Rapporto Inps
5,4 milioni di pensionati sotto mille euro al mese

È toccato al nuovo presidente dell'Istituto Nazionale di Previdenza Sociale, Pasquale Tridico, presentare il XVIII Rapporto annuale che fotografa la situazione al 2018. Il nuovo commissario, in quota ai 5 Stelle, ha sostituito da inizio marzo Tito Boeri, di area PD. I dati pubblicati dall'Inps confermano come una parte consistente dei pensionati italiani percepisca degli assegni che non sono sufficienti a garantire una vita dignitosa.
Nel faldone di oltre 300 pagine ci sono dati riguardanti il mercato del lavoro, la distribuzione dei redditi, le detrazioni alle imprese e il sostegno economico alle famiglie, le prestazioni pensionistiche. Qui ci soffermeremo su quest'ultimo aspetto, e in particolare sugli importi delle pensioni. Un dato parla per tutti: 5,4 milioni di persone percepiscono meno di mille euro mensili lorde, tredicesima ed eventuale quattordicesima comprese.
Considerato che i pensionati Inps in Italia sono 15 milioni e quattrocentomila, ciò vuol dire che più di uno su tre (esattamente il 34,7%) è sotto la fatidica soglia dei mille euro che per inciso al netto non superano quasi mai gli 800 euro. Questo folto gruppo risulta in calo rispetto a quello del precedente Rapporto dell'1%, ma dobbiamo calcolare che ogni anno che passa, con la caduta del potere d'acquisto, chi sta sotto la soglia dei mille euro è sempre più povero.
Un altro 21,8% si colloca nella fascia tra i 1000/1500 euro e un 18,4% tra i 1500/2000, solo il 7,7 prende più di 3000 euro. L'ultima classe di reddito ha una forbice molto ampia e dentro vi si troveranno sicuramente delle pensioni d'oro di politici e manager d'imprese pubbliche che supereranno di gran lunga questa cifra, ma chi sta appena sopra, considerando che si parla di lordo, non è che può essere considerato un nababbo.
Se andiamo a vedere alcune tabelle specifiche del rapporto possiamo vedere come la situazione sia in realtà più drammatica. Tra i 5,4 milioni di pensionati sotto i mille euro ben 1.600.000 (il 10,4% del totale) non arriva neppure a prendere 500 euro mensili. Di questi quasi un milione sono donne. Una disparità ben evidenziata anche nell'importo medio, che si aggira attorno ai 1548 euro mensili per i pensionati Inps e ai 1527 se si aggiungono i 567mila affiliati ad altri enti previdenziali. Per gli uomini però la media si aggira attorno ai 1800 euro e per le donne sui 1300, sempre al lordo.
Grandi disparità si evidenziano anche a livello territoriale, anche questa non è certo una novità perché l'Italia è notoriamente un Paese a due velocità. Mentre Nord e Centro si equivalgono, con una media mensile di circa 1670 euro, al Sud si scende a 1380 euro. Agli ultimi posti troviamo Molise, Abruzzo, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia e Sardegna.
Dati allarmanti ma che sono destinati a peggiorare. Nella sua relazione il presidente dell'Inps Pasquale Tridico ha sottolineato come “il sistema pensionistico è solido”. Questo grazie ai tagli alla spesa previdenziale e all'innalzamento dell'età pensionabile che hanno fatto risparmiare all'Inps e allo Stato centinaia di milioni di euro sulla pelle dei pensionati.
Una tendenza che si sta accentuando con gli anni. Riferendosi al bilancio dell'ente Tridico sottolinea come l'Inps oltre alle erogazioni previdenziali, si occupa anche di quelle assistenziali che, in teoria, dovrebbero essere finanziate dalla fiscalità generale. Lo stato però ogni anno taglia i fondi, come ha fatto nel 2018, trasferendo 105 miliardi contro i 110 del 2017.
 

17 luglio 2019