Col pretesto di difendere bimbi, anziani e disabili
Telecamere negli asili e nelle case di cura: un obbrobrio fascista
Si criminalizzano i lavoratori del settore anziché fare investimenti
favorevole anche il PD

Col pretesto di difendere bimbi, anziani e disabili, il 28 maggio il governo nero, fascista e razzista dei ducetti Salvini e Di Maio ha inserito nel cosiddetto “decreto sblocca cantieri” un emendamento che istituisce “l'obbligo di installare telecamere di sorveglianza in tutte le aule e le strutture di assistenza e cura per anziani e disabili”.
Il provvedimento, da sempre invocato dai fascisti, è stato proposto dalla Lega ed è stato votato nelle commissioni Lavori pubblici e Ambiente del Senato non solo dai Cinque Stelle e Forza Italia ma anche dal Partito democratico.
Un tradimento vergognoso da parte del PD che nel volgere di un mattino ha cambiato completamente idea schierandosi a favore di quello che alcuni esponenti stessi del partito, come ad esempio Francesca Puglisi, responsabile scuola del Pd ai tempi di Renzi avevano giudicato il provvedimento: “profondamente sbagliato e autoritario”; un vero e proprio obbrobrio fascista teso a criminalizzare i lavoratori del settori, ridurre gli investimenti a discapito della qualità dei servizi, il potenziamento degli organici e delle strutture.
Un ossequio al ducetto Salvini che via Twitter ha rivendicato la paternità del provvedimento: “Telecamere per difendere bimbi, anziani e disabili, altra promessa mantenuta”.
La proposta infatti assegna al ministero dell’Interno una dotazione di cinque milioni per il 2019 e quindici milioni per ogni anno dal 2020 al 2024: serviranno ai Comuni per installare apparecchiature finalizzate alla conservazione delle immagini per tre anni. Altrettanti ne vengono stanziati per fornire gli stessi strumenti alle “strutture socio-sanitarie e socio-assistenziali a carattere residenziale, semiresidenziale o diurno”.
La militarizzazione del Paese non ha più limiti.

19 giugno 2019