Nei colloqui a Vladivostok
Putin e Kim stringono “la collaborazione strategica” tra la Russia e la RPD di Corea

 
Secondo la portavoce del ministro degli Esteri russo Lavrov, Marya Zacharova, la collaborazione tra la Russia e la Repubblica democratica popolare di Corea così come definita nel vertice di Vladivostok del 25 aprile scorso tra i presidenti dei due paesi può essere letta anche “come una correzione degli errori della diplomazia americana” che non ha voluto finora risolvere il problema della crisi della penisola coreana. Il Cremlino può invece oggi presentarsi come autorevole mediatore e presentare la propria soluzione che si basa, come ha sostenuto il presidente russo, sui “reciproci interessi e sul diritto internazionale”, non sul “pugno di ferro”, quello degli Usa sottinteso. Intanto i due paesi stringono una “collaborazione strategica”.
Il primo incontro tra il presidente russo Vladimir Putin e il presidente nordcoreano Kim Jong-un, svolto secondo le agenzie «in un clima di grande cordialità», è stato «un successo». Certo per Kim che dopo il fallimento del secondo vertice sul disarmo con Trump doveva dimostrare di non essere isolato diplomaticamente ma anche per l'imperialismo russo e per Putin e il suo progetto di tenere insieme i paesi dell'Asia nordorientale nel Forum economico orientale da lui promosso. Intanto la Russia occupa il suo ruolo di potenza mondiale e come il paese in grado di dare una svolta ai negoziati sulla denuclearizzazione della penisola coreana.
La carta spesa dal presidente russo è quella della convocazione al momento in cui sarà ritenuto opportuno di un tavolo negoziale sul programma nucleare di Pyongyang con sei partecipanti: (Corea del Nord, Corea del Sud, Federazione russa, Giappone, Usa e Cina). Kim non sarebbe solo a tu per tu con Trump ma a un tavolo che gli offre garanzie da parte degli alleati Russia e Cina. E offre a Putin un ruolo centrale nel risolvere la crisi della penisola coreana mentre Trump è impegnato altrove, dal Venezuela all'Iran, alla guerra commerciale con Pechino.
La collaborazione strategica tra i due paesi viaggia intanto nella realizzazione di un collegamento ferroviario che unirà Russia, Corea del Nord e del Sud. Un progetto che può stare tra quelli sponsorizzati dal Forum economico orientale, l'assise creata da Putin per lo sviluppo delle relazioni economiche e commerciali tra i paesi della regione per tenere botta alle iniziative dell'imperialismo americano. Ne fanno parte Russia, Cina, Giappone, Corea del Sud e Mongolia. Manca solo la Corea del Nord.

22 maggio 2019