Trionfa l'astensionismo ai ballottaggi in Calabria
Delegittimati i sindaci eletti e tutte le liste. Non gradito l'accorpamento dei comuni Corigliano Calabro e Rossano
Qualifichiamo l'astensionismo spontaneo in senso anticapitalista e per il socialismo

Nelle sue tre forme, diserzione dalle urne, schede nulle e bianche, l'astensionismo in Calabria avanza tanto rispetto al primo turno quanto rispetto ai ballottaggi di cinque anni fa, delegittimando le liste, i partiti, i candidati e gli eletti nelle locali istituzioni del regime capitalista e neofascista.
L'astensionismo è una chiara bocciatura delle giunte comunali uscenti, di quelle provinciali e della giunta regionale del filomafioso e plurinquisito governatore regionale del PD Mario "palla-palla" Oliverio, come del governo nero fascista e razzista Salvini-Di Maio. Sia la Lega che il M5S sono stati sostanzialmente insignificanti in queste elezioni con il M5S fuori da ogni ballottaggio (e spesso e volentieri senza neanche un consigliere comunale) lontano anni luce dai consensi ottenuti alle politiche 2018, mentre la Lega ha vinto insieme al "centro-destra" nei comuni più grandi solo a Vibo Valentia al primo turno con la fascista Maria Limardo (sui dati del primo turno vedi "Il Bolscevico" n. 22).
Ricordiamo l'impressionante dato dell'astensionismo alle concomitanti elezioni europee del 26 maggio, nelle quali ben il 56% degli elettori ha disertato le urne bocciando la UE imperialista.
Quattro i comuni calabresi nei quali domenica 9 giugno si sono tenuti i ballottaggi, su 135 comuni totali chiamati al voto in questa tornata elettorale amministrativa.
Dati riferiti alla sola diserzione dalle urne.
Corigliano-Rossano (Cosenza). Diserzione in crescita dal 37,7% del primo turno al 54,3%, non è possibile il raffronto con precedenti elezioni perché si è votato per la prima volta nel nuovo comune nato dallo sciagurato accorpamento di Corigliano Calabro con Rossano. Proprio da questo punto di vista il dato è ancora più significativo: se al primo turno la maggioranza relativa del corpo elettorale, costituita degli astenuti, ha detto di no anche all'accorpamento dei comuni, al secondo turno l'astensionismo è diventato di gran lunga la maggioranza assoluta, segno che gli elettori non hanno gradito l'accorpamento dei due comuni. Viene eletto sindaco il "movimentista" (appoggiato anche da fascisti vecchi e nuovi) Flavio Stasi con il 72% degli elettori, appena il 33,1% del corpo elettorale, raccogliendo infatti 23.023 voti su 68.875 aventi diritto. Battuto il candidato del "centro-destra" e della Lega Giuseppe Graziano detto il "generale", si ferma ad appena 8.076 voti, pari al 27,4% dei votanti, il 12,5% degli elettori.
Rende (Cosenza). Diserzione dalle urne in aumento dal 29,2% del primo turno al 47,6% del secondo, in calo di un punto rispetto al ballottaggio di cinque anni fa, dato al quale sono da aggiungere le schede nulle e bianche. Un elettore su due si astiene ed è quindi un dato ormai consolidato nel tempo di chiara sfiducia nei confronti dei politicanti borghesi da parte delle masse. Riconfermato sindaco il trasformista Marcello Manna (liste civiche) con il 57,1% dei voti validi, appena il 29,9% degli elettori, una clamorosa bocciatura della sua giunta comunale borghese, neofascista e filomafiosa e del suo trasformismo senza fine, come delle mega opere di cui ciancia fra le quali la famigerata Metro leggera da costruire assieme a Cosenza. Battuto il vecchio arnese socialista ed ex sindaco Sandro Principe ("centro-sinistra") fermo al 42,8% dei voti, il 22,4% degli elettori, dato non così scontato visto l'enorme potere che la "famiglia" rendese per eccellenza ancora esercita sulla città e visto anche l'appoggio dato a Principe da alcuni candidati fermi al primo turno. Il fatto è che i rendesi non ne possono più dei Principe e delle loro malefatte politiche.
Montalto Uffugo (Cosenza). Diserzione dalle urne in crescita dal 36% del primo turno al 49,2% del ballottaggio. Nelle precedenti comunali si tenne solo il primo turno. Cinque anni fa fu eletto sindaco Pietro Caracciolo ("centro-destra", oggi "liste civiche") al primo turno, questa volta viene rieletto solo al secondo turno con il 63,7% dei votanti, il 32,3% degli elettori, segno che ben il 68% del corpo elettorale non ha gradito la sua amministrazione comunale uscente. Inoltre raccatta 115 voti in meno del primo turno di 5 anni fa: 6.336 voti oggi, contro i 6451 di allora e solo 498 voti in più del primo turno del 26 maggio scorso. Bocciato l'ex sindaco Ugo Gravina ("liste civiche"), fermo al 36,2% dei votanti, il 18,3% del corpo elettorale.
Gioia Tauro (Città Metropolitana di Reggio Calabria). Diserzione dalle urne in aumento dal 36,7% del primo turno al 45,9% del ballottaggio. Eletto sindaco Aldo Alessio ("liste civiche") già sindaco di Gioia, con il 58,1% dei votanti, il 31,4% degli elettori (meno di un elettore su tre) che ha prevalso sul candidato della Lega e dell'Udc Raffaele D'Agostino fermo al 41,8% dei votanti, il 22,6% del corpo elettorale. In termini di voti la differenza tra i due è di sole 1.400 unità su 16.223 aventi diritto al voto.
Evviva il trionfo dell'astensionismo ai ballottaggi del 9 giugno in Calabria! Lavoriamo duramente per qualificare il dilagante astensionismo spontaneo in astensionismo anticapitalista e per il socialismo, inteso quindi come un voto di classe dato al PMLI e al socialismo. Indicando alle masse calabresi l'obiettivo strategico della creazione delle istituzioni rappresentative delle masse fautrici del socialismo, basate sulla democrazia diretta, la parità di genere e a carattere permanente: le Assemblee Popolari e i Comitati Popolari.
Spazziamo via le giunte comunali, provinciali e la giunta regionale del governatore PD Oliverio al servizio del capitalismo!
Buttiamo giù il governo nero fascista e razzista Salvini-Di Maio!
Per la Calabria governata dal popolo e al servizio del popolo, per l'Italia unita, rossa e socialista!
 

12 giugno 2019