I candidati all'europarlamento imperialista: gentaglia!
I peggiori quelli del ducetto Salvini. I principali imbroglioni nelle liste La Sinistra e PC

Rieccoli: in vista delle elezioni europee del 26 maggio un'accozzaglia di candidati, caporioni borghesi, corrotti, indagati, voltagabbana, imbroglioni politici, opportunisti, trombati, riciclati della prima e della seconda repubblica neofascista e capi bastone appartenenti a tutte le cosche parlamentari in lizza, si appresta a dare l'assalto a una delle 73 poltrone dorate da circa 16 mila euro al mese come stipendio base.
E per una volta bisogna dare ragione ai vecchi democristiani Clemente Mastella e Pierferdinando Casini i quali oltre 20 anni fa, quando c'era ancora la lira, confessarono candidamente: “Alla fine della legislatura un euro-deputato può aver messo da parte anche un miliardo. Un miliardo, capito? Ecco perché vogliono tutti candidarsi, i leader, i sindaci, tutti”.
All'Italia spetta circa il 10 per cento dei 751 seggi totali che compongono l'emiciclo imperialista di Strasburgo. 17 sono le liste elettorali che se li disputano e solo quelle che supereranno la soglia di sbarramento del 4 per cento dei voti, entreranno all’europarlamento per la prossima legislatura.
Lega
In questa tornata i peggiori in campo sono senza dubbio i candidati della Lega del ducetto Matteo Salvini adunati sotto lo slogan “Prima l’Italia, il buonsenso in Europa”. Tra i quattro candidati indagati c'è Angelo Ciocca, condannato a 1 anno e 6 mesi nel processo di primo grado per la rimborsopoli lombarda.
Il nero progetto politico di Salvini, che punta di arrivare a quota 25 deputati europei, è quello di federare tutta la feccia fascista europea a cominciare dai partiti neonazisti e negazionisti come ad esempio la formazione tedesca Alternative für Deutschland. In Europa, la Lega è alleata con Afd, Veri finlandesi, e Partito Popolare danese. Il ducetto Salvini si presenta capolista in tutte e 5 le circoscrizioni. Al suo fianco ci sono Anna Cinzia Bonfrisco, storica senatrice berlusconiana indagata per corruzione e associazione a delinquere; l’ex M5s Marco Zanni e l’ex moglie di Roberto Calderoli, Gianna Gancia, e lo squadrista Mario Borghezio, da 18 anni a Strasburgo, il caporione leghista, fascista, razzista e omofobo e primo propositore di una legge per la castrazione chimica contro pedofili e stupratori rilanciata in grande stile da Salvini proprio in questa campagna elettorale. C’è poi il professore liberale euroscettico ed ex ufficiale della Finanza Antonio Maria Rinaldi e Francesca Donato, presidente dell’associazione Eurexit, che si pone “come scopo fondamentale l’uscita dell’Italia dall’Eurozona”.
Tra i candidati nella circoscrizione Centro figura il coordinatore della Lega nelle Marche, Mauro Lucentini (ex AN e poi La Destra di Storace). Il quale risulta nei guai dopo che due suoi soci sono finiti agli arresti domiciliari per “associazione a delinquere finalizzata alla produzione e commercializzazione di calzature con marchio contraffatto”.
Trai i primi in lista c'è anche Aurelio Tommasetti, napoletano, docente di economia aziendale e rettore dell’Università di Salerno (Unisa), figlio di “fieri comunisti” ma da sempre “convinto liberale”. Ex sostenitore di Berlusconi e del governatore PD De Luca, non vuole mollare la comoda poltrona di rettore nonostante molti suoi colleghi e studenti abbiano ripetutamente chiesto le sue dimissioni se non altro per una “questione etica... perché può influenzare le scelte della comunità accademica e una pressione politica di questo genere è inaccettabile”.
Con lui, in lista, Valentino Grant, presidente della Bcc Terra di Lavoro e nel cda di Cassa Depositi e Prestiti; Lucia Vuolo, vicesegretario provinciale della Lega a Salerno; Nadia Sgro e Simona Sapignoli, coordinatrice del Carroccio a Napoli.
