Il carico destinato all'Arabia non sarà imbarcato in porti italiani
Portuali di Genova in sciopero contro il cargo delle armi

 
Come era già accaduto lo scorso 20 maggio con la nave Bahri Yambu (della vicenda si è occupato Il Bolscevico n. 21/2019, p. 9), anche il 20 giugno gli operai portuali di Genova si sono mobilitati affinché materiale bellico diretto verso l'Arabia Saudita, che combatte in Yemen una guerra che sta decimando la popolazione civile, non venisse imbarcato su un'altra nave da carico, la Bahri Jazan.
Filt Cgil, con il sostegno della Camera del lavoro di Genova, già alcuni giorni prima dell'arrivo programmato della Bahri Jazan nel porto del capoluogo ligure aveva dichiarato per il 20 giugno uno sciopero a oltranza dei portuali per impedire il carico di 4 generatori, destinati a scopi militari, lasciati a terra il 20 maggio dalla Bahri Yambu dopo la protesta di portuali e pacifisti.
L'obiettivo era di impedire che fosse imbarcato sulla nave materiale bellico, risultante dalla documentazione diffusa dall'Osservatorio Permanente sulle Armi Leggere e le Politiche di Sicurezza, e già nel pomeriggio del 19 giugno il Collettivo autonomo dei lavoratori portuali (Calp) aveva attuato un presidio, al quale hanno partecipato alcune centinaia di operai e militanti di organizzazioni pacifiste, sotto Palazzo San Giorgio, sede dell'Autorità portuale.
In una nota congiunta la Filt Cgil e la Camera del Lavoro di Genova hanno affermato che “lo scenario che ha giustificato la protesta del maggio scorso è rimasto immutato e questo nonostante le rassicurazioni del produttore dei generatori, la Teknel” , la quale sostiene che tali apparecchi siano destinati a un uso civile. “In quell'incontro - continuano Filt e Camera del lavoro - non è stato prodotto alcun accordo, ma un semplice verbale di incontro, che prendeva atto della documentazione presentata dalla stessa azienda produttrice e successivamente inoltrato alla Prefettura. Il verbale di riunione illustra come sia stato lo stesso produttore a fornire documentazione circa la destinazione ad uso civile del carico, poi smentito dalla classificazione di quel materiale come bellico” .
La Teknel, a seguito del presidio di Palazzo San Giorgio e della minaccia di una massiccia mobilitazione, ha poi rinunciato, nella serata del 19 giugno, a caricare i generatori sulla Bahri Jazan, tanto che lo sciopero e il presidio sono stati revocati: la nave ha quindi attraccato al terminal Gmt alle 5.30 del 20 giugno per ripartire nel pomeriggio in direzione di Alessandria d'Egitto senza i 4 generatori.
Per comprendere le ragioni della protesta dei lavoratori genovesi bisogna ricordare che l'Arabia Saudita agisce nella guerra nello Yemen come una potenza imperialista regionale il che ha provocato negli ultimi 3 anni e mezzo oltre diecimila morti e costretto più di 22 milioni di persone a vivere in condizioni critiche.

26 giugno 2019