Alle comunali parziali in Sardegna del 16 giugno 2019
Quasi la metà dell'elettorato diserta le urne
La destra batte la “sinistra” borghese. Cinquestelle sempre più giù
Qualifichiamo in senso anticapitalista e per il socialismo l'astensionismo spontaneo

Nei 28 comuni chiamati al voto (su 377 complessivi) sparsi nelle quattro province e nella Città Metropolitana di Cagliari la diserzione dalle urne avanza di quasi otto punti rispetto alle comunali di cinque anni fa, dato al quale sono da aggiungere le schede nulle e bianche, passando dal 36,9% al 44,7% (+7,8%).
Quasi un elettore su due delegittima le liste, i partiti, le giunte e i consigli comunali uscenti, i candidati e gli eletti nelle istituzioni rappresentative borghesi locali al servizio del capitalismo.
Risultato per nulla scontato data la presenza di un'infinità di liste e candidati e considerando anche che l'affluenza alle comunali è in genere superiore alle europee e regionali ma inferiore alle politiche, infatti la Sardegna è la regione nella quale si è votato di meno alle europee del 26 maggio scorso, con ben il 63,8% del corpo elettorale che disertato le urne delegittimando la UE imperialista.
Va poi considerato il fatto che in genere i voti dati ai soli candidati a sindaco sono superiori a quelli dati alle liste, segno che una parte degli elettori pur votando per l'elezione dei sindaci ha comunque delegittimato i partiti con le liste e i candidati ai consigli comunali.
La provincia nella quale si è votato di meno è la Città metropolitana di Cagliari con il 48% di diserzione dalle urne, seguono Sassari con il 43,2%, Oristano con il 40,7%, Nuoro con il 39,6%, Sud Sardegna con il 38,4%.
Per quanto riguarda i partiti e le coalizioni borghesi male il ''centro-sinistra'' che perde Cagliari dopo otto anni, Alghero dopo sedici e va al ballottaggio a Sassari, tutti comuni dove governava con ampio margine sulla destra (rappresentando comunque una minoranza del corpo elettorale). La sconfitta è tanto più bruciante poi perché arriva dopo pochi mesi dalle regionali del 24 febbraio scorso nelle quali ha perso la guida della regione a vantaggio del ''centro-destra''. Vano dunque il tentativo dei leader locali di riportare alle urne gli astensionisti di sinistra facendo leva sul ''voto utile'' contro Salvini.
La destra prevale sulla ''sinistra'' borghese ma non sfonda la Lega del ducetto Salvini e come per le regionali scorse va tenuto presente il contributo locale del Partito Sardo d'Azione di cui è segretario lo stesso governatore Christian Solinas, eletto senatore con la Lega il 4 marzo 2018 dopo un passato a ''sinistra''. Ennesimo tonfo del M5S, tanto rispetto alle precedenti comunali quanto rispetto alle politiche, segno che molti elettori che hanno scelto i 5 stelle alle politiche non hanno gradito le infami politiche del governo nero fascista e razzista Salvini-Di Maio. In molti comuni poi non sono riusciti nemmeno a presentare un proprio candidato, come a Cagliari.
 