Per la circoscrizione Sud Salvini ha fortemente voluto candidare il proprietario fondatore del più famoso stabilimento della riviera romagnola, Massimo Casanova (indagato per presunti abusi edilizi), e per farlo eleggere ha mobilitato il responsabile della Lega in Salento, Roberto Marti, già uomo di Raffaele Fitto e indagato per un'oscura compravendita di voti in cambio di alloggi popolari, e il deputato leghista Domenico Furgiuele, genero dell'imprenditore Salvatore Mazzei, considerato contiguo alla 'ndrangheta e condannato in via definitiva per estorsione aggravata dal metodo mafioso. Casanova è talmente potente di essersi accaparrato il trasversale sostegno elettorale di Leonardo Gioia, assessore regionale pugliese all'Agricoltura nella giunta PD Emiliano.
In Sicilia presenta il già eurodeputato ai tempi di Lombardo, Angelo Attaguile, indagato per voto di scambio e sponsorizzato dal potentissimo boss siciliano Francantonio Genovese, condannato in primo grado a 11 anni e disinvoltamente riciclatosi dal PD, di cui era peraltro segretario regionale e deputato, a Forza Italia e ora a grande sostenitore del candidato della Lega.
La Sinistra e il PC
La copertura a “sinistra” dell’UE imperialista è invece garantita dall'ammucchiata di falsi comunisti, imbroglioni e liberali candidati sotto il cartello elettorale La Sinistra che comprende SI, PRC, la lista Altra Europa con Tsipras che riemerge dall’ombra mantenendo anche il nome del traditore del popolo greco, Convergenza Socialista che ha come modelli Gramsci, Proudohn, Marx, Engels, Turati, Lenin, Labriola, Trotzky, Bakunin e tanti altri in un turbine di contraddizione politica, la fondazione Trasform Italia che si definisce “uno spazio aperto di ricerca politica nel campo dell’anti-liberismo” e dal Partito del Sud che, oltre ad avere come simbolo il giglio borbonico, sostiene di essere nato per realizzare “il sogno” di un Sud rinnovato e motore del paese, e che a sua volta fa riferimento a Gramsci, Dorso e Salvemini.
Tra i capilista candidati in tutte le circoscrizioni ci sono i caporioni trotzkisti Nicola Fratoianni e Marco Rizzo (PC) alla spasmodica ricerca di una dorata poltrona del parlamento europeo.
Capolista nelle Isole sarà il giornalista trotzkista già PD Corradino Mineo, al nord ovest Eleonora Cirant, attivista di Nonunadimeno, Silvia Prodi, nipote dell’ex premier e consigliera comunale a Bologna sarà capolista al Nord est e al centro Marilena Grassadonia, presidente dell’Associazione famiglie Arcobaleno. Al sud Eleonora Forenza (PRC), europarlamentare uscente di Altra Europa con Tsipras affiliato al gruppo europarlamentare Gue/Ngl.
A conferma che quando la borghesia e l'imperialismo chiamano alle elezioni, puntuale viene fuori la natura elettoralista, parlamentarista, riformista e costituzionalista degli imbroglioni politici anche se travestiti da “comunisti”.
Tra l'altro va ricordato che il boss politico di Sinistra Italiana (SI) Fratoianni, già esponente del PRC, definito grande amico di Tsipras; quando era assessore regionale in Puglia è stato rinviato a giudizio insieme all'allora governatore Niki Vendola per concussione aggravata in concorso nell'inchiesta “Ambiente Svenduto” inerente l'immane disastro ambientale provocato dall'Ilva di Taranto nel capoluogo ionico negli ultimi 20 anni di attività.
Mentre la carriera politica dell'altro boss della “sinistra”, Rizzo, ha attraversato tutte le stagioni del trotzkismo, del revisionismo e del riformismo dal '77 ad oggi. Dal suo esordio nelle file dell'organizzazione “ultrasinistra” e trotzkista “Lotta Continua” passando poi, con un'operazione entrista tipica dei trotzkisti, nel PCI revisionista. Rizzo ha sempre dimostrato la sua natura opportunista e borghese. Dopo una sfolgorante carriera nel PCI, nel 1991 fu tra i fondatori del partito della rifondazione comunista dove, pur facendo parte della corrente filosovietica revisionista di Cossutta, non ha avuto problemi a sostenere la candidatura del trotzkista Bertinotti segretario del partito. Nel 1998 è stato tra i fautori della scissione di destra che ha visto la costituzione del partito dei comunisti italiani, nato con il preciso scopo di appoggiare l'allora governo D'Alema nella sua aggressione imperialistica ai danni della Federazione jugoslava. Espulso da quel partito nel 2009 per avere in più occasioni sostenuto la campagna elettorale dell'Italia dei valori del destro Di Pietro (per un “comunista” non c'è male davvero!) Rizzo si è improvvisamente scoperto marxista-leninista ed ha fondato un suo partito “comunista”. La natura revisionista di questo partito è lampante. Esso non propone assolutamente la rivoluzione socialista e la dittatura del proletariato, ma l'attuazione della Costituzione democratica borghese e anticomunista del 1948 e la via elettorale e parlamentare per raggiungere una “democrazia per tutti”, quindi anche per i borghesi e i padroni. In altre parole non si propone l'abbattimento del sistema capitalista bensì la sua riforma in senso “democratico” e “popolare”. Il partito “comunista” di Rizzo nasce per attuare la Costituzione borghese che sancisce questo Stato capitalistico e le sue leggi di classe.
