.
Negli anni a venire i cortei si moltiplicarono ed il Primo Maggio, proprio per la sua natura di classe, era particolarmente sentito nei Paesi socialisti.

Il 1° Maggio in Italia
In Italia la prima celebrazione del 1° Maggio del 1890 ebbe un grandissimo successo. Scioperi e manifestazioni si tennero nelle principali città del Paese: a Livorno ad esempio, nonostante che il governo Crispi l'avesse vietata esplicitamente prendendo a pretesto lo scoppio sospetto di una bomba, il corteo fu imponente; così come a Napoli, Torino, Genova, Palermo, Pavia, Roma e Milano con migliaia e migliaia di lavoratori in piazza.
Da allora il 1° Maggio ha segnato momenti storici di lotta incancellabili: ricordiamo le proteste del 1914 contro la prima guerra mondiale imperialista; le lotte operaie del 1920 che nei fatti segnarono l’avvio dell’antifascismo; gli scioperi del 1943 contro la dittatura mussoliniana; le folle immense che riempirono le piazze nel 1945 all'indomani della Liberazione dal nazifascismo; la manifestazione di Portella della Ginestra del '47 dove fu compiuta la prima strage di Stato; e, in tempi più recenti, le grandi lotte del '68 e degli anni '70.
Così è stato anche in tutto il mondo. Non solo nel nostro Paese, non solo negli Usa e in Europa, ma anche in Asia, America Latina, Africa, Australia.
Cosa lega il Primo Maggio al 25 Aprile?
Che il 1° Maggio abbia sempre avuto un'impronta di classe, popolare, antifascista e antimperialista è dimostrato anche dal fatto che sia Hitler che Mussolini appena saliti al potere abolirono la celebrazione della ricorrenza.
Il duce, ad esempio, sostituì il 1° Maggio, con la "festa del lavoro" in chiave corporativa fascista, da tenersi il 21 aprile ricorrenza del "natale di Roma".
Festa del lavoro? Non ci dice niente? Spesso anche oggi sui media il Primo Maggio viene chiamato così, evidenziando il lavoro (di oggi e quindi di mercato, sottopagato e senza diritti) e mettendo indirettamente in subordine i lavoratori ed i loro diritti.
Come ben si capisce, non è assolutamente la stessa cosa. Sappiamo però anche che nulla sfugge alla propaganda.
È anche per questo che dopo decenni di assenza a Rufina di iniziative per il Primo Maggio, quest’anno con convinzione abbiamo voluto celebrarlo di nuovo; il Primo Maggio è una giornata conquistata con la lotta, col sangue di migliaia di lavoratrici e di lavoratori, di uomini e di donne del popolo di tutto il mondo, ed è grazie a queste lotte che abbiamo avuto i diritti sul lavoro che purtroppo oggi dovremmo essere più capaci di mantenere.
Al pari del nostro 25 Aprile, Anniversario della Liberazione dell’Italia dal nazifascismo, questa è una giornata che va ricordata e fatta vivere in ognuno di noi e soprattutto nei giovani.
Non ci dimentichiamo che più volte le destre di governo hanno proposto emendamenti, disegni di legge, per abolirle entrambe (25 Aprile e Primo Maggio) ma hanno sempre rimbalzato; ciò non vuol dire che non ci riproveranno, in particolare oggi che soffia un vento di destra pericoloso in tutta Europa

Marx – Breve Storia
È impensabile celebrare il Primo Maggio con tutta la sua storia, senza onorare Karl Marx. Fra poco proietteremo un film, “Il giovane Karl Marx”, che è stato prodotto in occasione del Bicentenario della sua nascita, appena trascorso. Sarebbe interessante che al termine, aveste ancora energie per un dibattito. Vedremo.
Karl Marx nacque a Treviri, nella Prussia renana – l’attuale Germania - il 5 maggio 1818; suo padre era un avvocato israelita, convertito al protestantesimo nel 1824; la famiglia era agiata, colta, ma non rivoluzionaria.
Finito il liceo a Treviri, Marx frequentò prima l'Università di Bonn, poi quella di Berlino, e studiò le scienze giuridiche, ma soprattutto la storia e la filosofia. Si laureò nel 1841 con una dissertazione sulla filosofia di Epicuro.
Terminata l'università, Marx si trasferì a Bonn, con l’intenzione di dedicarsi all'insegnamento; ma la politica reazionaria del governo lo costrinse a rinunciare alla carriera accademica.
Facendola breve, così inizia l’epopea del Marx filosofo, politico ed economista che poi vedremo nel film, arricchita dalla conoscenza e dalla collaborazione che poi durò tutta una vita con Friedrich Engels, col quale divenne cofondatore del “socialismo scientifico”.
Buona visione e Buon Primo Maggio!

8 maggio 2019