I funerali di Battista Bruni, alias Tino
Salutato a pugno chiuso
Branzanti: Bruni, un esempio commovente per tutto il PMLI

Dal nostro corrispondente per l'Emilia-Romagna
Sabato 6 luglio si è spento all'età di 81 anni il compagno Battista Bruni, alias Tino, Fondatore e Segretario della Cellula “G. Stalin” di Rimini del PMLI. Era un lavoratore elettrauto in pensione.
Dopo l'aggravarsi della sua grave malattia, un tumore allo stomaco, a partire dal mese di febbraio di quest'anno, il compagno ha subìto un progressivo peggioramento delle sue condizioni. Dopo un periodo di ricovero era stato dimesso ma la situazione era sempre più precaria e debilitante sino al nuovo ricovero nella giornata del 4 luglio e al decesso, due giorni dopo.
Il compagno Tino è stato ammesso al PMLI il 14 febbraio 2006 e promosso membro effettivo il 14 febbraio 2008. Ha partecipato come delegato al 5° Congresso nazionale del PMLI.
A 14 anni era iscritto all'Associazione pionieri italiani promossa dal PCI. Poi si è iscritto alla FGCI, quindi al PCI e successivamente al PRC. Nella sua domanda di ammissione al PMLI ha scritto che “il PRC mi ha ingannato per 14 anni, come il PCI per 40 anni”.
Il compagno Tino aveva una forte tempra antifascista e anticapitalista. E per questo è stato colpito più volte dalla repressione. La prima volta per picchettaggio davanti a una fabbrica di cemento. Una seconda volta per aver manifestato contro i fascisti al raduno di Torre Pedrera nel 1960. L'ultima volta il 5 maggio 2012 per aver partecipato a un presidio antifascista a Rimini contro un raduno di Forza Nuova. Nel messaggio di solidarietà inviatogli dai Dirigenti nazionali del PMLI con alla testa il compagno Giovanni Scuderi si legge: “Noi siamo orgogliosi di te, per come ti sei comportato nella caserma dei carabinieri dove sei stato interrogato. Gli hai tenuto testa con fierezza rivendicando il diritto di portare in piazza e fra le masse le proposte e la bandiera del PMLI. Sei un esempio per tutti noi e per tutto il Partito. Ai nostri occhi appari come un Gigante Rosso che schiaccia i vermi fascisti, in divisa e no”.
Pur fortemente colpito nel fisico, il compagno Tino non si è mai abbattuto moralmente, tanto che ad ogni visita del compagno Denis Branzanti, Responsabile del PMLI per l'Emilia-Romagna, chiedeva sempre informazioni sulla situazione e sull'attività del Partito, preoccupandosi di consegnare con puntualità i rapporti mensili della sua Cellula.
Con suo grande rammarico è per la prima volta mancato alle manifestazioni del 25 Aprile e del 1° Maggio, ma ha voluto partecipare, pur se in carrozzina, alla Commemorazione di Marx svoltasi il 5 maggio a Riccione, tenendo saldamente in mano, per l'ultima volta, la sua tanto amata bandiera del PMLI. Una settimana prima che morisse, parlando col Segretario generale del PMLI compagno Giovanni Scuderi, che gli aveva telefonato, aveva detto che si augurava di poter partecipare alla Commemorazione di Mao del 15 settembre, anche se in carrozzina.
Purtroppo però la malattia inesorabilmente non gli ha lasciato scampo, portandolo via al Partito e alla causa del socialismo, ma anche ai suoi familiari a partire dai figli Ivan, al momento lontano per lavoro, e Igor. Quest'ultimo in particolare lo ha accudito con amore sino alla fine ed è sempre stato molto disponibile e amichevole verso il Partito nel fornire informazioni sul compagno e favorendo la possibilità di fargli visita sia in ospedale che a casa, oltre ad averlo accompagnato alla Commemorazione di Marx a Riccione. Inoltre ha richiesto la presenza con le bandiere del Partito il giorno del funerale, nei “ricordini” ha fatto mettere una foto del compagno Tino ad una manifestazione e ha posizionato un fazzoletto rosso al collo del compagno dentro la bara.
L'8 luglio presso la camera mortuaria dell'ospedale di Rimini non potevano quindi mancare militanti e simpatizzanti del PMLI per dare al compagno l'ultimo saluto e il meritato omaggio per quanto egli ha fatto per il Partito e per la causa del socialismo.
Bandiere del PMLI sono state poste ai lati della bara, un'altra sopra alla stessa. Il compagno Branzanti ha letto, nonostante la forte commozione per il legame politico e personale che nel corso degli anni si era creato col compagno, un discorso commemorativo (pubblicato qui accanto, ndr), apprezzato dai presenti e dal figlio Igor.
Il corpo del compagno Tino è stato poi trasportato al cimitero di Rimini dove ad attenderlo nella sala del crematorio c'erano tanti parenti, compagni e amici. Era presente anche il Presidente della Casa del Popolo di Torre Pedrera, dove il compagno Tino era particolarmente attivo sull'attività sociale e ricreativa e dove ha sede la Cellula “G. Stalin” del PMLI.
È stato chiesto al compagno Branzanti di rileggere nuovamente il discorso commemorativo e al termine i presenti hanno dato l'ultimo saluto a pugno chiuso e con un applauso al compagno Tino
Sia alla camera mortuaria che al crematorio molti presenti hanno ringraziato i compagni del PMLI e raccontato alcuni “aneddoti”, ricordando come il compagno sfilasse immancabilmente ogni anno con la bandiera del Partito in occasione della manifestazione per il 1° Maggio a Santarcangelo di Romagna (Rimini), oppure come l'officina elettrauto del compagno fosse il ritrovo di Torre Pedrera per fare accese ma amichevoli discussioni politiche dove tra l'altro il compagno sosteneva a spada tratta Stalin e il socialismo. Ancora, è stato ricordato il viaggio verso la Russia con una vecchia auto intrapreso dal compagno Tino assieme al padre negli anni '70, un altro ancora ha affermato: “Tino a Torre Pedrera era un mito, bisognerebbe fargli un monumento”. Particolarmente commosso anche il compagno simpatizzante Giorgio Bugli, che indossava la maglietta del PMLI, amico di lunga data del compagno e che sosteneva spesso nel corso delle manifestazioni.
I compagni sono stati ringraziati sentitamente dal figlio Igor per la presenza e l'omaggio reso a suo padre, e i compagni hanno ringraziato altrettanto sentitamente Igor per essere stato vicino e aver sostenuto in tutti i modi possibili il compagno Tino fino all'ultimo, e per l'atteggiamento aperto e amichevole dimostrato verso il Partito, nel rispetto delle volontà del padre.
Il figlio maggiore del compagno Tino, Ivan, che si trova per lavoro al Polo Sud, ha inviato un messaggio di ringraziamento al Partito per la presenza al funerale, nonché per esser stati vicini a suo padre in tanti anni di militanza.
Il PMLI ha effettuato una sottoscrizione in memoria del compagno Tino presso il banchino di un'associazione per la ricerca contro i tumori. Il Centro del PMLI ha espresso “profonde condoglianze” a Igor, che ha ringraziato. Nel messaggio si dice: “Abbiamo perso un bravo e esemplare compagno. Non lo scorderemo mai”.

10 luglio 2019