Anche a Milano l'astensionismo alle elezioni europee delegittima l'UE imperialista
Tracollo di PD, M5S e Forza Italia. Gli imbroglioni trotzkisti di “sinistra” non intercettano l'elettorato deluso
Continuiamo a lottare contro l'Unione Europea per il socialismo

 
Redazione di Milano
Anche a Milano la maggioranza degli elettori ha scelto di delegittimare l'UE imperialista rifiutandosi di dare l'appoggio ai partiti borghesi che, alla ricerca di poltrone, tentavano di illuderli di essere in grado di riformarne le istituzioni.
Alle elezioni europee del 26 maggio gli astenuti rimangono saldamente il primo “partito”, e crescono ancora di numero. Rispetto a cinque anni fa sono 420.062 con un aumento di quasi l'1%. Su 994.015 elettori, difatti, coloro che hanno scelto di disertare le urne sono stati 410.555 a cui vanno aggiunti i 7.589 elettori che hanno annullato la scheda e i 1.918 che l'hanno lasciata in bianco. In totale la percentuale dell'astensionismo è quindi arrivata al 42,3%.
Nonostante la Lega abbia aumentato i suoi voti, se si osserva il calcolo sull'intero corpo elettorale e non unicamente sui voti validi (come fanno i mezzi di informazione borghesi), il ducetto Salvini nel capoluogo meneghino si è fermato sotto il 16%, quindi ben lontano da quel “trionfo plebiscitario” di cui parla e per il quale aveva chiesto aiuto ai santi e si era affidato “al cuore immacolato di Maria” baciando il rosario durante il comizio conclusivo in Piazza Duomo.
Un vero e proprio tracollo quello del PD che cade nel ridicolo intonando canti di vittoria per le preferenze ottenute in città dall'ex sindaco Giuliano Pisapia quando in realtà rispetto a cinque anni fa, pur conservando il primo posto dopo il “partito” dell'astensione perde complessivamente 50.989 voti con un calo percentuale del 5,6%. Non se la passano certo meglio Forza Italia e il M5S entrambi alleati della Lega la prima a livello locale e l'altro a livello nazionale, che perdono rispettivamente il 3,8% e il 3,5%, una vera e propria Caporetto.
I fascisti storici che costituiscono il nocciolo elettorale di Fratelli d'Italia guidati da Giorgia Meloni ottengono un aumento di voti, in parte quelli persi da Berlusconi (-36.526 rispetto al 2014), ma non vanno oltre il 2,98%, irrilevanti invece i consensi ottenuti dalle forze dichiaratamente fasciste cui per legge dovrebbe altresì venire vietato presentarsi alle elezioni, Casapound e Forza Nuova, ma probabilmente gran parte dei loro elettori oggi preferiscono i fascisto del XXI secolo e Salvini che li difende a spada tratta non perdendo occasione di scagliarsi contro l'antifascismo e il comunismo.
Le liste di “sinistra” dei vari trotzkisti create con lo scopo di drenare l'astensionismo non riescono nel loro intento. La Sinistra, se si confrontano i voti ottenuti nel 2014 dalla Lista Tsipras perde il 2,6% e il falso Partito Comunista dell'imbroglione Rizzo nonostante l'aiuto ottenuto dai mezzi di informazione borghesi non riesce ad andare oltre i 3.315 voti, pari allo 0,3%.
I marxisti-leninisti continueranno a lottare con l'obiettivo della distruzione della UE contro ogni illusione riformista e elettoralista, coscienti che solo il socialismo è in grado di realizzare l’Europa dei popoli.
 
 

5 giugno 2019