Successivamente a parole si dichiara favorevole alla dittatura del proletariato e alla rivoluzione socialista. Ignora però la lotta antirevisionista di Mao e la Grande Rivoluzione Culturale Proletaria in Cina.
Movimento 5 Stelle
Per il M5S cinque “eccellenze italiane” donne, scelte e imposte personalmente dal capo Luigi Di Maio senza passare dal voto degli iscritti e per questo ribattezzate scherzosamente “Le Giggine”, guideranno le liste nelle 5 circoscrizioni.
Esattamente come fece Renzi che nel 2014 in una sola notte capovolse le liste per le Europee, inserendo cinque capoliste donne.
Le fedelissime del ducetto Di Maio sono: Maria Angela Danzì, segretario generale e direttore generale dei comuni di Genova e Novara e della provincia di Varese, candidata nel collegio Nord-ovest, è indagata a Brindisi per “invasione di terreni pubblici” perché in qualità di ex subcommissaria del Comune pugliese ha autorizzato l'Autorità portuale a “recintare” la zona dogane che corre parallelamente a una porzione del lungomare cittadino. “Un’indagine irrilevante” l'ha definita Di Maio come “irrilevante” è per i 5 Stelle il fatto che Forza Italia volesse candidarla come sindaco proprio a Brindisi, l’anno scorso.
A seguire: Alessandra Todde, amministratore delegato della società per azioni, che opera prevalentemente in campo informatico, Olidata, candidata nel collegio elettorale delle Isole; Chiara Maria Gemma, professore associato in didattica e pedagogia speciale all’università di Bari “Aldo Moro”, al Sud; Daniela Rondinelli, componente del Gabinetto di Presidenza del Comitato economico e sociale europeo, grande estimatrice dell'ex premier Mario Monti, candidata al Centro. E ancora: Sabrina Pignedoli, giornalista d’inchiesta in particolare su ‘ndrangheta nel territorio di Reggio Emilia, candidata al Nord-est. Oltre agli europarlamentari uscenti (e riconfermati) Fabio Massimo Castaldo e Ignazio Corrao e alle ‘new entry’, come il sindaco di Livorno Filippo Nogarin e la ex Iena Dino Giarrusso.
Tutti esponenti appartenenti all'alta e media borghesia e volponi della politica. Dei “cittadini” e dei “poveri” a cui Di Maio dice di tenere così tanto, nemmeno l'ombra.
PD
Il Partito Democratico di Nicola Zingaretti avrà nel simbolo anche lo slogan Siamo Europei di Carlo Calenda: esponente di primo piano di Confindustria, coordinatore politico dell’associazione Italia Futura, il think tank messo su da Montezemolo per una (mai avvenuta) discesa in campo nonché sottoscrittore del “manifesto politico Verso la Terza Repubblica” in compagnia tra gli altri dell’ex segretario generale della Cisl Raffaele Bonanni. Sempre con Montezemolo, Calenda è stato anche sostenitore di Scelta civica, movimento fondato dall’ex presidente del consiglio Mario Monti, che nel 2013 lo ha candidato alle elezioni politiche.
Tra i capilista nella circoscrizione Nord-Ovest figura l'ex trotzkista riciclato nella Sel di Vendola e ex sindaco di Milano, Giuliano Pisapia. Appena insediato a Palazzo Marino, Pisapia finì subito nel mirino della magistratura milanese che lo indagò per turbativa d'asta relativo alla svendita, avvenuta il 14 dicembre 2011, del 29,75 per cento della Sea, la società che gestisce gli aeroporti di Linate e Malpensa.
