Un elettore su tre non è andato ai seggi
L'astensionismo si conferma primo “partito” a Fucecchio
La lista della Lega ottiene più voti di tutti alle europee ma alle comunali dimezza i voti e viene rieletto il candidato sindaco del PD
Redazione di Fucecchio
Una fetta molto consistente di elettori a Fucecchio (Firenze) ha scelto di disertare le urne, votare scheda nulla o bianca. Esattamente il 32,9%, praticamente un fucecchiese su tre, si è astenuto consentendo al “partito” dell'astensionismo di collocarsi al primo posto, sia alle europee che alle comunali.
Dobbiamo registrare un calo rispetto alle precedenti elezioni del 2014 (-2,1%), in controtendenza rispetto al dato nazionale, ma dobbiamo tenere di conto delle particolari condizioni in cui si è votato. Già le europee erano state caricate di valenza nazionale, specialmente tra chi sarebbe uscito “vincitore” tra Lega, 5 Stelle e PD.
Ma sopratutto vi erano le elezioni per il sindaco e Fucecchio era dato tra i comuni più incerti di tutta la zona, dove il PD rischiava di perdere l'egemonia che detiene in tutte le amministrazioni dei territori dell'Empolese-Valdelsa (in provincia di Firenze) e del Valdarno inferiore (in provincia di Pisa). Il che ha contribuito a intaccare l'astensionismo con una chiamata alle urne “per fermare la Lega e le destre” per gli elettori di sinistra e, seppur in misura minore, a “scalzare i comuni rossi” per l'elettorato di destra.
Nonostante questo l'astensionismo a Fucecchio rappresenta una forza stabile e consistente che anche stavolta ha negato l'appoggio all'Unione europea imperialista e alle istituzioni borghesi locali e ai suoi partiti. I marxisti-leninisti, seppur con forze e mezzi nettamente inferiori, hanno cercato di marcare l'astensionismo come un voto anticapitalista, antimperialista, antirazzista e per il socialismo.
Analizzando i risultati delle europee possiamo vedere che la Lega è quella che ha guadagnato di più: da 276 voti del 2014 ai 4.200 (25,1% sul totale aventi diritto) del 2019. Meno eclatante l'aumento rispetto alle politiche dello scorso anno (1.551 voti in più). Essa ha risucchiato voti da tutte le parti.
Basti vedere le perdite degli altri partiti. Forza Italia e Movimento 5 Stelle rispetto alle politiche perdono 667 voti (-4,2% sul corpo elettorale) e 1.440 voti (-9%). Il PD esce quasi dimezzato, 3.000 voti in meno, rispetto a 5 anni fa: dal 38,9% al 21,6 e perde qualcosa anche rispetto alle politiche 2018. Da considerare anche i voti di LeU, 449, che si sono volatilizzati mentre i fascisti di Fratelli d'Italia rimangono stabili.
A sinistra del PD ci sono il Partito “comunista” di Rizzo con l'1,1%, più o meno al livello dello scorso anno, e La Sinistra con lo 0,9%, all'incirca quanto Potere al Popolo alle politiche 2018.
Completamente stravolti i risultati delle comunali. Alla luce dei numeri delle europee veniva data per scontata la caduta di alcuni comuni della limitrofa zona pisana mentre in quella empolese i sindaci del PD apparivano da subito in vantaggio. A Fucecchio, comune con più di 15mila abitanti, con una Lega da sola al 37,4% dei voti validi si profilava quanto meno il ballottaggio.
Invece nei territori al confine tra le due province venivano eletti tutti sindaci del “centro-sinistra”, compreso Fucecchio con la rielezione al primo turno di Alessio Spinelli del PD che raccoglieva il 59,4% dei voti validi (ma solo il 39,4% degli elettori). Questo ribaltone è stato possibile grazie a un voto “disgiunto” che a Fucecchio ha raggiunto numeri impressionanti.
La Lega alle comunali ha ottenuto meno della metà dei voti (2.072) rispetto alle europee e il candidato del “centro-destra” arriva a malapena al 27% dei voti validi. Il PD le si è piazzato ampiamente davanti con 4.918 voti mentre 3 liste civiche ad esso collegato hanno racimolato quasi il 15% dei voti. Attorno al 5,7% dei voti validi la candidata dei 5 Stelle.
I commentatori locali hanno attribuito il successo dei sindaci del PD, in contemporanea a quello della Lega alle europee, con lo scarso radicamento di quest'ultima e il basso appeal dei suoi candidati. Cosa senz'altro vera ma nessuno ha evidenziato quanto la politica locale della “sinistra” non si sia discostata poi di molto rispetto a quella della destra.
Perciò una parte di elettori che alle europee ha votato Lega, Forza Italia e Fratelli d'Italia, non ha trovato difficoltà a votare come sindaco Spinelli; alcuni esponenti delle liste civiche in suo appoggio erano addirittura conosciuti per le loro simpatie di destra. Una cosa è certa: i lavoratori e le masse popolari non troveranno nessun giovamento dall'insediamento della nuova amministrazione fucecchiese.

5 giugno 2019