Indagato Emiliano per abuso d'ufficio
Il governatore PD della Puglia è accusato di aver violato la Legge Severino

Venerdì 14 giugno al governatore della Puglia, Michele Emiliano del PD è stata notificata la proroga delle indagini preliminari per abuso d'ufficio, da parte del nucleo di polizia economico-finanziaria della Guardia di Finanza di Bari, nell'ambito di un'inchiesta della pm Chiara Giordano.
I fatti risalgono al luglio del 2017 quando Francesco Spina, ex sindaco di Bisceglie, anch'egli indagato, è stato nominato nel consiglio di amministrazione di Innovapuglia, l'agenzia regionale che gestisce gli appalti della regione. Per i giudici sarebbe stata violata la legge Severino perché Spina, allora sindaco, non avrebbe potuto essere nominato in base alla normativa, proprio perché sindaco di Bisceglie, cosa che furbescamente Spina non ha indicato nel curriculum presentato alla regione Puglia e della quale Emiliano e altri non avrebbero tenuto conto. Col governatore pugliese e Spina è indagato anche il dirigente regionale Nicola Lopane.
Emiliano si difende riferendosi ad una comunicazione dell'Anac di Cantone al parlamento (che quindi non c'entra nulla con la legge vigente) che chiedeva di escludere dalla Severino alcuni casi di inconferibilità degli incarichi, come la nomina in consigli di amministrazione senza però avere alcuna delega, come nel caso di Spina. La qual cosa aggrava la sua posizione perché siamo di fronte ad un ex pm che commette abuso d'ufficio e si difende senza nemmeno citare le leggi ma altro, pur di difendere la sua condotta. Ricordiamo che l'ex pm ed ex sindaco di Bari, due mesi fa, ha ricevuto un altro avviso di garanzia nell’ambito di un'inchiesta su alcuni illeciti commessi durante la campagna per le primarie del PD nel 2017.
Con le indagini su Emiliano salgono a cinque i presidenti di regione del PD indagati, gli altri sono: il filomafioso Oliverio in Calabria, la Marini in Umbria, De Luca in Campania e lo stesso segretario nazionale del PD Nicola Zingaretti nel Lazio.

26 giugno 2019