Poi c'è lo stesso Calenda, capolista nel Nord-Est, Simona Bonafè al Centro (accompagnata dal sindacalista Mamadou Small e da David Sassoli), l’ex procuratore nazionale antimafia Franco Roberti al Sud e Caterina Chinnici, figlia del giudice Rocco e a sua volta magistrato, in Sardegna e Sicilia, circoscrizione in cui corre anche il medico di Lampedusa, Pietro Bartolo, protagonista del documentario Fuocoammare.
Un posticino in lista è stato trovato pure per Francesca Puglisi (quattordicesima nel Nord-Est), che fu uno dei “volti nuovi” di Renzi per imporre la controriforma della scuola, ma poi venne esclusa dalle liste per le politiche.
Terzo nel Nord-Ovest è invece Enrico Morando, cinque legislature alle spalle in senato, ex viceministro dell’Economia di Renzi e Gentiloni. Dentro anche Mercedes Bresso europarlamentare uscente, ma anche ex presidente della Regione Piemonte. Si doveva ritirare Patrizia Toia, che di mandati a Strasburgo ne ha fatti altri tre e nel suo passato vanta anche frequentazioni con Giulio Andreotti. Ma ha le preferenze, e dunque risulta quarta al Nord-Ovest. Al Sud troviamo: Andrea Cozzolino (terzo in lista) vincitore delle famigerate primarie a sindaco di Napoli, poi annullate perché erano andati pure i cinesi a votare per lui; Giosi Ferrandino, ex sindaco di Ischia, ex ferrovecchio democristiano, salito agli onori della cronaca giuddiziaria qualche anno fa per gli appalti della metanizzazione dell’isola assegnati alla Cpl Concordia e Nicola Caputo già indagato per voto di scambio.Tutti gli eletti confluiranno nel Pse.
Inoltre il PD Sandro Gozi, già parlamentare prodiano, poi renzianissimo ex sottosegretario agli Affari europei nei governi Renzi e Gentiloni e attuale candidato alle Europee con En Marche! di Emmanuel Macron, è indagato dalla magistratura di San Marino con l'accusa di “amministrazione infedele” per una “consulenza fantasma” di 220 mila euro.
Forza Italia
Silvio Berlusconi è capolista in tutte le circoscrizioni con l’eccezione dell’Italia centrale, dove lascia il posto all'ex monarchico Antonio Tajani, presidente uscente dell’Europarlamento e numero due designato del partito.
Il Nord-Est è stato affidato alla recordwoman dei voltagabbana Irene Pivetti, l'ex vandeana della Lega di Bossi, ex presidente della Camera, fondatrice insieme a Bossi e Maroni della Lega Nord da cui sarà espulsa nel 1996, è ora approdata alla corte di Berlusconi dopo aver tenuto a battesimo il movimento Italia Federale che nel 1998 confluirà prima in Rinnovamento Italiano e poi nell'UDEUR (4 marzo 1999). Giornalista e coolaboratrice de Il Messaggero (1996-1997), il quotidiano reazionario Libero (2000), Scandali 2000 e Il Campanile nuovo, direttore di Italia Federale, nonché conduttrice di talk show e programmi televisivi a base di latex & frustino su La7 e reti mediaset.
La fascista doc Alessandra Mussolini, nipote del duce, europarlamentare uscente, aveva annunciato il suo addio a FI la scorsa estate e si era avvicinata alla Lega. Ora, invece, su pressing di Berlusconi e Tajani, è tornata all'ovile ed è ricandidata nella circoscrizione Centro.
Al suo fianco correranno l’eurodeputata uscente Lara Comi (indagata per finanziamento illecito ricevuto dal presidente della Confindustria lombarda Bonometti) e Giusy Versace (Nord Ovest), Barbara Matera e Gabriella Giammarco (Isole) e infine e l’inossidabile ferro vecchio democristiano Lorenzo Cesa per il Sud (prima arrestato e poi condannato a 3 anni e 3 mesi per corruzione in un giro di tangenti milionarie).
