Blitz notturno della polizia di Salvini a Roma
Dodici ore di assedio, poi sgombrata la scuola occupata dai senzacasa
Il duce dei fascisti del XXI secolo: “Galera per questi delinquenti”

 
Erano le tre di notte quando, lo scorso 15 luglio, i 340 occupanti (tra i quali numerosi bambini, anziani e persone gravemente malate) dell'ex istituto agrario di via Cardinal Capranica a Primavalle, nella periferia nord di Roma, hanno visto lo stabile circondato da centinaia di poliziotti in assetto antisommossa, i quali hanno poi fatto irruzione, un vero e proprio blitz, nella scuola al fine di sgomberarla con la forza.
Inutilmente gli occupanti hanno tentato di resistere sin dall'inizio dell'irruzione con oggetti lanciati dalle finestre contro gli agenti di polizia e con materassi e cassonetti dati alle fiamme all'esterno dell'edificio, perchè le forze di polizia prendevano dapprima possesso del cortile della scuola, e da lì iniziavano a penetrare negli ambienti interni, dove sono state sfondate alcune porte per vincere la resistenza accanita degli occupanti, sgomberando anche il tetto nel quale si erano rifugiate una cinquantina di persone.
Solo attorno alle 15, ossia dodici ore più tardi, lo sgombero poteva dirsi concluso in quanto gli ultimi occupanti venivano allontanati con la forza dall'edificio: il bilancio giudiziario si concludeva, per questi ultimi con tre arresti e una decina di denunce.
Dopo quello all'ex fabbrica di penicillina sulla via Tiburtina lo scorso dicembre e quello di un immobile in via Carlo Felice a febbraio, quello di Primavalle è il terzo grande sgombero di immobili pubblici di Roma, in base a una lista prioritaria degli edifici da sgomberare nella capitale decisa già lo scorso anno da Salvini il quale, da buon burattinaio, ha di fatto imposto una sua creatura, Gerarda Pantaleone, a ricoprire la carica di prefetto di Roma, la quale sta dimostrando, con la sua solerzia nel procedere agli sgomberi, di ripagare ampiamente al duce del Viminale la cambiale politica della sua nomina.
Nell'ex scuola di Primavalle - occupata ultimamente dal 2003 fino allo sgombero del 15 luglio, ma che già tra gli anni '80 e i primi anni '90 era già stata oggetto di occupazione da parte di alcune formazioni antagoniste - vivevano circa 340 persone, molte famiglie con bambini che vanno a scuola negli istituti della zona, alcuni anziani e anche alcune persone malate e disabili. Anche se tra gli occupanti non mancavano gli italiani, una cinquantina in tutto, il resto erano immigrati, soprattutto marocchini e rumeni che, per ciò che riguarda la situazione economica, vivono di lavori saltuari dopo avere perso occupazioni stabili ed essere stati licenziati, o sono finiti in cassa integrazione, ma non mancano gli sfrattati per morosità perchè non erano più in grado di pagare l'affitto.
Ora si aprirà per molti di loro la prospettiva reale di vivere in strada, perché il Comune di Roma guidato dalla sindaca pentastellata Raggi ha fatto sapere di aver proposto supporto e accoglienza in strutture alternative solo a una parte delle persone sgomberate, meno di 200 (bambini, madri di figli minori e persone anziane e malate) su un totale di 340.
Nel frattempo l'aspirante duce d'Italia Salvini, commentando gli episodi di resistenza civile dei senzacasa ai suoi compagni di merende in divisa che si accingevano a sgomberarli, ha invocato “galera per questi delinquenti” , mentre si sta già preparando agli sgomberi programmati per i prossimi mesi nella capitale, quello di un immobile in via del Caravaggio, a Tor Marancia, dove abitano 400 persone, e quello di via Antonio Tempesta, a Tor Pignattara, dove ne abitano altrettante, per poi procedere dal prossimo anno con una media di cinque o sei sgomberi all'anno per liberare nell'arco di qualche anno i 23 immobili programmati.
Eppure, nonostante le provocazioni fasciste di Salvini perpetrate per mano del suo prefetto Pantaleone e con la complicità del sindaco di Roma Raggi, le masse popolari della capitale non rinunciano di certo a lottare: già il 22 giugno una grande manifestazione indetta dai Movimenti per la casa aveva portato in piazza migliaia di persone a Roma al fine di rivendicare una città aperta e solidale, che si oppone agli sgomberi e al decreto sicurezza bis, il quale insieme agli sgomberi sta creando un clima di disperazione sociale, di emarginazione, di precariato che prima o poi esploderà inevitabilmente in violente proteste di piazza, le quali a loro volta saranno sedate con il manganello, tanto caro a Salvini, al fine di inasprire il regime neofascista.

24 luglio 2019