Il presidente dell'Associazione è Centemero, tesoriere della Lega
Indagine sull'onlus leghista Più Voci
Sospetto finanziamento illecito alla Lega da parte di Esselunga

 
Due procure della Repubblica, quella di Milano e quella di Roma, stanno indagando su un sospetto finanziamento illecito a favore dell'onlus leghista Più Voci, presieduta dal tesoriere della lega Giulio Centemero.
Per quanto riguarda l'indagine di Milano, i magistrati inquirenti hanno scoperto che l'allora amministratore della catena di supermercati Esselunga, Bernardo Caprotti (morto a settembre del 2016), versò pochi mesi prima di morire, nel giugno 2016, 40mila euro a Più Voci, un versamento che peraltro è stato regolarmente contabilizzato nel bilancio della società.
Tuttavia i magistrati, pur non avendo ancora iscritto nessuno nel registro degli indagati, ritengono che si tratti di un'operazione finalizzata a far giungere denaro direttamente nelle casse della stessa Lega, ossia un finanziamento illecito che si configura, come stabilisce il secondo comma dell’articolo 7 della legge che regola i contributi alle formazioni politiche, quando un privato versa denaro “a partiti o loro articolazioni politico-organizzative ”, senza che il partito lo dichiari, e del resto nei bilanci della Lega di Salvini non c'è traccia di tale finanziamento: l'associazione diretta da Centemero infatti, secondo i sospetti della procura di Milano, non è un'organizzazione creata per fini sociali e senza scopo di lucro, ma niente altro che un'articolazione politico-organizzativa della Lega stessa, la quale l'ha creata a seguito delle vicende giudiziarie che hanno condannato il partito a restituire 49 milioni di euro, al fine di evitare che finanziamenti regolari sarebbero inevitabilmente finiti sotto sequestro della magistratura.
Una inchiesta parallela su Più Voci è stata aperta anche a Roma, dove (a differenza che a Milano) il tesoriere della Lega Centemero risulta iscritto nel registro degli indagati per finanziamento illecito.
I magistrati romani - nell'ambito dell'indagine che ha portato in carcere l'imprenditore romano Luca Parnasi, indagato lo scorso giugno con l’accusa di associazione a delinquere finalizzata a commettere reati contro la pubblica amministrazione - hanno scoperto che Più Voci aveva ricevuto nel 2015 una donazione dell'importo di 250mila euro da una società del gruppo Parnasi.
Stavolta è lo stesso Luca Parnasi ad ammettere testualmente, nell'interrogatorio dinanzi ai pm del 14 luglio 2018, che “dopo aver sostenuto l’associazione Piu Voci, io avevo concordato con Andrea Manzoni (che incontrai all’Hotel Gallia a Milano), avevo pensato ad un ulteriore finanziamento di 100.000 a Radio Padania (ed altri 100.000 euro ad altra società) ma questi soldi erano chiaramente destinati alla Lega. Il mio intento era solo quello di sostenere la Lega “.
Andrea Manzoni, commercialista di Bergamo e uomo di fiducia della Lega sin dai tempi di Bossi, è uno die fondatori di Più Voci.

22 maggio 2019