Ballottaggi alle elezioni comunali parziali
Il 56,4% diserta le urne in Sicilia
Il M5S si aggiudica Caltanissetta e Castelvetrano. Il PD alleato con FI prende Gela. La Lega perde
Lavoriamo duro per qualificare in senso rivoluzionario l'astensionismo spontaneo

 
Trionfa l'astensionismo ai ballottaggi delle elezioni comunali parziali in Sicilia del 12 maggio. La diserzione dalle urne passa dal 41,6% del primo turno al 56,4% con un incremento del 14,8%. Si sono infatti recati alle urne appena 98.783 elettori sui 226.546 aventi diritto, hanno disertato le urne dunque ben 127.763 elettori, dato al quale vanno aggiunte le schede nulle e bianche, che portano il dato totale dell'astensione a sfiorare il 60% degli aventi diritto al voto. Un plebiscito astensionista che delegittima pesantemente le liste, i partiti, i candidati e gli eletti al servizio del capitalismo e del regime neofascista. Di fronte a un dato del genere le percentuali calcolate solo sui votanti sono gonfiate di quasi il 60%. In realtà nessuno dei ''vincitori'' rappresenta la maggioranza degli aventi diritto al voto, bocciate quindi clamorosamente destra e ''sinistra'' borghese, con e senza le stelle, i governi comunali, provinciali, quello regionale del fascista Musumeci e il governo nero fascista e razzista Salvini-Di Maio.
Nei cinque comuni in cui si è votato per il ballottaggio, sui 34 chiamati al voto in questa tornata elettorale amministrativa, l'astensionismo è dunque di gran lunga il primo ''partito'' assoluto, dato questo vergognosamente oscurato dai mass media borghesi al servizio del regime neofascista. Se al primo turno la diserzione dalle urne, con il 41,6%, era la maggioranza relativa del corpo elettorale, al secondo, con il 56,4%, è di gran lunga la maggioranza assoluta degli aventi diritto al voto.
 

I comuni al voto (dato riferito alla sola diserzione dalle urne)
Caltanissetta. Unico comune capoluogo di provincia al voto, la diserzione dalle urne sale dal 43,3% del primo turno al 58,4% (+15,1%), in calo dell'1,4% rispetto al ballottaggio del 2014, quando la diserzione arrivò al 59,8% (con un incremento del 24% rispetto al ballottaggio delle comunali del 2009).
Eletto sindaco Roberto Gambino del M5S con il 58,8% dei votanti, appena il 24,4% del corpo elettorale, che batte Michele Giarratana del ''centro-destra'' fermo al 41,2% dei votanti, appena il 17,1% degli elettori. Magro bottino per il M5S che già al primo turno ha perso i 2 comuni nei quali governava e che perde gran parte dell'elettorato delle politiche del 4 marzo 2018 verso l'astensionismo, tanto che il loro candidato ''vincitore'' è delegittimato da ben il 75,6% dell'elettorato di Caltanissetta.
Gela (Caltanissetta). La diserzione dalle urne passa dal 41,4% del primo turno al 59,6%, con un incremento del 18,2%.
Eletto sindaco Lucio Greco, candidato dell'immonda alleanza PD-FI, con il 52,4% dei votanti, appena il 21,1% degli elettori. Battuto il candidato Giuseppe Spata della Lega fermo al 47,5% dei votanti, il 19,1% degli elettori. Una palese bocciatura del tentativo del ducetto Salvini di vincere in Sicilia o comunque di diventare il traino del ''centro-destra” anche a livello regionale.
Monreale (Palermo). Diserzione dalle urne in crescita del 19,4%, dal 40,7% del primo turno al 59,3% del secondo. Al ballottaggio due immonde coalizioni trasversali, eletto sindaco Alberto Arcidiacono con il 55,7% dei votanti, il 22,6% degli elettori, sostenuto anche da Musumeci come dal sindaco di Palermo Leoluca Orlando, che strappa la poltrona di sindaco a Piero Capizzi, eletto 5 anni fa con il ''centro-sinistra'' ma sostenuto da pezzi del ''centro-destra'' e del PD, fermo al 44,3% dei votanti, il 18% degli elettori.
Castelvetrano (Trapani). Sale la diserzione dal 45,7% del primo turno al 53%. Eletto sindaco Enzo Alfano del M5S con il 64,6% dei votanti, il 30,3% degli elettori che prevale su Calogero Martire del ''centro-destra'' (senza Lega e FdI) fermo al 35,4% dei votanti, il 16,6% degli elettori. I pentastellati festeggiano per la ''vittoria'' del loro candidato nel comune tristemente noto per aver dato i natali al mafioso Matteo Messina Denaro. Ma perché non spiegano come mai il 70% del corpo elettorale li ha bocciati tanto a livello locale quanto, anche a Castelvetrano, in senso antigovernativo?
Mazara Del Vallo (Trapani). Sale del 16,3% la diserzione dalle urne, dal 35% del primo turno al 51,3%. Eletto sindaco Salvatore Quinci (liste civiche) con il 52,4% dei votanti, il 25,5% del corpo elettorale, che prevale sul candidato leghista Giorgio Randazzo fermo al 47,6% dei votanti, il 23,1% degli elettori.
Lavoriamo duramente per qualificare il dilagante astensionismo spontaneo in astensionismo anticapitalista e per il socialismo, inteso quindi come un voto di classe dato al PMLI e al socialismo. Indicando anche alle masse siciliane l'obiettivo strategico della creazione delle istituzioni rappresentative delle masse fautrici del socialismo, basate sulla democrazia diretta, la parità di genere e a carattere permanente: le Assemblee Popolari e i Comitati Popolari.
Evviva il trionfo dell'astensionismo ai ballottaggi delle comunali parziali siciliane del 12 maggio!
Combattiamo le giunte comunali, provinciali e la giunta regionale del fascista Musumeci al servizio del capitalismo!
Delegittimiamo la UE imperialista con l'astensionismo!
Buttiamo giù il governo nero fascista e razzista Salvini-Di Maio!
Per la Sicilia governata dal popolo e al servizio del popolo, per l'Italia unita, rossa e socialista!
 
 
 
 
 
 

22 maggio 2019