Liberia
Grande protesta davanti al palazzo presidenziale
Il detonatore della protesta la sparizione di 104 milioni di dollari pubblici

 
Il 7 giugno una folla di manifestanti ha assediato per alcune ore il palazzo presidenziale di Monrovia per la protesta “Save the State”, salva lo Stato, indetta dal Consiglio dei Patrioti per presentare al presidente George Manneh Weah una serie di richieste per spingerlo a combattere effettivamente corruzione e povertà, le due principali calamità che colpiscono le masse popolari. Fra queste, misure economiche per arginare la crisi, un tribunale speciale per processare i responsabili della guerra civile che ha devastato la Liberia tra il 1989 e il 2003, una decisa lotta alla corruzione e il rilascio dei manifestanti arrestati due giorni prima durante le proteste e gli scontri con la polizia nel campus universitario e detenuti senza nessuna accusa. Il Consiglio dichiarava di aver concesso al presidente Weah un mese di tempo per soddisfare le loro richieste e intanto continuavano la mobilitazione con cortei e manifestazioni nella capitale.
Il palazzo presidenziale era in ristrutturazione, un cantiere aperto così come l'iniziativa politica del governo del presidente Weah, l'ex-calciatore conosciuto anche in Europa, eletto presidente il 22 gennaio 2018 che ancora non ha realizzato un bel nulla delle promesse sulla lotta alla corruzione e alla povertà.
La sua vittoria alle presidenziali del 2018 pose fine al lungo incarico tenuto dal 2006 al 2018 della presidente Ellen Johnson Sirleaf, l'economista e capitalista liberiana che è stata la prima donna eletta come capo di Stato in Africa e vincitrice nel 2011 del premio Nobel per la pace per le sue battaglie a favore della sicurezza delle donne e del loro diritto alla piena partecipazione nell'opera di costruzione della pace. Nel corso degli ultimi due anni del suo mandato presidenziale, come è stato scoperto nel settembre 2018 dopo la sparizione di un container nel porto di Monrovia, sono spariti nel nulla ben 104 milioni di dollari in valuta locale, il 20% del budget governativo annuale, e i due figli della Ellen, dirigenti della Banca Centrale, sono finiti a processo con l'accusa di appropriazione indebita. Uno scandalo di enormi proporzioni che ha fatto da detonatore alla protesta che adesso chiede il conto anche al presidente Weah.

19 giugno 2019