In risposta al comizio conclusivo del suo tour elettorale
Grandiosa mobilitazione della Milano antifascista per contestare il ducetto Salvini in piazza Duomo

Redazione di Milano
Sabato 18 maggio ancora una volta la Milano antifascista si è mobilitata per esprimere il proprio dissenso nei confronti del ducetto Matteo Salvini che, a conclusione del suo tour per la campagna elettorale, ha scelto piazza Duomo.
I leghisti, compresi sindaci e amministratori della Lega provenienti da tutta Italia, hanno sfilato da Porta Venezia sino ad arrivare sotto al megapalco, dove ai microfoni si sono alternati assieme al ducetto altri 11 leader dei partiti dell’estrema destra europea per il comizio elettorale. Nonostante la piazza fosse blindata e l'accesso controllato con i metal detector, le contestazioni si sono ripetute durante gli interventi.
In previsione dell’arrivo del caporione fascioleghista e dei suoi ospiti, sui social impazzava la protesta all’insegna dello slogan “Salvini togli anche questi striscioni”, ben evidenziato nella pagina Facebook de “I Sentinelli di Milano”, movimento che si batte contro ogni forma di pregiudizio, omofobia e fascismo. Mentre sulla pagina Facebook dell’associazione antirazzista “Insieme senza muri” è comparso un post: “Teo, attaccati al balcone!” in riferimento alla rimozione forzata degli striscioni appesi ai balconi con scritte di protesta contro il ducetto Salvini imposta dal ministro di polizia nelle varie città in cui ha tenuto i suoi comizi elettorali. Ma la repressione poliziesca non ha placato la rabbia delle masse lavoratrici e popolari che l’hanno accolto a suon di fischi e cori antirazzisti.
Questo il testo dell’appello che ha invitato i milanesi a esporre lenzuoli e striscioni ai balconi e alle finestre lanciato dalle associazioni e pubblicato sui social: “È di tutti quei cittadini milanesi che sabato vorranno dare il loro benvenuto al ministro. Di tutti quelli che vorranno sprigionare la fantasia. Di tutti quelli che non accettano l’idea che in un Paese democratico il dissenso non sia permesso. Riempiamo i balconi di Milano della nostra idea di mondo”. Appello prontamente accolto con grande successo dai milanesi con le “Balconiadi”, parata di striscioni contro Salvini. Le associazioni dei partigiani e dei deportati Anpi e Aned invece hanno tenuto un convegno a Palazzo Marino sede del Comune di Milano in concomitanza col comizio del ducetto Salvini dal titolo: “Per un’Italia e un’Europa pienamente antifasciste”.
Il “Gran galà del futuro! Indietro non si torna” ha avuto inizio in piazza del Cannone, con le associazioni antifasciste e antirazziste pronte a dire no all'Europa dei muri. La manifestazione si è svolta sotto l'asfissiante controllo delle forze di polizia in tenuta antisommossa. Il contro-corteo con alcune migliaia di persone - 20mila secondo gli organizzatori - promosso da “Non una di meno”, “Milano Antifascista Antirazzista Meticcia e Solidale”, “NO CPR”, “Centro sociale Cantiere”, che dapprima hanno organizzato nella stessa piazza un happening artistico caratterizzato da musiche, canti popolari e internazionali.
Presenti militanti della Cellula “Mao” di Milano del PMLI con la rossa bandiera del Partito e il cartello con i manifesti “Mettere fuorilegge i gruppi nazifascisti - Applicare la legge n. 645 del 20 giugno 1952” e “Buttiamo giù il governo nero fascista e razzista Salvini-Di Maio” che sono stati super fotografati e anche intervistati dall’ANSA e da “Il Giornale.it”.
Il partecipato corteo, nonostante la pioggia intermittente, era combattivo e i marxisti-leninisti hanno scandito a più riprese gli slogan: “I gruppi nazifascisti e chi li protegge non vanno tollerati ma messi fuori legge”, “Governo giallo-verde non dici il vero, il tuo colore è quello nero” “Siamo tutti antifascisti”, “Siamo tutti contro Salvini” e, cantando “Bella Ciao”, sono riusciti a coinvolgere i manifestanti. Presenti anche PC, PCL, Potere al popolo, Sinistra Anticapitalista, La Sinistra per l’Europa, gli anarchici, la Confederazione Unitaria di Base (CUB) e le organizzazioni promotrici.
Partito da largo Cairoli il corteo ha percorso piazzale Cadorna, via Carducci e la circonvallazione interna fino ad arrivare ai giardini della Guastalla in via Francesco Sforza. Tanti gli striscioni significativi, “Matteo fai una magia fai riapparire i 49 milioni”, “No al governo dell’odio”, “Accogliere i migranti espellere Salvini”, “Indivisibili e solidali liberiamoci dal governo razzista della cattiveria”.
Rilevante la partecipazione di una folta delegazione di insegnanti che lanciando gli slogan “La mia maestra me l’ha insegnato fare resistenza non è reato”, “Scuola resiste a fascismo e razzismo”, hanno voluto porre l’accento sulla vicenda dell’insegnante di Palermo sospesa per non aver represso i suoi studenti antifascisti e antirazzisti.
È ora più che mai indispensabile creare un largo e forte fronte unito con tutte le forze antifasciste, compresi i partiti con la falce e martello, al fine di abbattere il governo nero, fascista e razzista Salvini-Di Maio.

22 maggio 2019