In Lombardia FI candida per la prima volta il consigliere comunale milanese Pietro Tatarella, arrestato insieme al suo compare di partito Fabio Altitonante nella recente retata per tangenti e 'ndrangheta che ha squassato la Lombardia, mentre ricandida fra gli altri Lara Comi e Massimiliano Salini. Al Sud saranno in lista anche Fulvio Martusciello, Innocenzo Leontini e Aldo Patriciello. Per le Isole, invece, in lizza saranno Salvatore Cicu, Giovanni La Via e l’ex ministro Saverio Romano.
Gli eletti confluiranno nel gruppo europeo del Ppe. Sono ben 9 i candidati indagati o condannati: oltre a Lara Comi, Pietro Tatarella e Lorenzo Cesa, c'è Mario Malossini, ex dc condannato per ricettazione ai tempi di Tangentopoli e poi accusato di corruzione; Salvatore Cicu, sotto processo per riciclaggio di denaro della camorra; Saverio Romano, di nuovo indagato per rivelazione di segreto d'ufficio per la compravendita di sentenze nel Consiglio di Stato; il molisano Aldo Patriciello condannato in modo definitivo per finanziamento illecito; Giovanni Paolo Bernini, condannato in primo grado a 2 anni e 6 mesi per tentata concussione e corruzione aggravata; il capogruppo del partito di Berlusconi nell'Assemblea siciliana Giuseppe Milazzo, indagato nell'inchiesta sulle case popolari di Palermo.
Fratelli d'Italia
Avrà come capolista la fascista doc Giorgia Meloni candidata in tutte le circoscrizioni. In lista ci saranno anche Elisabetta Gardini, ex Forza Italia, Alberto Alberoni e Daniela Santanché per il Nord Ovest (condannata per una manifestazione antislamica non autorizzata a Milano), Caio Giulio Cesare Mussolini, pronipote del duce, e l'ex berlusconiano plurinquisito Raffaele Fitto (Sud). Mentre al centro correrà l’ex berlusconiano Alfredo Antoniozzi con a fianco l’ex An Francesco Aracri e il consigliere regionale di FI, Adriano Palozzi, sotto inchiesta per il nuovo stadio della Roma. Sono ben 7 gli inquisiti e condannati: oltre a Fitto e Santanché, Remo Bernagotto, processato per corruzione e truffa aggravata sui finanziamenti pubblici destinati a un centro handicap; Stefano Maullu, condannato a 1 anno e 6 mesi nel processo di primo grado sulla rimborsopoli lombarda; Fabrizio Ghera, indagato insieme a Alemanno nell'inchiesta sull'ippodromo di Capannelle; Alfredo Antoniozzi, processato e condannato dalla Corte dei conti nell'Affittopoli romana; Luca Cannata, indagato quale sindaco di Avola per falso ideologico per il rilascio di un'autorizzazione per un'opera pubblica.
+Europa
Ha siglato un’alleanza elettorale con Italia in Comune di Pizzarotti – conteso fino all’ultimo anche dai Verdi – e Socialisti.
Tra i capolista c'è la boss del movimento Emma Bonino, esponente storico del partito radicale, ex commissaria Ue, ex ministra degli Esteri candidata nella circoscrizione Centro. Al suo fianco il furiuscito del M5S, attuale sindaco di Parma, e fondatore di “Italia in comune” Federico Pizzarotti (a Nord est). Mentre il segretario di +Europa Benedetto Della Vedova corre nel collegio (Nord ovest), il professor Raimondo Pasquino (Sud) e Fabrizio Ferrandelli (Isole). Con +Europa in lista ci sono anche altri sindaci fra cui il primo cittadino di Castelnuovo di Porto, Riccardo Travaglini, e il sindaco di Bitonto, Michele Abbaticchio. Ci sono inoltre il critico d’arte e intellettuale borghese Philippe Daverio (Nord Est) e l’ex-parlamentare radicale Marco Taradash (secondo in lista al Centro).
Europa Verde
È la lista che unisce Verdi e Possibile. In campo erano scesi l'ex piddino Pippo Civati, fondatore di Possibile, il quale in un secondo tempo si è ritirato perché tardivamente accortosi della presenza in lista di candidati di estrema destra e dell'organizzazione Fronte Verde che appoggiò nel 2013 Storace, e Angelo Bonelli, coordinatore nazionale dei Verdi. Le capolista, anche in questo caso, sono tutte donne: Elena Grandi (portavoce nazionale dei Verdi), Silvia Zamboni, Annalisa Corrado, Eliana Baldo e Nadia Spallitta.

22 maggio 2019