I comuni sopra i 15mila abitanti, dati riferiti alla sola diserzione dalle urne
Cagliari, 154.052 abitanti.
Diserzione in aumento dal 39,8% delle comunali del 2016 al 48,3%. Gli elettori che hanno scelto solo il sindaco sono 2.695 in più rispetto agli elettori che hanno votato anche per il consiglio.
Vince per una manciata di voti al primo turno la destra del candidato Paolo Truzzo di FdI che raccoglie 33.933 voti, appena 1.582 voti in più della candidata del PD (non senza contestazioni su presunte irregolarità), pari al 50,1% dei votanti, appena il 25,9% degli elettori.
Bocciatura clamorosa per il sindaco uscente Massimo Zedda del PD, dimessosi per tentare inutilmente la scalata a governatore a febbraio, cosa che ha provocato le comunali anticipate. Il candidato del ''centro-sinistra'' Francesca Ghirra infatti si ferma al 47,7% dei votanti, il 24,6% del corpo elettorale raccogliendo 32.351 voti, contro i 39.900 presi da Zedda nel 2016 che era appoggiato anche dai partiti falsi comunisti, PRC e PCI, presenti allora sulla scheda elettorale.
Ultimo il candidato Angelo Cremone dei Verdes con il 2,1% dei votanti, l'uno per cento degli elettori. Non presente sulla scheda il M5S.
Per quanto riguarda i voti alle liste e ai partiti primo è il PD ma dopo aver perso politiche, europee, regionali e ora le comunali; con il suo 16,3% dei votanti, 8,4% degli elettori, ha ben poco per consolarsi. I fascisti di FdI della Meloni sono la seconda forza di Cagliari e la prima della destra, con l'11,6% dei votanti, appena il 5,9% degli elettori, segue il Partito sardo d'azione con il 9,6% dei votanti, il 4,3% degli elettori. Male la Lega, ferma al 5,4%, dei votanti, il 2,7% degli elettori che supera di un soffio FI ormai in caduta libera.
Sassari, 126.930 abitanti.
Diserzione dalle urne in crescita di 9 punti dal primo turno delle comunali del 2014: passa dal 36,2% al 45,2%. Sono 1.670 gli elettori che hanno votato per il sindaco senza esprimere voto di lista e preferenze.
Nessuno dei candidati raggiunge il 50% più uno dei voti, sarà necessario il ballottaggio.
Mariano Brianda del ''centro-sinistra'' è fermo ad appena il 34% dei votanti, il 18.6% degli elettori, segno che gli elettori non hanno gradito l'operato della giunta uscente dell'ex sindaco Nicola Sanna. Al ballottaggio il candidato ''civico'' ed ex sindaco e senatore con An e Fi Nanni Campus con il 30,5% dei votanti, il 16,7% degli elettori.
Flop del candidato del ''centro-destra'' e della Lega Mariolino Andria fermo al 16,3% dei votanti, l'8,9% dei votanti. Batosta per il candidato del M5S, Maurilio Murru, appena quarto con il 14,4% dei votanti, il 7,8% del corpo elettorale, lontano anni luce dal risultato delle politiche 2018.
Seguono con percentuali da prefisso telefonico 2 liste civiche con i candidati Marilena Budroni e Lino Muro; ultimo arrivato il falso comunista, il PC di Rizzo, con 291 voti presi dal candidato Giuseppe Doneddu, con una percentuale prossima allo zero assoluto. Voti comunque importanti che vanno recuperati alla causa socialista.
Per quanto riguarda i voti ai partiti nazionali è primo il PD con il 19,5% dei voti espressi, il 10% del corpo elettorale, segue il M5S con il 13,8% dei votanti, appena il 7,5% degli elettori che peraltro prende meno voti del suo candidato a sindaco, quindi la Lega con il 6,3% dei votanti, il 3,4% degli elettori che supera a destra sia Fdi (2,4% dei votanti, l'1,3% degli elettori) che FI ferma all'1,2% dei votanti, lo 0,6% degli elettori. Male a ''sinistra'' Italia in Comune di Pizzarotti con il 4% dei votanti, il 2,1% degli elettori e Campo Progressista di Pisapia con il 3,4% dei votanti, l'1,8% degli elettori. Per quanto riguarda le tante liste civiche a destra come a ''sinistra'' c'è da dire che non solo non portano valore aggiunto alle coalizioni, ma fanno arretrare gli stessi partiti nazionali camuffati dietro di esse.
Alghero (Sassari) 43.964 abitanti.
Diserzione dalle urne in crescita: dal 36,1% del primo turno delle comunali del 2014 al 42,3%. La destra strappa il comune alla ''sinistra'' borghese, al primo turno, dopo 16 anni, con Mario Conoci, esponente del Partito sardo d'azione e fortemente voluto da Salvini, che ottiene il 53,1% dei voti espressi, il 30,6% del corpo elettorale.
Segue il sindaco uscente della ''sinistra'' borghese Mario Bruno del PD con il 31,9% dei votanti, il 18,4% degli elettori. Sconfitta pesantissima, determinata dall'astensionismo e chiara bocciatura dell'amministrazione uscente. Anche ad Alghero ultimi il M5S con Roberto Ferrara che ottiene il 14,9% dei votanti, l'8,5% degli elettori.
Batosta per il il PD che, con appena l'8% dei votanti, il 4,6% degli elettori, viene più che doppiato nella sua stessa coalizione dalla lista ''X Alghero'', che ottiene il 16,9% dei votanti, il 9,7% degli elettori (prima lista di Alghero). Il M5S sprofonda all'11,1% dei votanti, il 6,4% degli elettori, a destra regge FI con il 12,5% dei votanti, 7,2% sugli elettori, distaccata la Lega al 9,1%, il 5,2% degli elettori, male FdI con il 5,8% dei votanti, il 3,3% degli elettori.
Evviva il trionfo dell'astensionismo alle comunali parziali del 16 giugno in Sardegna!
Asteniamoci anche al ballottaggio nel comune di Sassari domenica 30 giugno!
Lavoriamo duramente per qualificare il dilagante astensionismo spontaneo in astensionismo anticapitalista e per il socialismo, inteso quindi come un voto di classe dato al PMLI e al socialismo. Indicando alle masse sarde l'obiettivo strategico della creazione delle istituzioni rappresentative delle masse fautrici del socialismo, basate sulla democrazia diretta, la parità di genere e a carattere permanente: le Assemblee Popolari e i Comitati Popolari.
Per la Sardegna al servizio del popolo e dal popolo governata! Per l'Italia unita, rossa e socialista!

26 giugno 2019