Alla presenza di Mattarella, Di Maio e Trenta
Varata la nave da guerra Trieste
Alla prua della nave una grande croce composta da immagini tra cui quelle di Wojtyla e padre Pio

 
Lo scorso 25 maggio è stata varata nei cantieri navali di Castellamare di Stabia la nave militare Trieste che, con i suoi 245 metri di lunghezza e le sue 33mila tonnellate, è la più grande imbarcazione della flotta militare italiana mai costruita dalla fine della seconda guerra mondiale.
La nave, che deve ancora essere completata con gli armamenti per cui sarà consegnata alla marina militare soltanto nel 2022, è finora costata 1,1 miliardi di euro contro gli 844 milioni preventivati nel 2014, e la sua costruzione è stata al centro di numerose polemiche durante la scorsa legislatura quando diversi gruppi parlamentari e deputati della commissione Difesa, soprattutto del Movimento 5 Stelle, avevano lamentato il fatto che il progetto della nave, commissionata formalmente per essere una portaelicotteri per scopi umanitari, prevedeva invece sostanzialmente un equipaggiamento da portaerei.
Ufficialmente, infatti, la Trieste è una portaelicotteri, nata ufficialmente come un’unità a doppio uso, pronta cioè ad assolvere i suoi compiti militari di difesa e anche, all'occorrenza, a mettersi al servizio della protezione civile in caso di catastrofi. Il tema del doppio uso, civile emilitare, è stato uno dei cavalli di battaglia del governo Renzi quando nel 2014 stanziò 6 miliardi e 700 milioni con una legge straordinaria allo scopo di mantenere l’operatività della flotta militare, e per convincere il parlamento, e soprattutto per confutare i dubbi che allora serpeggiavano nel Movimento 5 Stelle, si cercò in tutti i modi di convincere che la flotta militare avrebbe dovuto assolvere, anche e soprattutto a compiti di soccorso.
I pattugliatori polivalenti d’altura per esempio, illustrati da Fincantieri e presentati dall'allora governo Renzi come unità altamente flessibili in grado di assolvere compiti quali il pattugliamento, il soccorso in mare e il supporto alle operazioni di protezione civile, dopo il varo sono semplicemente diventati delle navi da guerra, armate di tutto punto, e sono divenute classiche fregate militari, non in grado di portare alcun tipo di soccorso in caso di emergenze o catastrofi.
Lo stesso potrà accadere alla nave Trieste, trasformandosi da portaelicotteri con funzioni anche di soccorso ed emergenza in pura e semplice portaerei fornita di una squadriglia dei nuovi F-35 B a decollo verticale, che può trasportare al proprio interno mezzi anfibi da sbarco in grado di portare su qualsiasi costa un battaglione di 600 militari insieme a un centinaio di mezzi militari terrestri.
In altre parole, la Trieste quasi sicuramente diventerà una nave di assalto anfibio.
Nel frattempo il Movimento 5 Stelle, ormai al governo e addirittura titolare della Difesa con il ministro Trenta, non ha più dubbi e ha benedetto la nave, tanto che al varo della Trieste era presente, oltre alla Trenta, anche il vicepresidente del Consiglio Luigi Di Maio al fianco del presidente Mattarella.
A confermare ulteriormente il ruolo interventista e guerrafondaio che l'imperialismo italiano (qualunque sia il governo che lo rappresenta: quello di “centro-sinistra” Renzi o quello nero Salvini-Di Maio) ha assegnato a questo pattugliatore d'altura è l'immagine di quella croce, alta oltre quattro metri, che Fincantieri ha fatto realizzare sulla prua della Trieste, all'interno della quale sono state inserite, in numerosi rettangoli, immagini sacre tra le quali quelle dell'anticomunista papa Wojtyla e di padre Pio. Una chiara allusione alle nuove crociate antislamiche che lo attendono.
Il varo della nave da guerra Trieste si inscrive nel nuovo modello di Difesa interventista che supporta le ambizioni economiche e militari neocolonialiste ed espansioniste dell'Italia nel Mediterraneo e in altri scacchieri mondiali aumentando le spese per riammodernare e riarmare fino ai denti l'esercito interventista e gli investimenti in nuove tecnologie e sistemi d'arma.

5 giugno 2019