Il governatore della Calabria Oliverio (PD) imputato per corruzione
Il silenzio del PD
Si deve dimettere

 
Rinviati a giudizio dalla Procura di Catanzaro, guidata da Nicola Gratteri, in seguito all'inchiesta ''Lande desolate'' del dicembre scorso, il governatore regionale calabrese del PD Mario ''palla-palla'' Oliverio, la deputata del PD Enza Bruno Bossio e il consorte, l'ex vicepresidente della Regione Calabria Nicola Adamo (vedi ''Il Bolscevico'' n. 27/2018).
Sono accusati di corruzione, Oliverio anche di abuso d'ufficio, per aver favorito l'imprenditore Giorgio Ottavio Barbieri, uomo della temibile 'ndrina di Franco Muto di Cetraro (Cosenza), che avrebbero agevolato per quanto riguarda i lavori pubblici dell'aviosuperificie di Scalea e dell'ovovia di Lorica in Sila, anche attraverso finanziamenti regionali gonfiati; chiedendo fra l'altro in cambio il rallentamento dei lavori di Piazza Bilotti (ex Piazza Fera) di Cosenza, in mano allo stesso Barbieri, per danneggiare il sindaco di ''centro-destra'' di Cosenza, il bancarottiere (e probabile candidato a governatore) Mario Occhiuto di FI, prima delle ultime comunali del capoluogo bruzio (Occhiuto è coimputato con Oliverio nell'inchiesta ''Passpartout'' per associazione a delinquere, vedi ''Il Bolscevico'' n. 19/19).
Per il governatore era scattato anche l'obbligo di dimora a San Giovanni in Fiore per circa tre mesi, poi annullato dalla Cassazione.
Da semplici indagati sono quindi diventati imputati per reati gravissimi nell'assordante silenzio dei vertici nazionali del PD, a cominciare dall'inquisito segretario nazionale e governatore del Lazio Nicola Zingaretti, il quale, su Oliverio fa orecchie da mercante, nonostante la sua palese impopolarità (è stato eletto governatore nel novembre 2014 da appena due calabresi su 10) e a pochi mesi dalle regionali di novembre, per la semplice ragione che ha bisogno come il pane dei suoi voti mafiosi e anche perché, evidentemente, ha paura che toccando Oliverio, possa disturbare i suoi manovratori occulti borghesi, trasversali e mafiosi che opprimono il martoriato popolo calabrese, i quali hanno ancora bisogno (come hanno avuto bisogno per 5 anni del suo predecessore Scopelliti, oggi in galera e alleato di Salvini) di ''palla-palla'', di Adamo, della Bruno Bossio e delle loro porcate e ruberie senza fine.
Per molto meno sono stati indotti alle dimissioni altri esponenti politici del PD in questi anni ma su Oliverio si adotta un ''garantismo'' che rasenta la complicità, rappresenta una vera e propria copertura di ''palla-palla'' e quindi politicamente un vero e proprio crimine contro il popolo calabrese.
Del resto non c'è bisogno di alcuna sentenza della (marcia) magistratura borghese per capire chi sia questo personaggio che serve la borghesia (e quindi la 'ndrangheta) da oltre un quarantennio, mangiando sulle spalle del popolo fin da quando militava nel PCI revisionista.
Non basta a Zingaretti neppure la minaccia di Oliverio di correre da solo a novembre con alcune liste civiche, nel caso in cui il suo partito non volesse ricandidarlo a governatore, non bastano le divisioni interne e la contrarietà al suo operato da parte della base del PD (ridotto al lumicino sul piano elettorale) e nemmeno le minacce e il tentativo di delegittimazione della stessa Procura e di Nicola Gratteri da parte di Oliverio in perfetto stile berlusconiano e mafioso, i disastrosi dati economici e gli infami atti amministrativi che hanno impoverito ulteriormente il martoriato popolo calabrese.
Il marciume e la corruzione delle forze politiche borghesi di destra e di ''sinistra'' in Calabria è talmente grande da determinare un ricatto vero e proprio nei confronti dei vertici nazionali dei rispettivi partiti, in questo caso il PD, i cui dirigenti sono dunque falsamente antimafiosi oltreché falsamente antifascisti, si veda la finta ''opposizione'' al nero governo fascista e razzista Salvini-Di Maio, basti pensare alla condivisione della sciagurata ''autonomia differenziata'' e del federalismo neofascista.
Il filomafioso governatore Oliverio deve dimettersi al più presto, insieme alla sua giunta (e relativa maggioranza consiliare regionale) borghese, neofascista e filomafiosa denunciata come tale fin dal suo insediamento solo dal PMLI e da ''Il Bolscevico''.
Oliverio dimettiti, sei la vergogna della Calabria!

17 luglio 2019